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15 anni dalla “Mostra del Gentile e l’altro Rinascimento”

Fabriano – 15 anni da quell’indimenticabile aprile 2006, tanti anni sono passati, ma come se fosse ieri, la Nazionale divenne qualche mese dopo campione del Mondo in Germania. 15 anni dalla Mostra del “Gentile e l’Altro Rinascimento”, inaugurata il 21 aprile 2006 con la partecipazione dell’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Evento grandioso per Fabriano e il suo territorio, una Mostra di livello nazionale e internazionale che ha reso onore al grande pittore del ‘400, Gentile da Fabriano, con opere dai più prestigiosi musei europei e statunitensi, oltre 90.000 visitatori, di cui 12.000 del territorio di Fabriano, ben 45.000 dalle altre Regioni d’Italia, 1.800 visitatori dall’estero, il tutto in quattro mesi.

La Mostra del Gentile promossa e realizzata dall’ing. Francesco Merloni con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Marche, gli enti territoriali, è stato un vero e proprio omaggio a Gentile, il cittadino più illustre, uno dei più grandi artisti del ‘400, protagonista a livello europeo del gotico internazionale, fiorito, cortese denominato “altro Rinascimento”. La Mostra, ha avuto sede presso il complesso tardo-gotico dello Spedale del Buon Gesù, ristrutturato e adibito ad hoc per l’evento, evento senza precedenti.

Capolavori dai più prestigiosi musei nazionali, come la Galleria degli Uffizi, Galleria dell’Accademia e Bargello di Firenze, i Musei Vaticani, Brera di Milano, ma anche le Gallerie Nazionali dell’Umbria, di Bologna, Ferrara ecc… europei come il Musée du Louvre di Paris, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Gemaldgalerie di Berlino, Avignone, Praga, Londra, statunitensi come il Metropolitan di New York, il Paul Getty di Los Angeles e i grandi complessi museali di Philadelphia, Pittsburgh, San Francisco, Dallas, Tulsa ecc…

Con le opere del Gentile, ricordiamo che per l’occasione venne ricomposto il Polittico Quaratesi degli Uffizi, vi erano anche capolavori di celebri artisti che hanno vissuto e operato nel suo periodo, per citarne qualcuno, nomi come Masaccio, Ghiberti, Masolino, Beato Angelico, Michelino da Besozzo, insomma nomi e capolavori importanti.
L’organizzazione è stata curata da Civita Servizi di Roma, l’esperienza è stata importante sia professionalmente che a livello umano, ho avuto l’onore e l’onere di coordinare il personale e le attività all’interno della mostra, seguendo anche le guide e gli ospiti, il team era composto da circa 40 ragazzi del territorio che per quattro mesi intensissimi, con passione, entusiasmo e motivazione si sono immersi nelle diverse attività e in incarichi all’interno di questa grande iniziativa, tanti gli aneddoti e le esperienze da raccontare. Il personale arrivava a circa 90 di numero se includevamo anche, oltre i servizi museali di accoglienza, didattica, guide, guardaroba-audioguide, biglietteria, i servizi di sicurezza, ristorazione, caffetteria, bookshop.

Il catalogo del “Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento”, sia in edizione italiana e inglese, curato da Electa Mondadori, fu tra le pubblicazioni d’arte più richieste e vendute. E’ stato prodotto anche un DVD sul Gentile da Fabriano e la mostra con il commento erudito e coinvolgente dello storico dell’arte nonché direttore degli Uffizi e dei Vaticani in seguito, il prof. Antonio Paolucci. Per la promozione della mostra vennero distribuiti 2.000.000 di fascicoli, depliant e locandine, dei quali un elevato numero allegati ai maggiori quotidiani nazionali come La Repubblica, il Corriere della Sera e il Giornale dell’Arte. Il comune di Fabriano ha sostenuto la Mostra garantendo i servizi d’informazione e accoglienza, un call center e un info-point nel centro della città, la Comunità Montana ha avuto uno spazio in mostra dedicato al territorio, mentre la Regione Marche ha sviluppato parallelamente alla mostra un progetto di valorizzazione territoriale ad ampio raggio denominato “le Terre del Gentile”. Per l’occasione, la Pinacoteca Civica venne trasferita momentaneamente nella Chiesa di San Domenico, con accesso incluso nel biglietto della Mostra. E’ stata visitata da circa 22.500 visitatori in quattro mesi, lo stesso Museo della Carta e Filigrana con biglietto integrato, ha avuto un notevole incremento di afflusso.

