Caravaggio 2025, la grande mostra a Palazzo Barberini in Roma
Sicuramente l’evento dell’anno, sia a livello culturale, storico, ma soprattutto di bellezza ammirando i capolavori di Caravaggio provenienti dai maggiori Musei italiani, europei, americani. Su Michelangelo Merisi, per tutti il Caravaggio, dal nome del piccolo borgo dove nacque in Lombardia, qui parliamo di un periodo storico che va da fine ‘500 a inizio ‘600, si è parlato e discusso molto, possiamo dire che il suo realismo, il mondo rivoluzionario e innovativo, la grande capacità di rendere tutto vivo, intenso, spesso drammatico, ce lo mette in risalto, luce e chiaroscuro, personaggi del tempo nei suoi dipinti, le vicende personali di una breve vita rocambolesca emergono dalle raffigurazioni, uno dei più grandi di tutti i tempi certamente. Su Caravaggio venne realizzata una grande mostra nel 2011 alle Scuderie del Quirinale, ora si replica a Palazzo Barberini con un concentrato di 24 capolavori massimi, in un’esposizione più unica che rara.
Tra le opere in esposizione il Ritratto di Maffeo Barberini recentemente presentato al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta, e l’Ecce Homo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli, accanto ad altri prestiti eccezionali come la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro.
La mostra sarà anche l’occasione per vedere di nuovo insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, e opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, davvero un capolavoro questo. Michelangelo Merisi rappresenta personaggi nei costumi del tempo, durante le fasi del gioco, in situazioni di vita quotidiana propria delle taverne della Roma del tempo, un capolavoro ammirato molto dal committente dell’opera, il cardinale Francesco Maria Del Monte. “I Bari” ritornano nel palazzo romano dove fu a lungo conservato, visto che per lungo tempo appartenne alla famiglia Barberini.
Chiude la selezione l’importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo direttamente dalle Gallerie d’Italia di Napoli: Martirio di sant’Orsola, ultimo dipinto del Merisi, realizzato poco prima della sua morte, commisionatogli dal banchiere e collezionista ligure Ottavio Costa. Una Mostra di alto livello, uno dei più grandi artisti-personaggi della Storia, un luogo espositivo, il Palazzo-galleria Barberini, prestigioso e ricco di capolavori e Roma capitale eterna, che sta vivendo l’anno sacro e ricco di pellegrinaggi del Giubileo 2025. La mostra è visitabile fino al 6 luglio 2025.