Primo anno di attività dell’Associazione Culturale Cristiana “Dignità e Lavoro”

Fabriano – Il 4 maggio 2021 “nasceva” l’Associazione Culturale Cristiana “Dignità e Lavoro” APS con prospettive di richiamare l’attenzione delle Istituzioni e della Società Civile sul mondo del lavoro e della famiglia, alla luce dei valori di Fede Cristiani e della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica. Il cristianesimo, infatti, ha dato molto alla società nella sua interezza, a cominciare dal tema del lavoro, in termini di sviluppo della cultura della Dignità del lavoratore, in quanto persona da tutelare, e della vita dal suo concepimento fino alla sua fine naturale. A testimonianza di ciò, va ricordato che nel lontano 8 febbraio 1852, quando in Italia veniva stipulato il primo contratto di lavoro, a Torino, tra un artigiano falegname ed un apprendista, che fissava di fatto le fondamenta giuridiche dell’attuali condizioni di lavoro, quali sono il riposo domenicale, le 8 ore di lavoro giornaliere, il ruolo e mansione pattuiti e la retribuzione a crescere con l’esperienza maturata. Il garante di tutto ciò era un sacerdote, oggi salito agli onori dell’altare: San Giovanni Bosco. I tempi passano ma la Dottrina Sociale con l’enciclica sociale “Rerum Novarum”, promulgata il 15 maggio 1891 dal Papa (Santo) Leone XIII, rimane faro a cui ispirarsi per perseguire una equa giustizia sociale nel mondo del lavoro. Nell’enciclica, infatti, la Chiesa prendeva posizione, sia con la classe operaia, indirizzandola a non dare libero sfogo ad una “rivoluzione” inutile quanto controproducente per essa stessa, sia con i “padroni”, richiamandoli a mitigare gli atteggiamenti verso i lavoratori e a far cessare le condizioni di asservimento cui erano sottoposti gli operari. In particolare va ascritto alla Rerum Novarum la tutela dei diritti delle donne e dei fanciulli, che spesso erano i lavoratori più sfruttati. Il 18 gennaio 1919 nasceva in Italia il Partito Popolare Italiano e Don Luigi Sturzo veniva nominato segretario dello stesso Partito. L’atto sanciva l’ingresso in politica dei cattolici dopo l’allontanamento dovuto all’unificazione dell’Italia stabilita dall’Enciclica “Non Expedit” di Papa Pio IX (Santo).
La nascita di un Partito “Cristiano” vedeva al centro del programma le condizioni precarie di molti lavoratori e la difesa della proprietà privata dalle derive marxiste e socialiste, l’avvento del disarmo, la libertà dei mari, l’uguaglianza nel posto di lavoro, la libertà religiosa contro ogni oppressione e la difesa dei diritti dei più deboli contro la tendenza prevaricatrice dei poteri forti.

