SASSOFERRATO – IL SINDACO DICA NO A 12 ETTARI DI FOTOVOLTAICO A TERRA 

Sassoferrato – Si è tenuto un paio di giorni fa, presso la sede Municipale, l’incontro del “Comitato Monte Strega” con il Sindaco di Sassoferrato Maurizio Greci e con il funzionario dell’Ufficio Tecnico Comunale. Nell’incontro, i portavoce del Comitato hanno, prima di tutto, lamentato e stigmatizzato il silenzio prolungato dell’Amministrazione sui progetti di fotovoltaico a terra (“Sassoferrato 1” e “Sassoferrato 2”) di cui erano a conoscenza, avendone sottoscritto documentazioni preliminari e vari altri atti, e ribadito quali siano le finalità e gli obiettivi che hanno portato alla costituzione del Comitato e che hanno trovato ampi consensi e sostegni nell’Assemblea pubblica, molto partecipata, che si è tenuta il 30 giugno nella Sala Parrocchiale di Monterosso. È emersa poi, dall’incontro, un’ulteriore criticità. Su richiesta del Comitato, il Sindaco e il funzionario hanno dovuto ammettere che è stata rilasciata, circa due anni fa, un’autorizzazione per un’altra installazione di fotovoltaico per circa tre ettari di suolo, della proprietà o ex-proprietà Dolciotti, che avrà una potenza di quasi 3 MW. Il progetto è di un’altra Società, Solar Italy, che sta già operando per l’inizio dei lavori. Non essendone minimamente a conoscenza, il Comitato ha fatto richiesta di accesso agli atti di questo nuovo fronte dello scempio, sul quale, colpevolmente, è regnato – anche qui – il più assoluto silenzio. Il “Comitato Monte Strega” si è costituito per produrre un’opera di conoscenza e di sensibilizzazione presso la cittadinanza sentinate su quanto sta avvenendo. Dieci-dodici ettari di fotovoltaico a terra, a ridosso del Monte Strega, costituiscono un vero e proprio stravolgimento del paesaggio e di tutti gli eco-sistemi in uno dei “Borghi più belli d’Italia”, tale è Sassoferrato, e contravvengono ad una scelta che sul territorio, nelle alte Marche, si è fatta da tempo: Nuove coltivazioni biologiche in agricoltura, turismo d’ambiente, tutela del paesaggio. Il Comitato chiede al Sindaco di Sassoferrato che, nell’interesse della comunità, esprima la propria ferma contrarietà, la metta per iscritto e la porti all’attenzione della Conferenza dei Servizi. Che si opponga ad uno scempio del paesaggio e del territorio. L’ultima cosa che dovremmo fare è aprire ora una ferita gravissima, in un’area che ha dovuto già affrontare le dannose conseguenze dell’alluvione, e farlo, peraltro, con l’utilizzo di una tecnologia che tra qualche anno mostrerà la sua obsolescenza, quando il danno sarà stato fatto per decenni e non potremo più tornare indietro, condizionando la vita delle giovani generazioni che rimarranno a vivere nell’entroterra anconetano al confine con l’Umbria. Un proverbio antico dei popoli autoctoni del Nord America calza benissimo anche per noi, in questo momento: “Non ereditiamo la terra dai nostri antenati. La prendiamo a prestito dai nostri figli”. Il Comitato ha fatto presente, nell’incontro, che sta operando per altre azioni volte ad impedire e ad ostacolare la realizzazione di tali strutture, da rifiutare anche e solo per la loro sovrastante ampiezza.

LA POSIZIONE RIBADITA DAL COMITATO NELL’OCCASIONE: “Si alle FER (Fonti di Energia Rinnovabile), ma quando non distruggono il paesaggio – sono possibili altre modalità per creare energia rinnovabile – e se apportano dei vantaggi alle Comunità”. In questo caso non si intravvede alcun vantaggio – tranne la risibile tassa Imu di mille euro ad ettaro- e ci troviamo di fronte ad una vera e propria speculazione di pochi che ne trarranno grandi benefici. (P.S. La cartina è stata ricostruita sulla base delle conoscenza che il Comitato possiede dei terreni in questione).