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Museo Egizio di Torino: eccellenza museale e impresa economica

Il Museo Egizio di Torino è il più antico museo egizio al mondo, fondato nel 1824, e secondo per importanza solo a quello del Cairo in Egitto. Dedicato esclusivamente all’arte e alla cultura dell’Egitto antico, la sua collezione è stata oggetto di interesse da parte dei più grandi studiosi del passato come Jean-François Champollion, archeologo francese e massimo egittologo e studioso di geroglifici, sua tra l’altro la decifrazione della stele di Rosetta conservata al British Museum di Londra. Il museo Egizio in una città come Torino che sta avendo una vera e propria rinascita culturale-turistica in un deciso processo di rigenerazione urbana, rappresenta una vera e propria risorsa culturale oltre ad essere una miniera d’oro con numeri da media impresa italiana. A tre anni dal rilancio, grazie al progetto di restauro, frutto dell’impegno di Compagnia San Paolo, Fondazione CRT, Ministero Beni Culturali e Istituzioni Locali, vediamo dati incredibili: oltre 850.000 visitatori con varie mostre in calendario, con una ricaduta sul territorio per quasi 190 milioni di euro. Il giovane direttore Greco ha messo in gioco le esperienze fatte da numerose istituzioni culturali all’estero, a tre anni dal rilancio, il museo ha raddoppiato il numero dei visitatori e ha generato un forte impatto economico sulla città e sul territorio.

Tra i visitatori, attraverso i questionari si denota l’alto livello di gradimento, più della metà di loro è donna, quasi la maggioranza è laureato, i più arrivano da fuori Piemonte e ben il 15% dall’estero, ciò evidenzia l’enorme potenziale e appeal a livello internazionale dell’Egizio. Il tutto in un contesto di alta crescita di questi settori, come sottolinea la torinese Evelina Christillin, presidente dell’ENIT, l’Ente Nazionale per il Turismo: la crescita di musei e mostre d’arte è del 13%, ciò fa traino all’enogastronomia, con un’incidenza del Turismo sul PIL che supera il 12% con impatto forte anche sull’occupazione, il Museo è in grado di produrre un giro d’affari pari a una media impresa italiana. Torino in forte crescita turistica si basa proprio sulla crescita del Museo: un turista-viaggiatore su due va a Torino per visitare in primis proprio l’Egizio. Il Museo ha così investito su nuove sezioni, sulla fruibilità, sulla multi-sensorialità dei percorsi, ma anche sulla conoscenza e ricerca scientifica a livello archeologico, diventando anche un centro di ricerca. Il boom del Museo quindi ha fatto crescere la città, con forti ricadute su alberghi, ristoranti e sul turismo in generale, aggiungendo i servizi a valore aggiunto come editoria e ricerca. Un contenitore culturale e produttivo in grado di rivaleggiare con importanti realtà internazionali.

Francesco Fantini