Ed oggi cosa rimane per i lavoratori e le loro famiglie? Intanto la storia insegna che il messaggio cristiano ha fatto e continua a fare il suo corso portando laddove recepito un miglioramento generale delle condizioni di lavoro e di tutela della sacralità della vita, a cominciare da quella più indifesa del concepito. D’altra parte notiamo nel panorama politico e sindacale un appannamento dei valori fondanti l’identità e la cultura cristiana. Per questo sentiamo l’esigenza, in risposta anche al mandato battesimale ricevuto da ogni cristiano, di impegnarci sulla diffusione dei principi cristiani nel mondo del lavoro e della famiglia. La Dignità della persona e la sua Sacralità non è suscettibile ad apprezzamenti o liberi interpretazioni: su questo punto la nostra Associazione è chiara, perché fa fede ai canoni del Catechismo e della Dottrina sociale della Chiesa Cattolica che sono inequivocabilmente a tutela della Dignità della persona e della Sacralità della vita, senza sconti o bizantinismi di sorta. D’altra parte non si improvvisa una storia ed una cultura portante ed unica come è quella cristiana; certo questa va attualizzata e aperta al dialogo con il tempo in cui si vive. In tal senso si si è costituita l’Associazione Culturale Cristiana Dignità e Lavoro, per riprendere il patrimonio culturale della Chiesa Cattolica legato alla al mondo del Lavoro e della Famiglia. Il tema è sempre attuale, e l’Associazione si propone, di promuovere una cultura del rispetto della persona nell’ambiente di lavoro e della sacralità della vita e della famiglia stessa, rivolgendosi a tutti gli attori: datori di lavoro, lavoratori, Istituzioni.
L’opera è impegnativa e complessa ma la stessa Associazione in ha in sé, volontari motivati e qualificati che possono fornire, tutti gli strumenti necessari per dare risposte coerenti al mondo del lavoro. L’obiettivo è dare risposte concrete ai lavoratori e alle loro famiglie mettendo in rete i canali istituzionali con quelli privati facendo da trade union e contribuendo con proposte concrete, come già avvenuto nel caso dell’audizione avuta in “II Commissione assembleare Permanente – Sicurezza sul lavoro” il 3 febbraio 2022 in merito alla proposta di legge regionale n.94/2021 recante “Promozione degli investimenti, dell’innovazione e della trasformazione digitale del sistema imprenditoriale marchigiano”.

Importante per la stessa Associazione è l’aver stipulato una Protocollo d’Intesa con le altre Associazioni di volontariato, quali Il Tribunale del Malato di Jesi e i Medici per la Difesa dell’Ospedale “Carlo Urbani”, con cui ci si propone alla Regione Marche quale parte attiva per aiutare concretamente la nostra Sanità regionale, fuori da ogni connotazione politica e sindacale. Su questo punto riteniamo, ahimè, di essere stati fraintesi, e cogliamo l’occasione per rinnovare il nostro aiuto e pieno supporto alle Istituzioni tutte, rimanendo disponibili ad un incontro.
La nostra Associazione infatti non ha per sua natura e fine statutario il mettere al servizio del bene pubblico le proprie competenze, con l’unico fine di essere di ausilio e fonte di sinergia con le istituzioni, alla costruzione del Bene Pubblico, ispirati dai nostri valori cristiani. La nostra soddisfazione più grande è nell’aver dato prospettive e supporto alle numerose persone che hanno richiesto il nostro aiuto per problemi legati alle condizioni di lavoro. L’eredità della cultura cristiana d’altra parte ci pone un obbligo morale nel non “abbandonare” nessuno, specialmente i più deboli e fragili, portando per quanto possibile, il nostro messaggio cristiano di speranza.

Se questo è un uomo intitolava il libro di Primo Levi, che descriveva magistralmente le condizioni dei deportati nei campi di concentramento tedeschi, crediamo sia ancora oggi attuale e ci debba far riflettere, con le giuste proporzioni, sulla cultura della Dignità della persona e del Lavoro. Nulla nella nostra storia nasce a caso. In tal senso siamo fermamente convinti che le condizioni vissute nei luoghi di lavoro o in ambito familiare siano lo specchio della cultura di una società e dei suoi valori. Noi dell’Associazione Culturale Cristina di tutela della Dignità e del Lavoro, abbiamo la presunzione anacronistica di riportare i valori cristiani come fondanti e centrali nei luoghi di lavoro e nelle famiglie, facendo riferimento al Catechismo e alla Dottrina sociale della Chiesa Cattolica e non ultimo alla nostra Costituzione che fonda la repubblica Italiana sul lavoro, inteso non solo come fonte di sostentamento alle esigenze primarie ma anche come strumento di elevazione morale.

a cura di Valentino Tesei, presidente e Docente Formatore Tutele della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavori e di Francesco Freddi, vicepresidente, Formatore Tutele della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Ancona come CTU specializzazione in materia adempimenti e valutazioni tecnico-legali in tema di Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavoro