TATIANA JANCEWICZ: DA FABRIANO AL MONDO, IL RACCONTO DI UN SUCCESSO

Una fabrianese con ancora la nostra città nel cuore ed un radicato senso della famiglia, Tatiana Jancewicz è un consulente legale con oltre venti anni di esperienza professionale nel campo dell’applicazione della legge e della cooperazione giudiziaria a livello internazionale e comunitario. Sposata con Bruno Chetanneau, al momento in servizio presso l’Ambasciata di Francia nel Regno Unito, ha due figli, Lorenzo di undici anni e Charlotte di sette. L’abbiamo intervistata per conoscere il percorso che, partendo da Fabriano, ha condotto Tatiana a ricoprire un incarico così prestigioso a livello internazionale, in seno all’agenzia Eurojust.

Dottoressa, di cosa si occupa Eurojust ed in particolare il desk italiano?

Eurojust e’ l’agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale. La funzione principale di Eurojust consiste nel sostenere il coordinamento e la collaborazione giudiziaria tra le amministrazioni nazionali nelle attività di contrasto del terrorismo e delle forme gravi di criminalità organizzata che interessano più di un paese dell’UE. Ciò avviene coordinando le indagini e i procedimenti giudiziari che interessano almeno due paesi, contribuendo a risolvere conflitti di giurisdizione, agevolando la definizione e attuazione di strumenti giuridici dell’UE, come il mandato d’arresto europeo o i provvedimenti di confisca e congelamento. Eurojust può anche richiedere agli Stati membri di avviare indagini o procedimenti penali con riferimento a specifici fatti. I membri nazionali coordinano l’attività delle proprie autorità nazionali in tutte le fasi delle indagini e dei procedimenti giudiziari. A tal fine, Eurojust  organizza riunioni di coordinamento, finanzia e fornisce perizie per le squadre investigative comuni (SIC) e organizza centri di coordinamento. Eurojust ospita inoltre i segretariati della Rete giudiziaria europea, della Rete delle squadre investigative comuni e della Rete per l’accertamento e il perseguimento del genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra (Rete Genocidio).

La sua figura professionale che ruolo ricopre in Eurojust?

Lavoro ad Eurojust dal 2008. Dal 2008 al 2016 ho lavorato come Senior Legal Officer/Head of Sector nel Servizio Giuridico di Eurojust, mentre dall’aprile 2016 dirigo il Segretariato della Rete delle Squadre Investigative Comuni (SIC), un ufficio composto da membri dello staff di Eurojust di diverso background professionale e diverse nazionalità che rende il nostro team intrinsecamente internazionale e multidisciplinare. Il lavoro del mio ufficio è piuttosto vario e consiste nel promuove le attività della rete SIC e assistere gli esperti nazionali nel loro lavoro, nell’offrire un supporto a 360 gradi alla formazione e gestione di SIC e nel promuovere l’apprendimento continuo e lo sviluppo delle migliori prassi. Il mio ufficio si occupa anche della gestione del programma di finanziamento delle SIC di Eurojust, che nel 2019 è ammontato a 1,44 milioni di EURO. Per far fronte alla crescente domanda di finanziamento delle SIC, è stato previsto un ulteriore aumento del 35 % del bilancio nel 2020, a 1,92 milioni di EURO. Questo sostegno finanziario è importante perchè la cooperazione giudiziaria ha i suoi costi. Di conseguenza, le autorità nazionali utilizzano questo sostegno finanziario per coprire i costi di viaggio, di traduzione e interpretariato e il trasferimento degli oggetti sequestrati durante le operazioni delle SIC.

Dove vive e lavora attualmente?

Al momento mi divido fra l’Aja (Olanda) dove Eurojust ha sede, e Londra (Regno Unito) dove abbiamo trasferito la famiglia da quando mio marito lavora all’Ambasciata francese.

Quale percorso formativo ha intrapreso e come ha raggiunto il prestigioso incarico in Eurojust?

