Una mappatura dei locali di proprietà comunale in centro per il rilancio di Fabriano
Fabriano – La creazione di un nuovo gruppo di lavoro in centro storico, da parte dei commercianti, contro lo spopolamento del salotto fabrianese, ha innescato una serie di reazioni. Dalla maggioranza si annuncia una mappatura dei locali di proprietà comunale. A conti fatti hanno tutti a cuore la rinascita della città della carta che sta facendo i conti, da troppi anni, con crisi e isolamento. Tra favorevoli e contrari la proposta di riaprire al traffico, nei feriali, il tratto di Piazza del Comune piace, ma non a tutti. C’è chi chiede più eventi, nuove politiche attrattive e maggior investimenti: servono nuovi locali per animare il centro vista la presenza di diverse attività commerciali che hanno delocalizzato in periferia.
Sulla questione interviene il capogruppo del Partito Democratico, maggioranza, Paolo Paladini. «Iniziamo – dice – dal monitorare e “mappare” tutti i locali di proprietà del Comune che sono a corollario della Piazza del Comune. Purtroppo la maggior parte sono tuttora inagibili e/o necessitano di importanti lavori di ristrutturazione. Sembra incredibile, ma nessuno lo aveva mai fatto prima e lo sta facendo, in questi mesi, l’attuale Amministrazione Ghergo, con l’ufficio Patrimonio». Secondo Paladini, terminata questa analisi, «il Comune potrà mettere a bando almeno i locali immediatamente fruibili, a prezzi calmierati, sul modello già attuato efficacemente da altre amministrazioni, con criteri “stringenti”: spazio ad attività artigianali e commerciali di qualità, che valorizzino la storia cittadina come la carta, i prodotti enogastronomici di qualità, un’offerta di ristorazione adeguata. Occorreranno anni di investimenti, tenacia, perseveranza – sottolinea – ma non si può non partire da qui». Il punto di partenza dovrebbe essere un tavolo permanente di confronto tra l’Amministrazione Comunale, le associazioni di categoria, i rappresentanti dei residenti in centro. «Non ci sono alternative. Riaprire, semplicemente, il Corso al traffico ci farebbe ripiombare negli anni Ottanta. Ovviamente nessuno ha la bacchetta magica. Le riconversioni e/o diversificazioni economiche dei distretti come il nostro segnati da decenni di “mono prodotto”, impongono investimenti pluriennali, tenacia, perseveranza e condivisione delle scelte. Rinunciare sarebbe delittuoso. Vorrebbe dire arrendersi – sottolinea – ad un declino socio-economico-culturale che questa città ed il suo territorio ricco di storia non meritano» conclude.
Da segnalare, intanto, una novità. In vista dell’evento Unesco, secondo fine settimana di settembre, ci sarà la riapertura del cinema Montini, una delle strutture storiche del centro di Fabriano, quando le multisala non esistevano. A breve, quindi, potrebbero arrivare novità circa la mappatura dei locali del centro da parte del Comune. Un tentativo, per alzare l’asticella, va fatto: non solo per i residenti che dovrebbero imparare ad uscire nuovamente in città e passeggiare in uno dei centri più belli delle Marche, ma anche per i turisti. Solo a Ferragosto 900 biglietti staccati nei musei cittadini sono la conferma che si fa qualcosa, qualcuno si muove.
Marco Antonini