L’esperienza è stata molto intensa, tanti gli ospiti, oltre al Presidente della Repubblica Ciampi, esponenti, sia del mondo della politica, dell’industria, della chiesa, dell’arte, ricordo il prof. Antonio Paolucci, Christiansen tra i maggiori studiosi del Gentile, il prof. De Marchi, il direttore del Metropolitan Museum di New York, il compianto Everett Fahy responsabile della collezione europea del Metropolitan Museum, di cui ricordo con lui un appassionate giro in mostra, memorabile anche la visita notturna improvvisa di Vittorio Sgarbi. Diversi anche gli ospiti del mondo dello spettacolo, della televisione, del cinema, ricordo Terrence Hill in visita, che rimase impressionato non solo dalla mostra, ma anche dal bellissimo centro storico di Fabriano, lui che veniva dalle riprese nella vicina Gubbio, ma anche del mondo della musica, Antonello Venditti, reduce da un concerto in zona, personaggi dello sport e della cultura in generale erano anch’essi frequenti.

Fabriano era totalmente trasformata, visitatori ovunque, in ogni angolo, file interminabili in mostra, addirittura in alcuni weekend la fila aveva inizio dal sagrato della Cattedrale di San Venanzio, sotto l’evento Palio e fino a luglio gli orari vennero poi prorogati fino alle 22 di sera per poter garantire tutte le visite. Tra gli aneddoti un gruppo di Milano che imperterrito entrò in Mostra nel momento in cui Italia-Francia, finale dei Mondiali di Calcio 2006 erano ai tempi supplementari, con la piazza del Comune gremita davanti al maxischermo e noi pronti a garantire la visita in un momento di festa nazionale.

Chiese e tesori d’arte ammirati, alberghi e hotel sold-out, ristoranti in piena e continua attività, capitava spesso nei weekend che molti visitatori trovassero il tutto esaurito, servizi pubblici in pieno regime, bus, taxi in un continuo via vai, addirittura venne organizzato un treno speciale da Roma a Fabriano con circa 250 ospiti il giorno dell’inaugurazione e con 600 ospiti nei due viaggi successivi. Tutta la città era in fermento, sembrava quasi di rivivere, nelle dovute proporzioni, la Firenze illuminata e propensa al bello di Lorenzo il Magnifico. Ovviamente tante le attività collaterali, artigianato, souvenir, convegni, servizi televisivi, manifestazioni folkloristiche e teatrali, il palio, ognuno faceva il suo contribuendo al successo della Mostra.

La magnificenza dell’arte del pittore Gentile unita a una raccolta senza precedenti di capolavori stupì i tanti visitatori appassionati e incuriositi, che per l’occasione trovarono la vera sorpresa in una Fabriano viva che mostrava tesori inaspettati, tesori che arricchivano e facevano da contorno storico ad una mostra che, al tempo insieme a quella di Antonello da Messina da Roma, aveva l’attenzione massima di critica, pubblico e media. Ricordo una famiglia di Toronto in Canada, in visita in Italia, che sapendo della Mostra erano giunti a Fabriano, rimanendo letteralmente estasiati di trovare tante cose da vedere a livello storico artistico e di ammirare una città non proprio collocata nei circuiti turistici più conosciuti.

Ricordo ancora il mio stupore e soddisfazione quando andai a Palermo in agosto, subito dopo la fine della Mostra, e trovai un manifesto gigante della Mostra Gentile da Fabriano in via Vittorio Emanuele, a due passi da Piazza Pretoria, in pieno centro del capoluogo siciliano, ciò per far capire quanto la copertura pubblicitaria e promozionale avesse coperto il suolo nazionale. L’evento ha dato poi negli anni il là ad altre notevoli importanti iniziative culturali come il festival Poiesis, ben cinque edizioni, ad alcune altre mostre su artisti del territorio, e di conseguenza al progetto internazionale di Fabriano Città Creativa Unesco. Per me e per i ragazzi del team è stata un’esperienza molto ricca, sia a livello professionale, umano che motivazionale; a 15 anni da un evento unico e forse irripetibile per il territorio, ho pensato che fosse doveroso ricordarlo in modo adeguato e appassionato.

Francesco Fantini