Fin da molto giovane volevo conoscere il mondo e apprendere nuove lingue. Già a sedici anni, mentre ero iscritta al Liceo Classico di Fabriano, ho partecipato ad un programma di scambio culturale che mi ha permesso di studiare per un anno in una scuola superiore nel Maine (Stati Uniti). Dopo la maturità classica, mi sono laureata in giurisprudenza alla LUISS Guido Carli. Ho poi conseguito un Master Europeo in Diritti dell’Uomo e Democratizzazione. Mentre studiavo per il master a Vienna, mi è stato offerto un incarico di sei mesi alle Nazioni Unite presso l’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine. Da Vienna sono poi partita per i Balcani, dove pensavo di rimanere qualche mese per fare un po’ di esperienza sul campo. In verità le cose sono andate diversamente da quanto mi aspettassi, e dopo aver svolto un breve incarico presso la Corte Costituzionale della Bosnia Erzegovina come esperto in diritti dell’uomo per conto della Comunità Europea, ho lavorato per l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Collaborazione in Europa) dal 2000 al 2003 e dal 2004 al 2008 presso la Missione di Polizia dell’Unione Europea. Nel 2008, desiderosa di concludere la mia esperienza nel Balcani e riavvicinarmi alla famiglia, ho fatto il concorso ad Eurojust.

Parliamo di Fabriano, quali sentimenti e ricordi la legano alla nostra città?

Fabriano è la mia città natale, avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. La mia famiglia è a Fabriano e le mie amiche d’infanzia sono lì. Ora per me è un posto che associo a momenti di festa (Natale, Pasqua, vacanze estive), per una persona che come me “vive con la valigia in mano”, Fabriano è casa.

Il settore dei servizi investigativi un tempo era dominato da figure prettamente maschili. Oggi le donne stanno ricoprendo incarichi sempre più prestigiosi in questo ambito, finalmente si è sfatato un luogo comune?

E’ un dato certo che negli ultimi anni stiamo assistendo ad un aumento di magistrati donne rispetto agli uomini. Credo questo rifletta un po’ anche il fatto che statisticamente si laureano in giurisprudenza più donne che uomini. Devo dire però che, aimè, anche se a Eurojust sono impiegate più donne che uomini, le posizioni di management sono ancora tendenzialmente occupate da figure maschili. Se guardiamo per esempio alla presidenza di Eurojust, il Presidente e i due Vice Presidenti sono uomini, così come il nostro Direttore Amministrativo e i suoi due capi Dipartimento. Insomma, per una vera parità di genere in posizioni manageriali c’è ancora un po’ di strada da fare.

Un suo personale augurio e saluto alla città di Fabriano che, come il resto del mondo, sta attualmente soffrendo per i disagi generati dalla pandemia sanitaria da Coronavirus?

La pandemia da Covid-19 ha cambiato profondamente tutte le nostre vite. Cose che fino ad un anno fa davamo per scontate come passare del tempo con gli amici, andare al cinema o semplicemente abbracciare i nostri cari, sono diventate vietate. Allo stesso tempo siamo obbligati a cambiare le nostre abitudini quotidiane e il nostro modo di vivere, per proteggere noi e le persone che più amiamo da questo virus terribile. Facendo parte (mio malgrado) di una categoria a rischio, ripeto di continuo ai miei bambini e ai miei familiari in genere che dobbiamo fare attenzione e seguire le regole non solo per proteggere noi stessi ma anche le persone che più amiamo. Il mio augurio per Fabriano e tutti noi è che le cose possano presto tornare a quella normalità che forse in passato non abbiamo saputo appieno apprezzare e che ora desideriamo ritrovare più di ogni altra cosa. Un pensiero speciale, pieno di ammirazione e gratitudine, va naturalmente a medici, infermieri e personale sanitario che in questo momento stanno combattendo con il virus in prima linea e a tutte le persone che, continuando a lavorare, rendono la nostra quotidianità meno pesante. Lo so che il periodo non è facile, ma sono sicura che insieme ce la potremo fare, anzi, ne usciremo più forti di prima. Il mio augurio è che tutti i sacrifici che stiamo ora affrontando possano presto riportare gioia e serenità nelle nostre vite e che Fabriano possa presto tornare ad essere la stessa città meravigliosa che conservo nei miei ricordi.

Gigliola Marinelli