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Fabriano – Chiese inagibili dopo sisma 2016 e 2022, a primavera cantiere al Cerro

Fabriano – Potrebbero partire in primavera inoltrata i lavori alle chiese che fanno parte dell’ordinanza 105/2020 danneggiate dal sisma del 2016. Per ora l’ufficialità riguarda Sassoferrato: il primo cantiere che si aprirà, nei prossimi mesi, è quello relativo al Santuario Madonna del Cerro, (foto), in località Rotondo, un luogo di culto a cui tutti, in zona, sono affezionati. Qui si trova la venerata immagine della Madonna del Soccorso, del sedicesimo secolo, ritenuta miracolosa. Ancora difficile, invece, capire come muoversi per le chiese della diocesi di Fabriano-Matelica inagibili dopo la scossa di magnitudo 5.7 del nove novembre scorso. Da accertare se arriveranno fondi per la chiesa Cattedrale San Venanzio e per la parrocchiale di Melano, Santa Maria Assunta, o se sarà tutto a carico loro e della Diocesi. A sei anni dal sisma che ha messo in ginocchio il centro Italia, e che ultimamente ha confermato, con il nuovo sciame sismico a largo di Fano che non vuole lasciarsi, qualcosa si muove. I progetti, infatti, di edilizia privata che riguardano case canoniche e palazzi stanno andando avanti regolarmente. Ad oggi si attende il decreto per l’erogazione del contributo per il museo Piersanti e per l’ex palazzo vescovile di Matelica e l’ex palazzo vescovile a Sassoferrato. Alcuni progetti potrebbero vedere la fine nel 2023. Discorso diverso, invece, per le chiese che sono state lesionate pesantemente dal terremoto del 2016 e che non hanno bisogno di solo di messa in sicurezza. I tecnici hanno prodotto i relativi progetti esecutivi che sono stati trasmessi all’Ufficio Ricostruzione che li sta valutando. Una volta prodotte le eventuali integrazioni bisognerà attendere l’ok del commissario straordinario alla ricostruzione. Entro primavera potrebbero cominciare i primi lavori che dureranno non meno di un anno e mezzo. Le chiese interessate sono: Santa Maria della Porta a Cerreto d’Esi. A Fabriano: Sacro Cuore, San Filippo, San Nicolò, San Michele di Varano, San Paterniano di Collamato, San Pietro di Moscano, Sant’Ilario di Belvedere. C’è poi la chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a San Fortunato di Genga. Per Sassoferrato oltre al Santuario del Cerro c’è la chiesa parrocchiale di Catobagli. A Matelica: chiese di San Filippo e Suffragio. Da evidenziare, poi, che alcune frazioni si sono mosse in autonomia. E’ il caso di Albacina. Qui la canonica, che non aveva contributo ministeriale, è nuovamente agibile grazie all’impegno del parroco nel trovare i fondi che si sono aggiunti a quelli dell’otto per mille. C’è poi, un contributo, sempre dell’otto per mille, di 70mila per la chiesa di Colcello, una struttura agibile, ma senza impianto elettrico e tinteggiatura. Altri fondi arrivati serviranno per sistemare piccole inagibilità che hanno toccato i campanili di Camponocecchio e Campodonico oltre che la chiesa di Castelletta. Cattedrale e chiesa di Melano, invece, sono inagibili dallo scorso 9 novembre: si sta cercando di capire se ci sono contributi. Le due strutture, nei precedenti controlli, erano risultate agibili sia dai tecnici incaricati che dai vigili del fuoco. L’auspicio è di riuscire ad aprire la Cattedrale almeno per Pasqua del prossimo anno.

Eventi

Due gli appuntamenti da segnare in agenda. Oggi, lunedì 5 dicembre alle 18 a San Nicolò la Diocesi presenterà l’inventario del Capitolo della Collegiata di San Nicolò con Massimo Bonifazi l’archivista che ha digitalizzato tutto il materiale recuperato. Evento a cura dell’Ufficio beni culturali ed edilizia di culto. L’8 dicembre, invece, apre al pubblico la mostra dei presepi napoletani di Ezio Maria Tisi al Museo Diocesano. E’ una collaborazione tra diocesi, Museo diocesano e Faberartis grazie al contributo dell’otto per mille.

Marco Antonini