In evidenza

“E non dite che a Fabriano non c’è mai niente”

Più di mille persone, provenienti sia dalla diocesi di Fabriano-Matelica che da quella di Camerino-San Severino Marche, in questo fine settimana, hanno raggiunto il teatro San Giovanni Bosco della parrocchia della Misericordia di Fabriano per assistere allo spettacolo “Sguardi di passione” diretto da Don Umberto Rotili. Sul palcoscenico ben 40 attori amatoriali che hanno brillantemente accompagnato il pubblico in un viaggio tra storie di vita, di speranza, di indignazione. Il parroco, nonché vicario foraneo di Fabriano, si è appellato ai presenti: “Non dite che in questa città non c’è nulla, non è vero!” il monito al termine di un’altra iniziativa di Rotili che ha avuto sempre il teatro gremito in ogni posto. Questa volta, a poche settimane dalla Pasqua, il filo conduttore, infatti, è stato il concetto dell’amore che vince il mondo. Mamme, sportive, donne innamorate, mariti, ragazzi soli, c’era di tutto sul palco del teatro a rappresentare uno spaccato di vita. Storie che hanno lasciato l’amaro in bocca perché ognuno si è interrogato sul motivo per il quale ancora oggi accadono certi fatti di cronaca e si pensa in un modo che lascia tutti senza parole. Don Umberto, che ha scritto testo e musica, si è lasciato andare al termine, dopo un lungo applauso, ad un accorato nuovo appello rivolto alla cittadinanza. “Non è vero che a Fabriano non c’è nulla, Fabriano – ha ricordato il sacerdote – è una città ricca di eventi e appuntamenti grazie anche alle associazioni. Spetta a noi tornare a vivere la nostra città, a riempire i luoghi culturali, a essere contenti di ciò che abbiamo. Per fare questo – ha concluso – dobbiamo ritornare a vivere la città e a sentirla nostra tutto l’anno”. Ricordiamo che il teatro ha una stagione ricca di appuntamenti, con un centinaio di abbonati, dà lavoro a un gruppo di dieci fabrianesi, più i volontari della parrocchia sempre presenti, che hanno investito sul talento e sulla cultura ed è diventato, in poco tempo, un punto di riferimento per tante Compagnie teatrali.

Marco Antonini