MARISA BIANCHINI E ANDREA POETA, “LA GARA PER L’ANCONETANO DELL’ANNO”
Torna l’iniziativa del quotidiano ‘Il Resto del Carlino’ che ha dato il via, proprio in questi ultimi giorni, alle votazioni per eleggere “L’Anconetano dell’anno”. I lettori del giornale potranno esprimere il loro voto, compilando l’apposito tagliando che sarà pubblicato tutti i giorni sul Carlino ed inviandolo alla redazione di Ancona, entro il 29 febbraio. Tra i candidati, per scoprire la personalità che si è maggiormente distinta a livello provinciale nell’anno 2019, sono presenti due personaggi fabrianesi di tutto rispetto. Abbiamo incontrato la professoressa Marisa Bianchini ed il ritrattista dei Vip Andrea Poeta per un faccia a faccia tra “candidati”, ringraziandoli sin da ora per la simpatia e lo spirito con cui hanno accettato la nostra intervista.
Quali sono secondo te i tuoi punti a favore e le attività che hai svolto in tutti questi anni che potrebbero convincere i lettori del Carlino a scegliere te come “L’Anconetano dell’anno”?
Marisa Bianchini – Con grande piacere ho accettato questa sfida simpaticissima lanciata dal Carlino, a cui sono molto affezionata, in quanto la mia carriera giornalistica è iniziata proprio nella loro redazione di Ancona. In questi anni non sono stata mai ferma, sia dal punto mentale che professionale e civile, in quanto ritengo che le azioni che noi facciamo non siano per una gratificazione personale ma rivolte alla città e al bene comune. La prima di queste azioni è stata la fondazione nel 1989 dell’Università degli Adulti. Ho ideato, con altri colleghi giornalisti, il Circolo della stampa “Marche Press”, di cui sono stata il primo Presidente e che ha festeggiato nel 2018 i suoi venticinque anni di vita. La Fondazione Guelfo ha costituito per me una delle spinte maggiori che ho avuto per proiettare nella città l’attività pittorica ed artistica di mio fratello Guelfo, sfociata poi nella realizzazione del Museo Guelfo. Riguardo il concorso del Carlino, ho notato che tra i cosiddetti “magnifici quindici” in gara ci sono solo due donne e quindi perché non votare una donna, proprio per valorizzare il nostro essere donna. Mi hanno definita un Mecenate, riprendendo un nome che viene da lontano e che nel ‘500 ha avuto la massima espressione. Il mio essere Mecenate è sempre stato a favore della città, vorrei che fosse un motivo ed una valenza in più per le giovani generazioni per impegnarsi sul nostro territorio che ha tanto da offrire dal punto di vista storico, artistico e culturale. Questa ricchezza potrebbe costituire per i ragazzi uno sbocco lavorativo molto importante.
Andrea Poeta – Ho sempre avuto un motto nella mia vita: ‘Non si finisce mai di imparare”. Serve anche ascoltare, rubare e carpire l’attimo di tante persone capaci che ho avuto l’onore di conoscere. Pavarotti, quando ero Cantore della Cappella Sistina, ci disse: ‘Siate umili, sempre’. Sono 45 anni che vivo in ambienti legati alla musica e alla cultura e cerco di donarli quotidianamente sia con i miei disegni, sia con i turisti in visita a Fabriano a cui dedico racconti storici e musica. Donare il nostro sapere e donare se stessi agli altri penso sia la cosa più importante e bella che una persona possa fare nella vita.
Perché i lettori del giornale dovrebbero votare l’altra figura fabrianese in gara con te?
Marisa Bianchini – Andrea è molto simpatico. L’ho sentito spesso intrattenere la platea al pianoforte con talento. Svolge il suo incarico di apertura dei plessi culturali della città con precisione e grande disponibilità, compreso il Museo Guelfo. Non c’è assolutamente competizione, tantomeno un agguerrito sguardo tra noi. E’ una giocosa e piacevolissima occasione di sfida, metaforica e culturale, che va verso la crescita di una città che è in crisi ma che può ancora essere feconda di possibilità.
Andrea Poeta – Conosco la professoressa Bianchini, mi ha affidato addirittura le chiavi del Museo Guelfo per aprirlo ai turisti. Una persona che stimo molto e che mi sta insegnando tanto. È una persona piena di vitalità e cultura, amo ascoltarla. Non finirò mai di ringraziarla, sia per aver fondato l’Università Popolare di Fabriano, sia per aver donato al Comune la collezione privata del fratello Guelfo Bianchini. Come vedete una donna con un grande cuore e di grande generosità.
Dovessi scegliere uno “slogan elettorale” che maggiormente ti rappresenti quale sarebbe?
Marisa Bianchini – Sicuramente: ”Niente cultura, niente sviluppo”. Anche se è stato già utilizzato da altri, in questa occasione lo faccio proprio mio.
Andrea Poeta – Uno slogan elettorale? Semplice:” Votatemi e vi suono”. Alla fine di questo percorso, mi piacerebbe invitare tutti i lettori ed elettori del Carlino all’Oratorio della Carità, dove sono custode, per poterli ringraziare e conoscere uno ad uno.
Quale augurio per questo nuovo anno appena iniziato ti senti di porgere ai nostri lettori?
Marisa Bianchini – L’augurio è per me, soprattutto, perché possa sentire sempre questa città viva, positiva, volta verso la speranza ed il bene, non intristita da situazioni che non sono al massino della sua potenzialità. Noi cristiani crediamo nella speranza che viene sia da noi stessi, ma anche dall’alto. Un augurio a me come espressione, minima e modesta, di una città capace di accogliere, di auspicare il bene di tutti e non solo quello personale.
Andrea Poeta – Siamo tutti importanti, insieme cerchiamo di fare gruppo per divulgare le bellezze della nostra città, per cercare di creare un grande polo attrattivo che Fabriano merita. Purtroppo la crisi economica ha fatto danni ingenti nelle nostre zone e forse, incentivando il turismo in modo primario, si potrebbero creare posti di lavoro. Ai lettori auguro ogni bene e che i loro sogni possano realizzarsi a breve termine.
Gigliola Marinelli