FABRIANO FILM FEST, 350 CORTOMETRAGGI DA TUTTO IL MONDO
Il Fabriano Film Fest, Festival Internazionale del Cortometraggio della Città di Fabriano, conferma la sua presenza nel calendario eventi con un’ottava edizione 2020, tutta da scoprire, dal 17 al 21 giugno. L’attrice, regista e direttore artistico del Festival Valentina Tomada conferma le “grandi emozioni, in piccole dosi” che in questi anni hanno fatto del Fabriano Film Fest un appuntamento imperdibile per la nostra città.
Valentina, il Fabriano Film Fest non si ferma ma torna alla grande, nonostante il periodo difficile che stiamo affrontando. Una scelta coraggiosa che dimostra la forza e la caparbietà degli organizzatori del Festival. Quanto è stato difficile progettare questa edizione particolare?
Onestamente siamo andati aventi senza minimamente pensare che non si sarebbe potuto fare. Certo, le incognite sono molte, ma abbiamo ricevuto tanti bellissimi cortometraggi da tanti paesi diversi e questo ci dà la forza e la voglia di continuare per condividere emozioni con il nostro pubblico.
Anticipiamo ai nostri lettori qualche novità per il Fabriano Film Fest 2020, con particolare riguardo alla location ed ai premi speciali?
La location, proprio per il problema Covid, sarà all’aperto, con molta probabilità di fronte al Comune (Piazzale XXVI Settembre ndr). Il problema sarà legato all’orario, visto che la notte a giugno comincia molto tardi, quindi dovremo iniziare anche noi più tardi, intorno alle 22, finendo a mezzanotte. Abbiamo pensato quindi ad un aumento delle giornate di proiezione. Il festival dovrebbe iniziare mercoledì 17 giugno e finire come al solito la domenica, il 21. Per i premi speciali stiamo attendendo che cosa succederà con il Covid, per quanto riguarda la possibilità di avere ospiti e di prevedere degli eventi collaterali in orari diversi dalla sera, dedicata alle proiezioni. Il Covid questo ci ha insegnato: smettere di remare controcorrente e seguire il flusso. Da qualche parte ci porterà….
Quanti cortometraggi hanno aderito al bando di quest’anno e da quali paesi del mondo provengono?
Sono arrivati circa 350 cortometraggi da 22 paesi differenti, come Canada, Usa, Bulgaria, Ungheria, Messico, Iran, Germania, Paesi Bassi, Polonia, India Indonesia, Israele. Ma la cosa che ci ha maggiormente colpito, naturalmente in positivo, sono stati i tantissimi film italiani di altissimo valore tecnico e dai contenuti importanti, insomma film belli, davvero belli, che non hanno nulla da invidiare a quelli dei registi esteri, come accadeva in passato.
Per il 2020 alcuni organizzatori di eventi hanno optato per il format digitale degli stessi, considerati gli effetti della pandemia da Coronavirus. Il Fabriano Film Fest come si pone dinnanzi a questa scelta “virtuale”? L’avete mai presa seriamente in considerazione?
Ci abbiamo pensato, ma questa possibilità non ci è mai piaciuta. Il nostro festival è un festival di incontri, di contatti, di relazioni umane. È un festival dove è protagonista il film ma, soprattutto, dove sono protagonisti i registi che l’hanno fatto e il pubblico che ne fruisce e che, a mio avviso, dà un ulteriore significato al film stesso. Il nostro target comprende anche persone non giovanissime che, con un festival digitale, sarebbero escluse. Insomma, il nostro è un festival di persone, per le persone, inclusivo, umano. Ci teniamo molto, difficilmente ci allontaneremo da questa modalità.
Numeri alla mano, possiamo credere che ormai Fabriano stia raggiungendo l’obiettivo di Capitale Europea del Cortometraggio?
In Europa ci sono festival immensi, dove oltre al cortometraggio l’attenzione è focalizzata anche sul lungometraggio. Quello che vogliamo fare con il Fabriano Film Fest è crescere. Crescere sempre, in numeri, in qualità, in eventi. Non è facile. Spesso ci troviamo a fare duri conti con la mancanza di sponsor, con la difficoltà di far arrivare gli addetti ai lavori nella nostra regione. Ma noi andiamo aventi con la fede incrollabile di chi pensa di fare qualcosa di buono.
Dalla tua esperienza di attrice e regista, quale prospettiva si apre per il mondo del cinema e degli spettacoli, soprattutto dal vivo, post emergenza Covid-19? Gli operatori del settore e gli artisti temono un allontanamento da parte del pubblico ed una diminuzione di presenze agli spettacoli ed eventi per timore del contagio?
Sicuramente in questo periodo il pubblico è diffidente. Timore comprensibile. Il Covid è un nemico invisibile che dobbiamo ancora imparare a combattere ‘serenamente’. Non è impresa facile. I comportamenti virtuosi come il distanziamento sociale, la pulizia delle mani, devono diventare automatismi quotidiani. Io sono sicura che presto si tornerà alla normalità. Come ci ha insegnato la storia, l’umanità ha, per fortuna, la memoria corta. La voglia di vivere prenderà il sopravvento, come sempre e in futuro, passata questa tremenda emergenza, potremo tornare ad abbracciarci, a toccarci, a stringerci la mano, a seguire concerti, teatro, cinema. Siamo italiani, questa è la nostra vita. Quella bella…
Gigliola Marinelli