150 ESUBERI, PROCEDURA DI VENDITA A UN FONDO AMERICANO

Sono 150 gli esuberi nelle cartiere di Fabriano mentre si attende l’arrivo di nuovi ordinativi dall’estero e la procedura di vendita a un Fondo americano. Il reparto carta monete dello stabilimento Fedrigoni in difficoltà. Avviati una serie di incontri con i sindacati. Dell’argomento si è anche parlato nell’ultimo consiglio comunale. Preoccupazione per le cartiere cittadine. Con la perdita della commessa per l’India il reparto ha perso la produzione di 5mila tonnellate di carta che corrispondono a sei mesi di lavoro per tre linee produttive. Per quanto riguarda l’Euro si è azzerata la produzione per gran parte del 2018: tutto ciò a seguito della decisione della Banca Centrale Europa che ha tolto il 50% delle commesse alle cartiere Fedrigoni affidandole, senza bando, a una cartiera francese. A seguito delle assemblee di stabilimento tra operai e Rsu e con la proprietà è emerso il dato più allarmante: 150 esuberi. Sono già stati formulati diversi piani di emergenza: ferie scaglionate per chi ne ha accumulate durante l’anno; negli stabilimenti di Fabriano e Rocchetta alcuni potranno usufruire dell’accompagno alla pensione e con l’avvio delle due linee nello stabilimento di Pioraco si potranno recuperare altre 25 unità da dirottare nel sito Maceratese. A preoccupare gli operai anche la perdita della figura importante dell’Amministratore delegato: a Claudio Alfonsi, persona molto legata al territorio, causa malattia, è subentrato il proprietario, Alessandro Fedrigoni. Contemporaneamente è in atto la procedura di vendita dell’azienda a un Fondo americano che si concluderà alla fine del 2017. L’azienda, in più occasioni, ha rassicurato i dipendenti. Si attende l’esito delle trattative per nuove commesse. Proprio in questi giorni, ad esempio, è arrivato l’ok per la lavorazione di 500 tonnellate di carta e si aspetto il responso di una importante commessa dalla Turchia. “Vigileremo – ha detto l’Amministrazione comunale di Fabriano – e daremo tutto il supporto necessario per cercare di scongiurare la cessazione della produzione della carta moneta nel nostro territorio”.

Marco Antonini