Crescono del 15,6% le esportazioni delle Marche nel 2021

Ancona – Nel corso del 2021 le esportazioni italiane sono cresciute del 18,2% rispetto all’anno precedente mostrando incrementi diffusi a livello territoriale. L’aumento delle esportazioni è molto marcato per le Isole (+46,4%), intorno alla media nazionale per il Nord-ovest (+19,2%) e il Nord-est (+18,0%), più contenuto per il Centro (+15,3%) e soprattutto, per il Sud (+6,6%). Nelle Marche le vendite all’estero sono risultate in aumento del 15,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, risultato più modesto rispetto alla media nazionale e in linea con quello delle regioni del Centro. Il peso dell’export della regione sul totale nazionale è sceso dal 2,5% al 2,4%; la crescita ha riguardato sia le vendite verso i Paesi Ue (+14,9%) sia, soprattutto, quelle verso i Paesi extra Ue (+16,7%).

“Un risultato positivo per la nostra regione – ha commentato il Presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni – perché crescono le esportazioni di tutti i principali settori di specializzazione. Oggi però la situazione è drasticamente cambiata a causa del conflitto Russia-Ucraina che ha accentuato lo shock energetico e le cui conseguenze possono avere un impatto molto forte sull’economia della nostra regione non solo sulle esportazioni delle imprese marchigiane verso questi Paesi ma anche negli approvvigionamenti di materie prime. Tra i settori più coinvolti quelli del comparto moda, calzature, abbigliamento e accessori ma anche la meccanica: i segnali che ci arrivano dalle imprese sono molto preoccupanti. A questo si aggiunge l’aumento abnorme e diffuso dei prezzi delle commodity: i rincari riguardano metalli ed energia, ma anche alimentari, fibre tessili, materie plastiche, legno. Il nostro auspicio – ha proseguito Schiavoni – è che questa drammatica situazione possa risolversi il prima possibile e non pregiudichi la prosecuzione della ripresa avviata. Fondamentale sarà un’azione forte di supporto da parte delle Istituzioni a tutti i livelli per limitare al massimo gli effetti negativi sulle imprese”.

Scendendo nel dettaglio dei dati, sono cresciute più della media regionale le esportazioni dei principali comparti della meccanica: macchinari ed apparecchi (+27,5%), metalli e prodotti in metallo (+27,5%), apparecchi elettrici (+25,5%), autoveicoli (+42,8%). In consistente aumento anche le vendite all’estero di legno e prodotti in legno (+22,8%), di mobili (+13,2%), di sostanze e prodotti chimici (+17,9%), di articoli in gomma e materie plastiche (+16,2%), di pelli e calzature (+10,6%), di prodotti tessili (+12%) e di abbigliamento (+14,4%), di carta e prodotti di carta (+10,1%), di prodotti alimentari e bevande (+8%). In flessione invece l’export del comparto farmaceutico (-14,3%) e del comparto dei computer, apparecchi elettronici ed ottici (-3,3%). A livello provinciale si registra l’aumento delle esportazioni in tutte le province ad eccezione di Ascoli Piceno (-5,9%) influenzata dall’andamento dei prodotti farmaceutici (-14,9%). Crescono le esportazioni della provincia di Ancona (+25,1%), di quella di Pesaro Urbino (+22,5%), di Macerata (+22%) e di Fermo (+11,4%). (cs)

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