L’Italia via mare, i porti città d’arte e storia

Ho sempre ammirato e subito il fascino delle grandi città sul mare, i porti, quel sapore di mare, il profumo, ma anche la confusione, le navi, le merci, i passeggeri, i lungomare alberati o le insenature. Genova che sembra a prima vista scontrosa con quelle viuzze strette che s’arrampicano dal porto, i caruggi, vicoli suggestivi che in un reticolato salgono e s’arrampicano nelle eleganti piazze e vie oscurate da imponenti edifici nobiliari seicenteschi. Genova è una città da scoprire, una città che non si rivela tutta subito, la superba, un tempo vera dominatrice dei mari. Napoli e i suoi quartieri legati al porto, piazza Mercato e quei misteriosi, quasi nascosti luoghi dove Masaniello divenne eroe poi vittima dello stesso popolo che lo aveva esaltato, tutto intorno ad una piazza, tutto a due passi dal mare, tra panni stesi, vocio dalle finestre, gente in strada, mercati di pesce colore e caos dolce-amaro tra le note assordanti dei neomelodici. Napoli è questa: bellezza, arte, prestigio di una grande capitale del passato, passione, musica, blu come il suo Golfo, ma anche degrado, tormento, paura, fatalità, nu’ sole amaro come cantava il grande Pino Daniele.

Palermo, che appare quasi dorata sotto il sole che risplende la città normanna ed araba racchiusa nella sua Conca d’oro, sembra quasi luccicare quando si arriva entrando nel suo porto, la Cala e quelle insenature che poi permettono di accedere nel cuore della città, nel suo barocco forte alternato dall’oro e dalle meraviglie normanne, tra quartieri popolari e mercati come la Vucciria dove troviamo una Palermo genuina, vera, povera, un volto differente dall’elegante Via Roma. Salerno con quel suo lungomare molto signorile, raffinato, alberato, verde, una lunga passeggiata verso il blu vivo del Tirreno, un mare scintillante che ci accompagna fino alla costiera. Arriviamo ad Amalfi con il suo splendido Duomo poi Positano un paese-gioiello, una perla di colori variopinti e cupole dorate che ci sembra di essere entrati in paradiso. Lasciamo il Tirreno e ci spostiamo sull’Adriatico con Ancona che non appare subito con il suo appeal a chi arriva via mare, ma che ha molto da rivelarci, dal porto, dove spicca l’arco di Traiano, si entra in centro e tra vie tortuose strette e curve si arriva a San Ciriaco stupendo esempio di romanico-bizantino. Bari, porta d’Oriente, vivace porto mercantile, città con un centro storico molto suggestivo, Bari Vecchia arte e culto per San Nicola, le viuzze fino al Castello Svevo, le influenze di popolazioni mediterranee e nordiche. I viali, il teatro Petruzzelli, via Sparano elegante con edifici liberty, un porto che negli ultimi anni ha avuto anche un forte appeal turistico culturale. Trieste, elegante, austera, con quel fascino mitteleuropeo, crocevia di popoli, razze, nell’ ‘800, in un clima di prosperità generale, vennero fondati i grandi gruppi assicurativi, le compagnie di navigazione, si sviluppò la Borsa e crebbe la produzione artistica e culturale. La crescita della città, da un lato ne fece uno dei centri più importanti dell’allora impero asburgico. Sul mare si affaccia la meravigliosa piazza Unità d’Italia, una delle più belle e suggestive piazze d’Italia, la più estesa d’Europa, il salotto della città per i triestini.

Chiudiamo il nostro tour con la Sardegna e con il capoluogo Cagliari, fascino isolano, un porto che si presenta con il suo bel lungomare, e il bastione di Saint Remy. Il bastione, costruito in pietra calcarea e granito bianco sulle basi degli antichi bastioni pisani e spagnoli, prende il nome dal primo viceré piemontese. Il Poetto è la Copacabana della Sardegna: la favolosa spiaggia, lunga 10 km, in un’atmosfera mediterranea e allo stesso tempo urbana tra un mare turchese, attività sportive, lidi, stagni, laghi salmastri pieni di fenicotteri. Bella e affascinante l’Italia via mare, tra porti che hanno tanto da raccontare e mostrare.

Francesco Fantini