Rubens in mostra a Mantova

Mantova sempre più città d’arte, si rilancia in una grande mostra su uno dei maggiori pittori del ‘600 Pieter Paul Rubens, maestro dell’arte fiamminga barocca. Fondazione Palazzo Te presenta la mostra “Rubens a Palazzo Te. Pittura, trasformazione e libertà”, dal 7 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024 nella villa giuliesca a Mantova. Mantova, città natale del sommo poeta Virgilio, vanta oltre duemila anni di storia. Di origine etrusca, Mantova ebbe un primo importante sviluppo in epoca comunale, ma furono i Gonzaga, a partire dal XIV secolo, a dare un forte impulso culturale e artistico alla città, delineandone l’attuale struttura urbanistica e architettonica. Ne sono testimonianza alcuni dei maggiori esempi architettonici e artistici del Rinascimento tra cui il complesso museale di Palazzo Ducale, con il Castello di San Giorgio, all’interno del quale si trova la Camera degli Sposi di Andrea Mantegna, tra i maggiori artisti del ‘400, la villa suburbana di Palazzo Te, capolavoro assoluto di Giulio Romano. La villa giuliesca di Palazzo Te presenta un nucleo di opere, ben 52, frutto di prestiti da musei internazionali e prestigiosi come Louvre, il Prado, i Capitolini, ecc..che descrivono l’evoluzione stilistica di Rubens maturata a partire dal contatto diretto con l’arte di Giulio Romano di cui ha assimilato le modalità, per arrivare a quella pittura sontuosa che lo rende inconfondibile. Infatti, l’ammirazione di Rubens per l’opera di Giulio Romano si riflette nel crescente gigantismo della sua arte dopo lo studio delle monumentali decorazioni dei palazzi mantovani. Rubens emerge così come un artista universale, alle soglie del barocco, che supera confini religiosi, geografici e politici, inventando un linguaggio artistico internazionale, che ha segnato un punto di svolta nel panorama artistico europeo.

La Mostra si presenta con una notevole selezione di oltre quindici opere di Rubens – tra queste Achille scoperto da Ulisse tra le figlie di Licomede del Prado, Cristo sulla croce del KMSKA e Romolo e Remo allattati dalla lupa dei Musei Capitolini – da una raccolta di incisioni provenienti dall’Istituto della Grafica di Roma e di disegni di Giulio Romano dal Louvre che facevano parte della collezione del fiammingo e dall’intera serie della decorazione del salone principale della casa di Jacob Jordaens, allievo prediletto del maestro e altre importanti tele di pittori legati all’artista, come il collega Jan Brueghel il Vecchio, e i collaboratori Theodor van Thulden, Sebastian Vrancx e David Teniers.

La mostra di Mantova si va ad integrare a quella di Roma, sempre sul Rubens presso Galleria Borghese, allestita dal 14 novembre 2023 al 18 febbraio 2024 “Il tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma” mostra che verte sulle influenze del viaggio in Italia di Rubens, compiuto nel primo decennio del XVII secolo. La prestigiosa sede della Galleria Borghese offre inoltre l’opportunità inedita di vedere i grandi gruppi berniniani, la statuaria antica, le altre sculture moderne, spesso opera di artisti stranieri, in relazione diretta con i quadri e i disegni di Rubens, cogliendo quell’energia con cui l’artista riprese i capolavori dell’antichità.

Francesco Fantini