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ANCORA 900 SOPRALLUOGHI POST SISMA A FABRIANO

A undici mesi dalla prima forte scossa di terremoto, un’abitazione di Fabriano è stata dichiarata inagibile. Proseguono i sopralluoghi da parte dei tecnici abilitati. Ammontano a 2800 le domande di sopralluoghi e ad oggi ne mancano ancora circa 900. Sono 166 le ordinanza di inagibilità emanate. Ora l’Amministrazione Santarelli corre ai ripari. “La sicurezza dei cittadini prima di tutto” ha detto l’assessore con delega alla Protezione civile, Cristiano Pascucci. L’obiettivo è quello di velocizzare tutti gli iter di competenza comunale e formare nuove squadre per raddoppiare i sopralluoghi. Martedì scorso, intanto, si è svolto un incontro in Comune con il direttore dell’ufficio regionale per la Ricostruzione, Cesare Spuri. Entro settembre aprirà uno sportello aperto al pubblico. Domani, 23 luglio, riunione con tutti i dirigenti scolastici.

La terra trema

E’ stata avvertita anche nelle Marche la scossa di terremoto di magnitudo 4.2 registrata ieri mattina alle 4:13 tra le province dell’Aquila, Rieti e Teramo. Niente panico: “ormai per la magnitudo 4 non ci alziamo neppure” scherza con l’ANSA il sindaco di San Ginesio Mario Scagnetti che ieri ha ospitato Fondazione Merloni e il direttore generale Unesco Irina Bokova per la presentazione di progetti per la rinascita dell’Appennino. Ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) si lavora per l’assegnazione di altre Sae. “Certo che il terremoto l’abbiamo sentito – racconta il vice sindaco Michele Franchi -, ma è da un anno che ci accompagna, abbiamo imparato a conviverci, qua la gente ormai sa valutare la magnitudo delle scosse: ‘questa era intorno a 4’ mi hanno detto i concittadini. Gli esperti spiegano che sono ‘afterschock’… L’importante ora è guardare al futuro: venerdì assegnare le casette per le frazioni di Pretare (26 Sae) e di Piedilama (16), credo che la gente ci entrerà entro Ferragosto”. (Ansa)

Terzoni (M5S): “Anno scolastico salvo nel cratere”

“Tra le mille difficoltà che le aree colpite dagli eventi sismici dello scorso anno vivono, è noto, c’è anche quella relativa alle scuole. Ne sono state danneggiate a decine e la situazione per tutto l’anno scolastico 2016-2017 è stata complicatissima, nonostante una deroga al numero minimo di alunni consentito in classe. La quale, in questi giorni, rischiava di non poter più essere prorogata per l’anno scolastico venturo. Fortunatamente i colleghi senatori del M5S sono riusciti con un emendamento al “Decreto Mezzogiorno” approvato ieri in commissione Bilancio a “prolungare” la deroga in questione anche per il 2017/2018: senza questa mossa in “zona Cesarini” avremmo dovuto dire addio a diversi istituti nei centri appenninici e molti ragazzi residenti nelle zone terremotate sarebbero stati costretti ad iscriversi in altre scuole a molti chilometri da casa. Una proroga cruciale che come al solito vede il M5S dalla parte del buon senso, quello che manca a chi pensa di costruire a fianco alle meraviglie naturalistiche presenti nel cratere centri commerciali o piste ciclabili. Sapere che molti giovani potranno continuare a studiare nei comuni dove sono cresciuti un po’ ci rincuora, e ci spinge a continuare a lavorare perché si arrivi ad un’accelerata nella rimozione delle macerie e nella ricostruzione. Tenere le scuole lì, nelle aree montane così provate dagli ultimi drammatici undici mesi è un segnale importante e i riscontri positivi che ci arrivano dai cittadini di quelle terre ne sono la dimostrazione”. E’ quanto afferma, in una nota, la portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati Patrizia Terzoni.