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DIMISSIONI DEL SINDACO E MODULI PROVVISORI

Non si placano le polemiche politiche a seguito della decisione della Giunta Porcarelli a Cerreto d’Esi di trasferire la scuola primaria e secondaria a Fabriano causa inagibilità degli stabili per colpa del terremoto… di un anno fa. Dopo aver raccontato la cronaca dell’assemblea a porte chiuse tra sindaco, rappresentanti di classe e Consiglio d’Istituto, la manifestazione in piazza di domenica scorsa e il consiglio comunale straordinario, è tempo delle reazioni politiche. Ieri è stato il turno della lista civica di opposizione CambiaMenti (https://www.radiogold.tv/?p=28998), oggi di Pd (non presente in consiglio comunale) e Partito Comunista dei Lavorarori.

Il punto del Partito Democratico – di Angelo Cola, segretario circolo Cerreto d’Esi

Si è svolto lunedì il Consiglio Comunale per affrontare la questione relativa al trasferimento degli alunni a Fabriano per iniziare il nuovo anno scolastico vista l’inagibilita degli edifici esistenti. Una giornata buia per la storia del paese. Il sindaco, con arroganza mista a dilettantismo, ha perseguito ottusamente la sua linea: trasferimento. A nulla sono valsi appelli e proposte che lo invitavano a riflettere e considerare altre opzioni praticabili e socialmente sostenibili. In tutta la gestione della vicenda, Porcarelli si è comportato con pressapochismo pericoloso per il paese, i cittadini le famiglie e cosa più grave per la parte della popolazione che maggiormente dovrebbe essere tutelata: i bambini. Questa arroganza e grave deficienza amministrativa come partito ci porta alla conclusione che la giunta Porcarelli è pericolosa per il paese è svilupperemo il massimo della nostra iniziativa perché questa triste esperienza si concluda al più presto. Le responsabilità personali di Porcarelli sono gravissime: è lui che ha avviato i controlli sulla staticità degli edifici in ritardo; sempre lui che ha costretto gli alunni a frequentare i corsi in edifici che oggi egli stesso dichiara inagibili.Lui e non altri, con colpevole ritardo, ha perso un anno di tempo per affrontare la situazione; lui che ha inviato la richiesta dei moduli alla Regione solo a fine agosto; sua la responsabilità per una soluzione socialmente insostenibile; lui si rende colpevole di sperpero di denaro pubblico. Chiediamo agli organi superiore di governo di porre l’attenzione sull’operato di questo individuo evitando di fornirgli una qualsivoglia copertura politica e amministrativa.Come partito siamo impegnati a che al più presto siano disponibili i moduli che permetterebbero di fermare questo scempio.Le scuole devono tornare il prima possibile funzionanti a Cerreto, la lotta continua per evitare che l’obbiettivo di Porcarelli possa realizzarsi e cioè il totale smembramento politico, sociale e amministrativo del nostro Comune.

Il punto del consigliere Marco Zamparini – Partito Comunista dei Lavoratori 

Il 4 settembre al Teatro Casanova si è svolto un consiglio straordinario che il Pcl si è permesso di sottoporre ai Cambiamenti sul tema scuola dato che noi non abbiamo i numeri per indirlo. Dopo un breve confronto siamo convenuti sul fatto di convocarlo immediatamente. D’ora in poi chiediamo al gruppo Cambiamenti e lo abbiamo chiesto pubblicamente anche nel consiglio ieri, di convocare più spesso i consigli comunali straordinari sul tema scuola o altro, noi siamo sempre disponibili. Questa vuole essere una proposta costruttiva. Primo, perché sul tema scuole dobbiamo stare con il fiato sul collo alla maggioranza cercando di riportare al più presto i nostri figli a Cerreto attivandoci altresì per ricevere i MUSP, secondo, perché riteniamo doveroso informare pubblicamente i cittadini tutti, dato che il Sindaco non ha e non ha mai avuto tale volontà. Il consiglio comunale deve ritornare il punto di riferimento della collettività, questo è quello che pensiamo. Ma torniamo a noi. Lunedì il teatro era gremito di genitori, docenti, nonni e cittadini che si sono riuniti per sentire l’ardua sentenza di un sindaco e di una maggioranza arroccata nel proprio castello. Infatti, il consiglio non era aperto ai cittadini ai quali non è stato permesso di intervenire, nè di contestare e quindi in silenzio hanno dovuto subire la decisione del sindaco.

La scuola inizierà il 2 ottobre a Fabriano all’ex ufficio per l’impiego, il trasporto avverrà tramite dei pullman che si muoveranno dalla bocciofila e/o dal Famila. Poi dovrebbero arrivare tra un anno i Musp (moduli uso scolastico provvisorio). Ecco abbiamo usato il condizionale più volte. Di certo è stata data solo la data di inizio delle lezioni e il luogo, per il resto è ancora tutto disorganizzato e poco chiaro. Un consiglio in cui il Sindaco si è mostrato nei nostri confronti molto nervoso e scorretto, per tutto il tempo ci ha contrastato dicendo che le nostre erano pure falsità. Un anno di duro lavoro il nostro consigliere Zamparini lo ha riassunto in un intervento di 35 minuti, raccontando ogni accadimento sul tema scuole. A partire dal 9 dicembre data in cui ci fu il consiglio comunale straordinario sulla scuola Mechiorri e poi l’avvio del comitato scuole sicure di Cerreto d’Esi che è stato per noi, un percorso per attivare i genitori e coinvolgerli in questo delicato tema. Zamparini ha ricordato tutti gli incontri ai consigli d’istituto con il comitato, dove il sindaco ha sempre riferito che le scuole erano sicure e dando dei dati che erano tutt’altro che attuali. E’ stato un anno intensissimo per noi sia come politici per passione, che come genitori. Dopo i dati forniti dal responsabile della sicurezza scuola Volpi sulla primaria il famoso 0,69 siamo andati a prendere e ci siamo studiati ogni virgola della prova di vulnerabilità del 2015 che confermava infatti che quel dato era falso come dichiarato anche dall’architetta nel consiglio comunale del 30 marzo. Poi, finalmente le nuove prove di vulnerabilità con l’indice di 0,23 per la Melchiorri e lo 0,15 della primaria confermavano che noi non avevamo sbagliato, le scuole andavano chiuse da subito le scosse di ottobre.

A gennaio, il giorno 30, già avevamo richiesto al sindaco di far effettuare nuovamente i sopralluoghi e di richiedere come da ordinanza 14 del 17/01/2017 i Musp entro il 15 marzo! Ma siamo sempre risultati agli occhi di tutti come degli allarmisti. Siamo stati lasciati soli sull’azione politica in tutti questi mesi anche da tutte le altre forze politiche. Il 22 agosto il sindaco ha chiuso con un’ordinanza i due plessi scolastici. E mentre il giorno 31 luglio bocciava la nostra mozione di chiusura argomentando tra l’altro che per il 99% le scuole sarebbero rimaste a Cerreto, il giorno dopo 1 agosto scriveva su sollecito del prefetto, fatto inviare da noi, una risposta in cui a Cerreto nessuno stabile era idoneo e che le lezioni sarebbero iniziate molto probabilmente a Fabriano. In tutto il mese di agosto, quando la gente era al mare, nessuno in comune sapeva nulla di tutto questo (o mentivano ancora) e i genitori dei bambini si godevano tranquillamente le vacanze estive. Ora è questa la decisione del sindaco, nonostante che il 30 luglio non ha fatto entrare i genitori al teatro mentre lui discuteva del futuro delle scuole cerretesi con il consiglio d’istituto e i rappresentanti di classe e che il 3 settembre ci sia stata una manifestazione in piazza gremita di persone atte a contrastare questa sua decisione, lui ha scelto pur sempre Fabriano. Tutti i consiglieri di maggioranza e assessori sono stati sempre in silenzio, non hanno mai risposto alle domande del nostro consigliere, che addirittura all’esasperazione ha chiesto loro se fossero dei servi o avessero anch’essi una spina dorsale. Vergognoso che l’assessore alla scuola si sia attenuta solo ad illustrare le modalità per chiedere la navetta per Fabriano, lei che ricopre anche un ruolo di diritto nelle scuole fabrianesi come insegnante, doveva secondo noi, colloquiare con quelle persone che erano in platea, perché stava parlando del futuro dei loro figli.

Senza pudore hanno bocciato la nostra mozione in cui chiedevamo l’instaurazione di una commissione d’inchiesta che avrebbe dovuto verificare i lavori di miglioramento sismico mal eseguiti nel 2002 alla scuola media ex elementari. Quanto meno il presidente del Consiglio Pupilli si è astenuto, forse a differenza degli altri suoi colleghi ha capito la gravità della situazione. Il sindaco ha oltraggiato Zamparini con il nome di Duce, forse sindaco la dittatura in atto è solamente la sua, basti vedere l’atteggiamento dei suoi vassalli, il suo non comunicare con i cittadini e la sua estrema strafottenza, come se il comune fosse la sua azienda. Ora però ne paga scotto per questo suo dittatoriale atteggiamento. Quando non si hanno argomenti e contenuti si attacca sempre personalmente l’avversario politico. Un anno i nostri figli sono stati in due bare di cemento, che avete però continuato imperterriti a considerarle agibili e sicure fino il 22 agosto, nonostante le carte confermassero la loro insicurezza anche senza le prove di vulnerabilità. Avete giocato alla roulette russa con il terremoto che non si può prevedere, bravi complimenti! Solo che se fosse accaduta una disgrazia sotto le macerie un paese intero avrebbe pianto i propri bambini. I nostri figli non sono pacchi postali, sono essere umani. Ora li prendete con dei pullman li portate a Fabriano, come se tutto fosse normale, come ha detto il sindaco: – Cari genitori, nessuno avrà disagi! – Ma come si fa a dire ad un genitore che non sarà un disagio? Ancora non avete organizzato un bel niente. Non è stato fatto alcun trasloco, le scuole inizieranno il 2 ottobre e non il 15 settembre come da calendario, andranno a scuola non più a piedi o in auto come prima ma con un pullman, senza avere una pensilina per proteggerli dal freddo, senza sapere se li dividerete per classe o se saranno mischiati elementari e medie. L’orario scolastico di medie ed elementari verrà equiparato il che vuol dire che il modulo farà 30 ore settimanali e che i bimbi di 6 anni torneranno a casa alle 14. Che la mensa sarà catering, che chi andava a scuola a piedi dovrà prendere anche lo scuolabus per raggiungere il punto di raccolta. Tutto questo non può essere normale.

Lei sindaco ha detto un anno e noi ce lo auguriamo, ma per noi lei è troppo ottimista. La richiesta per i moduli è partita qualche giorno fa, ma la procedura non è semplice. Il comune individua l’area dove fare la platea per i Musp, la Regione dovrà poi dare l’ok con i suoi tecnici, ma i musp sono di competenza del Miur (a Roma), quindi i tempi non sono così brevi come ci vuol far credere. Noi abbiamo portato due proposte, perché la vicenda ci sta a cuore, come il nostro paese, e dobbiamo riportare le scuole nel nostro territorio nel più rapido tempo possibile. La prima proposta è che lei Sindaco, visto che molto spesso per le sue aziende si reca a Roma, vada di persona al Miur come ha fatto il sindaco di Teramo che in 5 mesi avrà i moduli. Altra opzione è quella che le abbiamo portato 2 preventivi dei moduli a noleggio e un nominativo di un’altra ditta è stato fornito giovedì scorso all’architetta nel suo ufficio. I moduli a noleggio già sono pronti quindi non c’è da attendere la loro costruzione, garantiscono un notevole risparmio alla Regione Marche rispetto l’opzione Fabriano, trasporti per un anno e poi musp perché garantirebbe di riuscire sicuramente tra pochi mesi a ritornare nel nostro comune, in strutture idonee e antisismiche. Addirittura le abbiamo portato il preventivo di un musp a due piani per cui la platea sarebbe ancora più piccola e meno costosa. Il risparmio sarebbe netto e magari si potrebbe nel caso puntare a più denaro per il polo scolastico nuovo. Non scarti le nostre proposte, ma valuti la loro fattibilità.

La nostra battaglia da cittadini continuerà, monitoreremo tutta la situazione e presseremo costantemente questa maggioranza in modo che ci informi tempestivamente della situazione. Per rimanere a Cerreto sicuramente tempo fa le soluzioni c’erano, ma l’immobilismo di questo sindaco e della sua maggioranza hanno prodotto una soluzione immediata e irreversibile. Noi vi ascolteremo genitori e lotteremo sempre al vostro fianco come abbiamo fatto tutto questo periodo. Le scuole devono tornare a Cerreto. Cerreto non è una strada è un posto dove vivere, imparare, giocare e sognare di diventare grandi. Sindaco e maggioranza non rappresentate più questa cittadina, prendete le valigie e salite voi stessi su quei pullman… destinazione il più lontano da qua!!