“UN FONDO IN DIFESA DELLE PICCOLE ATTIVITA’ COMMERCIALI DI FABRIANO”

di Marco Antonini

Fabriano – La pressione fiscale sulle attività produttive? E’ sotto controllo. Lo dice il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli. “Su 141 comuni italiani analizzati da Cna Fabriano si posiziona al 28º posto, con il 57,4%. Nella regione Marche meglio di noi solo Jesi per uno 0,1%”. Adesso è tempo di lavorare a testa bassa, bisognerà attendere il 27 luglio (209 giorni da inizio anno) per smettere di mettere da parte soldi per i pagamenti. I giorni di lavoro esclusivamente per la famiglia, di conseguenza, sono 156. A Bolzano, in prima posizione, sono 172. Andrea Giombi, Fabriano Progressista, propone di adottare provvedimenti, come già fatto in Emilia Romagna, per ridurre la pressione fiscale alle piccole attività commerciali: un fondo apposito in difesa dei negozianti. Il primo cittadino, intanto, prende come esempio lo studio fatto dalla Cna che fotografa la situazione di 141 comuni italiani determinando il totale della pressione fiscale tra tasse nazionali, regionali e comunali. “Questo non significa – spiega – che la pressione fiscale non sia un ostacolo determinante per la sostenibilità economica delle attività e che non è necessario trovare soluzioni per diminuire questa pressione, ma possiamo smettere di raccontare sempre la nostra città in modo negativo. Purtroppo il problema è nazionale”.

L’opposizione critica e attende di conoscere a quanto ammonterà il ribasso della Tari, la tassa sui rifiuti, visto che il sindaco, mesi fa, aveva annunciato una diminuzione per il 2020 nel caso in cui la percentuale di differenziata fosse rimasta sopra al 70%. Andrea Giombi, Fabriano Progressista propone “di deliberare strumenti per agevolare le attività commerciali, cercando di limitare maggiormente l’imposizione fiscale di competenza comunale”. Il consigliere di opposizione prende come esempio il Comune di Santarcangelo di Romagna: qui la Giunta ha stanziato un fondo per concedere agevolazioni sulla Tassa Rifiuti a categorie di utenze non domestiche. Olindo Stroppa, Forza Italia, invece, evidenzia come la pressione fiscale che rischia di trasformare i negozianti come bancomat “sommata alla grave situazione della perdita di servizi come il Tribunale e il depotenziamento dell’ospedale, comporta una perdita di occupazione che va ad aggravare la già precaria situazione del Fabrianese”.

Giombi – Il documento 

Una mozione è stata protocollata, recemente, dal consigliere Andrea Giombi, Fabriano Progressista.
• Premesso che: la nostra Città è colpita da una grave crisi occupazionale, che si manifesta in modo inesorabile con il continuo e strisciante crollo demografico; i gestori di attività commerciali e/o produttive costituiscono la voglia di non rimanere inerti nei confronti dell’attuale difficoltà economica; essi rappresentano l’intraprendenza e la dinamicità, che sono le caratteristiche per contrastare la crisi occupazionale.

• Rilevato che: il Comune, in questo quadro attuale, dovrebbe quanto più agevolare ed essere amico dell’attività commerciali, soprattutto per quanto concerne i c.d. negozi di prossimità; ossia le piccole attività presenti lungo le vie urbane del centro storico e non solo, e nelle numerose frazioni. Difatti, la permanenza dei piccoli negozi costituisce una serie di importanti fattori per una buona vivibilità: si pensi non solo al mantenimento di posti di lavoro, ma anche all’importanza che hanno i piccoli negozi per anziani e giovanissimi, essendo gli stessi negozi più facili da raggiungere. Inoltre, le predette attività rappresentano anche dei punti di socializzazione e la loro permanenza è un fattore che contribuisce a migliorare anche la condizione di sicurezza per i cittadini, nonché a conservare decoro in Città.

• Ritenuto che: l’attuale Regolamento per l’istituzione e l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 123 del 11/07/2013 prevede delle agevolazioni fiscali in ragione alla quantità di rifiuti che l’attività commerciale riesce a riciclare. Ad ogni modo, tale sistema in concreto attualmente comporta conseguenze paradossali, in quanto il ristorante “Nonna Rina” pur essendo stato premiato, a fine anno del 2018, dall’attuale Amministrazione Comunale quale esercente commerciale “riciclone”, non ha avuto alcuna agevolazione, ma anzi ha subito persino un aumento dell’imposta. Inoltre, le agevolazioni previste al successivo art. 28 della sopra citata fonte concernono soltanto alcune categorie di attività commerciali e le agevolazioni hanno ad oggetto solamente la parte variabile dell’imposta comunale. Amministrazioni Comunali hanno deliberato strumenti volti ad agevolare le attività commerciali, cercando di limitare maggiormente l’imposizione fiscale di competenza comunale. Si pensi al Comune di Santarcangelo di Romagna, la cui Giunta comunale ha stanziato un fondo per concedere agevolazioni proprio sulla Tassa Rifiuti a particolari categorie di utenze non domestiche.

Si chiede agli organi competenti di adottare un provvedimento analogo a quello sopra citato, che sia in grado di ridurre la pressione fiscale in capo alle piccole attività commerciali.