TURISMO : A TU PER TU CON LEANDRO SANTINI
Turismo e pandemia, in questi ultimi due anni abbiamo scritto più volte della difficoltà registrate dagli operatori turistici, agenzie viaggi e lavoratori nel settore dell’accoglienza purtroppo fortemente penalizzati dall’emergenza sanitaria. Con la stagione estiva, ormai ufficialmente aperta, abbiamo raggiunto Leandro Santini, titolare dell’omonima agenzia viaggi fabrianese, per comprendere come i viaggiatori fabrianesi e le strutture di accoglienza locale stiano rispondendo a questo nuovo corso iniziale post pandemico.
Leandro, anche se è ancora prematuro parlare di uscita completa dalla pandemia, come si sta configurando la nuova offerta turistica?
Sì, è prematuro, in quanto la pandemia ha stravolto l’aspetto turistico sia come incoming, outgoing e turismo di affari. La gente ha ancora qualche timore anche se, sicuramente, non parliamo delle incertezze che tutti abbiamo avuto nel 2020 e 2021. Diciamo che da fine gennaio la mentalità è cambiata e pian piano si torna alla normalità anche nei viaggi.
Riguardo al numero di turisti, soprattutto stranieri, state registrando ancora contrazioni o la stagione estiva fa ben sperare?
A Fabriano non possiamo dare numeri, in quanto diciamo sinceramente che non fa testo, non abbiamo una statistica favorevole, gli stranieri sono ancora pochi, prevale sempre il turista italiano. Posso invece parlare per esperienza personale dove in una struttura turistica di nostra proprietà, in un comune limitrofo a Fabriano, abbiamo avuto il tutto esaurito nei mesi estivi, già dalla fine dello scorso anno, con presenze esclusivamente straniere da americani, inglesi, olandesi, austriaci e tedeschi, che amano in particolar modo le nostre dolci colline e la grande scelta dei sentieri di montagna.
L’emergenza pandemica ha modificato i comportamenti del turista, soprattutto nell’ambito di priorità quali la sicurezza e l’igiene delle strutture ricettive?
Direi proprio di no! Nei momenti peggiori della pandemia questa domanda non veniva posta, proprio perché non si viaggiava non tanto per la volontà del turista, quanto alla impossibilità di muoversi anche tra regione e regione, figuriamoci tra i vari Stati del Mondo.
I clienti della vostra agenzia verso quali destinazioni turistiche stanno dirottando le loro prenotazioni?
Si è riaperto il Mondo, a esclusione ancora di qualche Nazione dell’Estremo Oriente. E’ ripartito immediatamente il mercato degli Stati Uniti, delle Crociere, Giordania, weekend nelle capitali europee e soggiorni al mare. Lo stop della pandemia ha dato vita al così detto “effetto molla” e la gente, ferma da due anni, non vedeva l’ora di concedersi qualche svago e il viaggio probabilmente è la medicina migliore. Da non sottovalutare i viaggi etnici, che sono serviti per riunire famiglie lontane e che non si vedevano da anni, in particolare centro America e stati del Nord Africa. Inoltre abbiamo rivisto anche le programmazioni dei viaggi di nozze, scomparsi con il Covid e molti viaggi programmati di gruppo in Italia, anche di pochi giorni.
Il PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza) ha incluso nelle sue linee di intervento una nuova forma di turismo, quello di prossimità, volto alla valorizzazione di siti di interesse naturalistico e culturale come nel caso dei piccoli Borghi. Avete richieste di questo tipo, anche nella Regione Marche?
Abbiamo borghi che attirano il turista italiano al massimo per una notte, ma il turista straniero si ferma minimo una settimana nella quale si gode quegli angoli di natura o del borgo per loro meravigliosi, per noi …normali. Oltre che la natura, anche l’aspetto enogastronomico consente alle Marche di porsi tra le Regioni più gettonate.
Fabriano sta vivendo un periodo piuttosto buio in ambito di ricezione turistica. Due delle principali strutture alberghiere fabrianesi sono addirittura all’asta. Secondo quali parametri si può progettare una nuova sfida turistica, volta al rilancio del territorio montano, per renderlo appetibile ai turisti italiani ed anche stranieri?
A oggi posso affermare che dall’ inizio dell’anno ci siamo trovati più volte al ‘’tutto esaurito’’ a Fabriano, non nel fine settimana che sarebbe il turismo puro, ma durante la settimana dove il ‘turismo di affari’ ha predominanza, la ricettività è esaurita dai manager che arrivano per incontri con le aziende locali. Questo non succedeva quando i due principali hotel di Fabriano offrivano circa 80 camere ciascuno. Ciò comporta che in questo momento Fabriano non può ospitare eventi culturali e sportivi che richiederebbero ricettività dalle 200 persone in poi, pertanto una perdita economica territoriale di centinaia e centinaia di migliaia di euro. Sembra, per fortuna, che uno dei due hotel storici sia arrivato ad una importante svolta che comporterà una riapertura e nuovo respiro per il turismo cittadino.
Gigliola Marinelli
Leandro Santini