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“CHI BELLA VUOL COMPARIR… VIAGGIO NEL MONDO DELLA BELLEZZA”

Questa settimana proponiamo un viaggio virtuale tra gli addetti ai lavori nel settore bellezza, benessere e cura del corpo per capire come, anche in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo nel nostro distretto industriale, siano cambiate le esigenze dei consumatori e in qualche modo le priorità. Sicuramente la mancanza di lavoro in molte famiglie del comprensorio ha posto in primo luogo la sopravvivenza vera e propria del nucleo famigliare ma, nelle situazioni meno gravose, si evidenzia che comunque la cura dell’aspetto fisico, del corpo e dell’immagine sia ancora un’esigenza sentita, in particolar modo dal mondo femminile, anche se gli uomini stanno ponendo maggior attenzione ai trattamenti estetici e di benessere. Si raccomanda di rivolgersi a centri professionali, visto il proliferare del mercato abusivo, specie per quanto riguarda estetiste improvvisate che lavorano in casa, spesso non garantendo il rispetto delle basilari norme igienico-sanitarie. Diverse persone hanno infatti dichiarato che i prezzi di questo mercato, per così dire secondario, non sono poi così bassi rispetto ai centri estetici riconosciuti.

Giulia, titolare di due centri estetici e spa a Fabriano, ha accettato di raccontare ai nostri lettori la sua esperienza:” Posso fare una valutazione soggettiva in merito a quello che mi chiedi perché poi la situazione varia da centro a centro, i miei due stessi negozi sono infatti molto diversi. L’attenzione per il benessere non manca, ma credo che tutto ciò si verifichi perché il lavoro viene svolto da figure professionali, evitando il trattamento” abusivo” a casa, affidandosi a mani esperte con prodotti estremamente professionali. Appunto per questo c’è differenza di prezzo tra ciò che si fa a casa e ciò che si fa in istituto. Penso che debba essere premiato chi investe il proprio tempo e i propri soldi per qualificarsi in maniera professionale. Personalmente rispetto questa teoria e mi preoccupo di vendere prodotti unici, in quanto credo che per rimanere sul mercato al giorno d’oggi bisogna differenziarsi offrendo qualità. I servizi che vanno oggi per la maggiore sono i trattamenti viso e corpo e hanno un prezzo medio di 60- 65 euro l’uno. Di solito poi effettuiamo un check up approfondito prima di formulare dei pacchetti benessere. Per quello che mi riguarda ho potuto ben notare che l’estetica non è andata in crisi, anzi, la persona tiene molto di più a se stessa e alla sua cura”. E per quanto riguarda i capelli?

Orietta, titolare e socia di un negozio di hair stylist in città, offre un interessante spunto di riflessione:” Negli ultimi tempi si è fatto strada un nuovo concetto del benessere, inteso come cura dello stato psico-fisico della persona. Migliorare il proprio aspetto è la più efficace cura che si possa fare. Si migliora nell’umore e ci si sente più belli, a prescindere dai soldi che si hanno in tasca. Sicuramente è diminuita la frequenza con la quale le persone usufruiscono dei servizi. Non c’è rapporto più sfaccettato, ricco, complesso, umorale, fondamentale di quello tra una donna e i suoi capelli e, di conseguenza, di quello tra un parrucchiere e i capelli di una donna. Ricci da domare, mossi da ravvivare, secchi da addolcire, corti da scalare, lunghi da tagliare, mori da far diventare biondi, biondi da scurire, rossi da accentuare, neri da ammorbidire. E poi meches, colpi di sole, decolorazioni, keratina, shatush, fino allo grown out e lo snowflake, per citarne due più specifici e dimenticandone tantissimi altri. Tra la strada della creatività o quella tradizionale del casco e della piega con i bigodini, quella dell’acconciatore è una professione in bilico. Bisogna fare i conti con la crisi economica, con il cambio delle abitudini dei clienti e con la tecnologia dei prodotti che rende l’appuntamento dal parrucchiere meno urgente, ma non per questo meno economico. E poi c’è la concorrenza dei saloni low-cost, soprattutto cinesi, dove è anche possibile portarsi lo shampoo da casa (se non ci si fida di quello offerto in negozio) ma anche italiani, che sempre di più offrono sconti e coupon con taglio e piega a prezzi agevolati. Riguardo l’età media delle nostre principesse oscilla dai 25 ai 50 anni, con una spesa mensile di circa 80 euro”. Molto spesso la non accettazione del proprio aspetto fisico o la ricerca di un miglioramento dello stesso ha fatto crescere in modo esponenziale anche il mercato dei prodotti dimagranti e dietetici.

Elisa, tutor di una nota azienda di prodotti dimagranti, ci spiega questo passaggio:” Se una cliente ha solo bisogno di integrazione, con i nostri prodotti spende circa dalle 50-70 euro al mese. Per perdere effettivamente peso già la spesa aumenta e può arrivare anche a 160 euro, mentre per chi utilizza anche l’integrazione sportiva si possono superare i 200 euro mensili. La maggioranza delle persone che io conosco hanno un livello di spesa mensile che non supera i 100 euro e sono impiegate, casalinghe commesse o pensionate. L’approccio dei clienti cambia poi durante il percorso, andando avanti capiscono l’importanza di questi prodotti e magari possono fare a meno di altre cose. Sicuramente posso sostenere che il mercato dell’integrazione è sempre più in crescita in questo periodo”.

Un capitolo a parte per chi poi decide di rivolgersi ad un nutrizionista, come nel caso di Sabrina: “Mi sono rivolta al nutrizionista perchè nell’ ultimo periodo avevo preso qualche chilo. Ho sempre tenuto particolarmente alla linea, quindi mi sono fatta aiutare. Tutti i mesi vado nel suo ambulatorio e spendo 40 euro per il controllo. Sicuramente questa spesa incide sul budget famigliare ma magari rinuncio a qualcos’altro, in quanto per me è una cosa importante. Se non mi trovo bene con me stessa poi non riesco a stare bene tra la gente”.

Gigliola Marinelli