SENTINUM, LA BATTAGLIA DELLE NAZIONI

Dal 28 al 30 luglio è prevista a Sassoferrato la rievocazione storica della “Battaglia delle Nazioni”, avvenuta nell’antica città romana di Sentinum. Un evento che lega storia e tradizione nel nostro territorio appenninico. Tra gli scavi del sito archeologico Sentinum è possibile individuare le caratteristiche e la struttura delle strade romane. I cardini e i decumani, erano le vie sulle quali era costruito il modello urbanistico romano, ovvero uno schema ricorrente basato sull’incrocio di queste strade. I primi erano disposti da nord a sud, mentre i secondi in direzione est-ovest. E’ proprio dove s’incontravano queste due “strade” che sorgeva il Foro, ovvero la piazza, ed intorno ad esso si snodavano gli edifici pubblici principali. A Sentinum, oltre alle antiche strade romane, sono stati rinvenuti il pavimentum, resti delle terme, mosaici, epigrafi ecc.. L’importanza di Sentinum, citata in tutti i libri di storia, è legata ad una battaglia che fece la storia, che ne cambiò le sorti e segnò il percorso inarrestabile dei Romani: la Battaglia delle Nazioni. In questo territorio si scontrarono nel 295 a.C. i Romani guidati da Decio Mure e la lega Gallo-Sannita, la quale presentava un numero di soldati superiore agli stessi Romani, 60.000 contro circa 40.000. I Sanniti, dalla terra del Sannio, erano abilissimi e agguerriti guerrieri, erano considerati da sempre il pericolo più insidioso dall’esercito romano.

I Romani s’ingegnarono e utilizzarono una tattica, quella di provare a sconfiggere uno ad uno i popoli che si erano alleati nella lega, prima affrontarono e vinsero gli Etruschi. I Sanniti nel frattempo si coalizzarono con gli stessi Etruschi sconfitti, poi fecero alleanza coi Galli Senoni, coi Sabini, coi Lucani e con gli Umbri formando una coalizione molto forte e numerosa. I Romani si avvalsero dei Piceni come unici alleati. Fu una battaglia cruenta, durissima, infinita, I Romani sfruttarono anche la disorganizzazione della lega, generali nemici non coordinati tra loro, individualisti intenti solo al tornaconto del proprio esercito e non a quello dell’intera coalizione. Sul campo morirono il console Decio Mure e il duce sannita Gallio Egnazio, 25.000 soldati della lega persero la vita, circa 9.000 furono invece le perdite per quanto riguarda l’esercito dei legionari. Vittoria definitiva e duratura per l’esercito romano che permise a Roma di unificare per la prima volta politicamente e culturalmente gran parte della Penisola da Pisa a Messina permettendo così che le popolazioni sconfitte venissero assoggettate nella confederazione romano-italica. La battaglia del Sentinum fu il passo decisivo per la costruzione di quello che fu uno dei piu’ grandi Imperi della Storia. Con questo articolo auguro buona estate agli amici lettori del Milione.

Francesco Fantini