IL MOVIMENTO PER LA VITA PREMIA GLI STUDENTI DI FABRIANO
Si è tenuta Mercoledì 24 Maggio presso la Sala Conferenze della Biblioteca Romualdo Sassi di Fabriano la Premiazione dei vincitori dell’Europeo 2016-2017 del “Laboratorio delle Idee”, indetto annualmente dal Movimento per la Vita della regione Marche. Ad introdurre l’evento la Professoressa Maria Venanza Bigiarelli, Presidente del Movimento e sempre in prima linea per queste cause pro-vita: “Questo Concorso del Movimento per la Vita si propone ogni anno come spunto per riflettere su alcuni momenti della nostra esistenza, per acquisire la consapevolezza che la vita è un valore e che certe scelte incontrovertibili, sempre prese in momenti di debolezza, sono cicatrici indelebili con strascichi devastanti per le persone.”
A prendere poi la parola è il Presidente regionale Davide Rizzo che coordina FederVita Marche, un insieme di 22 Associazioni nelle Marche che aiutano la vita: “Il nostro aiuto agisce su più fronti, uno dei quali è rappresentato da tutte quelle donne in difficoltà che si trovano spinte verso la via dell’aborto. Un aiuto morale e fisico per le persone interessate e per le loro famiglie, una sensibilizzazione volta a far comprendere che la vita è sacra dal primo momento che scocca la scintilla fino all’ultimo respiro. – afferma Rizzo e conclude – Non ci facciamo conformare dai social e dai loro messaggi, ma pensiamo con la nostra mente e secondo i valori del nostro io, allontanandoci dal senso comune.”.
L’importanza dei giovani nel Movimento per la Vita è centrale, infatti tanti sono stati i ragazzi che hanno partecipato al Concorso: per l’Istituto Vivarelli, Amadio Tommaso, Celano Lorenzo, Conti Simone, Dominici Luca, Latini Davide, Mataloni Alessandro, Montesi Sarà, Neri Michela, Neri Diego, Orfei Federico, Piermartini Jacopo, Pistola Pierfilippo, Rossi Andrea, Stazi Diego; per il Liceo Scientifico Vito Volterra, Conti Maria Nora, Luan Core, Malefora Federica, Palazzi Elisa, Turk Claudia; per il Morea, Bajrami Flutrim, Biducci Sara, Ceccarelli Eleonora, Fraioli Dafne, Grillini Serena, Kaur Navjot, Miftari Sebahat, Pelomoro Arianna, Petrone Gaetano, Spasiano Francesco, Vinciguerra Nicola, Zhir Sihem, Xhoni Domi. A tutti i partecipanti è stata offerta la possibilità di scegliere un libro a piacere tra i tanti selezionati per l’occasione. Tematica affrontata quest’anno è stata la bioetica, argomento molto complesso, con un titolo dai tratti provocatori, viste le ultime vicende: “C’è vita in Europa?”, per stimolare a ragionare sui diritti della vita.
In palio per il vincitore un viaggio-studio: “Strasburgo non è stato solo un viaggio-premio per me, ma un’esperienza unica. – così la vincitrice del Concorso dello scorso anno Fabiola Loia – Un percorso importante verso una nuova consapevolezza, che mi ha aperto mente e cuore. La vita è un dono che deve essere vissuto come tale.”. Quest’anno i primi 3 classificati sono stati: al 2° posto a parimerito Vinciguerra Nicola e Conti Maria Nora; al 1° posto Palazzi Elisa, che ha vinto il viaggio a Strasburgo previsto verso la metà di Dicembre. Molto toccante il suo tema: “Ci parlano tanto di tutela della vita. Ma cos’è la vita?”: una riflessione forte che affronta il tema di quella che spesso viene definita “dolce morte”, ovvero l’eutanasia, chiedendosi se sia “diritto o suicidio?”. Un racconto autobiografico che parte dalla ferma convinzione personale del diritto di ogni uomo a porre fine al proprio tormento, considerato sacrosanto, per poi arrivare ad un cambio drastico di prospettiva, dopo aver vissuto sulla propria pelle cosa si prova a vedere una persona che ami soffrire, forse a tratti star meglio o forse no, ma comunque presente al mondo intorno e reattiva all’amore di cui la si circonda, senza mai rassegnarsi all’idea di porre fine alla sua vita, fosse anche per una sua scelta dettata dal momento, da quel rifiuto della vita motivato sempre dalla non accettazione della sofferenza per sé e per gli altri che può prendere il sopravvento sia nel pieno del dolore che nella totale, fredda, forse troppo fredda, lucidità. “C’è vita in un uomo disteso su un letto inerme? – si chiede Elisa Palazzi nel suo elaborato – Sì c’è. Dove c’è famiglia c’è vita. Dove c’è unione c’è vita. Dove c’è amore c’è vita.”.
Paola Rotolo