Sulla disabilità c’è ancora tanto da fare. Il monito del sindacato

Il 3 dicembre si è celebrata la Giornata internazionale delle persone con disabilità, proclamata nel 1981 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. “Quando si parla di disabilità è importante pensare ad interventi sociali ad hoc come progetti di vita – spiega Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche – con l’obiettivo di accompagnare i disabili per tutta la fase della loro vita. Per questo è importante che ci sia l’assunzione di questo tema dal punto di vista culturale. Inoltre è necessario costituire equipe integrate per la presa in carico tempestivo di tutta la famiglia del disabile”. Altri interventi necessari sono gli abbattimenti delle barriere fisiche e culturali che purtroppo in molti territori sono ancora realtà. Importanti sono anche gli interventi realizzati nella nostra regione da parte degli ambiti sociali, con a legge “Dopo di Noi”, che riguardano la possibilità del disabile di vivere in autonomia quando restano sfornite del sostegno familiare. Tuttavia la Regione Marche sembra sorda ai problemi della disabilità. Davvero pessima la vicenda che ha riguardato gli alunni sensoriali, una trentina di bambini del territorio pesarese. La Regione ha rimandato al mittente la sperimentazione del Comune di Pesaro che prevedeva la possibilità di utilizzo di educatori a domicilio che affiancavano gli alunni disabili sensoriali al pomeriggio per i compiti e le attività sportive e ricreative. Incomprensibile la scelta della Regione in questa vicenda, che ha bocciato un’idea innovativa per creare le migliori condizioni educative per i minori disabili sensoriali e per dare un sollievo alle relative famiglie.

Nelle Marche gli occupati con disabilità sono 10142, pari al 2,8% (40% donne e 60% uomini); ci sono 12.347 iscritti nell’elenco del collocamento mirato regionale; 4.778 sono le assunzioni delle persone con disabilità ma 6.596 le risoluzioni; 251 tirocini presso datori privati e 56 presso datori pubblici. L’80.9% degli occupati con disabilità è nel privato e il 19,1% nel pubblico; ammonta al 2,6% la percentuale di scoperture nelle assunzioni di persone con disabilità e 29,1% la percentuale di scoperture sulle quote di riserva (nona relazione INAPP al parlamento sullo stato di attuazione della legge 12 marzo 1999, n° 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, rif. anno 2018).

“Le persone non sono la loro disabilità ed è la società a dover rimuovere tutti gli ostacoli, come ci ricorda l’art. 3 della nostra Costituzione”, ricorda Rossella Marinucci della segreteria della CGIL Marche. Che aggiunge: “1 su 5 giovani con disabilità ha abbandonato prematuramente il percorso scolastico e 1 su 3 non studia né lavora: occorre rendere più efficace il rispetto della normativa (il 45% delle aziende non è in regola), agire attraverso la prevenzione dell’abbandono scolastico, sulla transizione scuola-lavoro favorendo la collaborazione tra scuola e servizio di collocamento pubblico, integrando le misure di protezione sociale con interventi a sostegno della piena inclusione lavorativa, rendendo realmente accessibili le opportunità di lavoro per le persone con disabilità”. (CS)