GLI “AMICI NAVIGANTI”DELL’EDICOLA DELLA PISANA: A TU PER TU CON LUCA SCARAFONI

Con il suo mattutino “amici naviganti” è entrato nel cuore dei frequentatori assidui della rete, attraverso una simpatica rassegna stampa quotidiana. Ho incontrato con vero piacere Luca Scarafoni, titolare dell’Edicola della Pisana a Piazzale Matteotti, per capire come oggi si è trasformata l’attività di edicola, alla luce anche dell’avvento dell’informazione on line che ha sicuramente modificato le abitudini dei lettori.

Luca, partiamo dalla storia dell’Edicola della Pisana. Da quanti anni gestisci personalmente questa storica attività?

Ho cominciato la mia attività di edicolante nel luglio 2008, rilevandola dal signor Daniele Tempestini che la gestiva negli anni precedenti.

Piazzale Matteotti è sempre stato un crocevia importante per Fabriano, capolinea di molti collegamenti con le altre cittadine del comprensorio e delle frazioni. Si è modificata nel tempo la clientela, soprattutto dopo l’avvento del parcheggio scambiatore in via Dante?

Dal 2008 ad oggi Piazzale Matteotti ha subito un profondo cambiamento che però non è stato sinonimo di miglioramento, sia dal punto di vista economico che urbanistico. Piazzale Matteotti era storicamente la porta di accesso principale della città, dove confluivano gli abitanti delle frazioni e tutti gli studenti che frequentavano i vari istituti della città che, all’epoca, erano per fortuna ancora tutti in centro. Le attività presenti nel Piazzale erano sorte per un tipo di clientela fluttuante, cioè di passaggio. Le varie scelte politiche che si sono succedute negli anni hanno impoverito il Piazzale, togliendo la stazione dei bus, varie scuole, il Tribunale e, non ultima anche se per scelta privata, la chiusura della filiale più grande della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Dopo questo   impoverimento di attività, parallelo alle nostre, è chiaro che la clientela, oltre che diminuita, è anche cambiata. Si vedono sempre meno facce non conosciute, cioè di passaggio, ma persone del posto.

Si parla da anni di crisi della carta stampata, specialmente dopo l’avvento delle testate on line. I tuoi clienti storici continuano comunque a subire il fascino del quotidiano o si sono “convertiti” all’informazione in rete?

Per fortuna, nella mia edicola, esiste uno “zoccolo duro” di lettori tradizionali, affezionati ancora alla cara e profumata carta stampata che però, con il passare del tempo, si assottiglia sempre di più, anche per ovvi motivi legati all’età anagrafica degli stessi. Questa problematica è sempre esistita, ma fino a qualche tempo fa c’era il classico turnover tra clienti diciamo maturi e nuovi, che iniziavano l’avventura di informarsi con il quotidiano. Con l’avvento delle nuove tecnologie, questo fenomeno non avviene più e, purtroppo, i giovani si informano con altri canali di informazione, chiaramente tutti on line. Il nostro settore, oltre al discorso on line, ha subito una concorrenza fortissima da parte della grande distribuzione che, dopo il decreto Bersani che liberalizzava il mercato, ha potuto vendere tutti i nostri prodotti.

Recentemente ha chiuso l’Edicola della Stazione, secondo te ha influito la carenza di turismo nel nostro territorio o che altro?

La chiusura dell’Edicola della Stazione ha destato molto scalpore nella cittadinanza, perché punto di riferimento costante di tutti i fabrianesi e viaggiatori come attività storica. Per capire i veri motivi della chiusura bisognerebbe sentire direttamente il proprietario. Quello che posso dire è che penso che anche alla stazione abbiano subito la grande crisi economica che ormai attanaglia la nostra città da almeno un decennio. Crisi che ha fatto chiudere parecchie attività produttive cittadine, facendo calare la popolazione ma, soprattutto, non facendo più venire in città migliaia di lavoratori pendolari che aiutavano molto lo sviluppo economico. Il discorso turismo, in questo caso, credo che incida poco., visto che la nostra città non ha mai avuto questa vocazione. Ma il fenomeno delle chiusure delle edicole dentro le stazioni non è solo di Fabriano ma sta assumendo connotati nazionali e questo dovrebbe essere fonte di ispirazione per porsi qualche domanda. Cosa sta accadendo?

L’edicola ha rappresentato nell’immaginario collettivo non solo un luogo per acquistare il giornale ma anche un punto di incontro per un confronto e dialogo tra amici. E’ ancora così anche all’Edicola della Pisana?

Da quando ho cominciato la mia avventura, ho voluto dare un taglio diciamo “sociale” alla mia edicola, mettendo in luce la mia caratteristica principale che è proprio la voglia di stare in mezzo alla gente a parlare, ridere e scherzare. Negli anni la mia edicola si è trasformata in un punto di ritrovo dove persone delle più svariate appartenenze sociali si incontrano, dibattono su diversi argomenti, dal calcio alla politica, che sono sempre i più gettonati. Molti clienti sono diventati amici e questa cosa mi riempie di soddisfazione perché è la dimostrazione che la mia idea iniziale era giusta. I due anni di pandemia hanno messo a dura prova questo collaudato sistema, perché sapete tutti benissimo che dentro i locali possono entrare poche persone e non si può sostare tanto tempo all’interno. Ma i miei clienti più affezionati hanno aggirato l’ostacolo e hanno spostato le loro discussioni sul marciapiede davanti il mio negozio!

Sei diventato simpaticamente un appuntamento fisso in rete con la tua particolare “rassegna stampa” in diretta social. Ti sei “convertito” anche tu? Cosa ne pensano i tuoi clienti ed amici di questo tuo nuovo modo di proporre i prodotti dell’edicola?

Di principio non sono contrario al progresso ed all’uso dei social, se la società va verso quella direzione non si può far finta di nulla e che non esistano. Sono contrario all’abuso delle nuove tecnologie di informazione. Quando ho capito che potevo utilizzare facebook per poter pubblicare i miei video, in maniera da poter raggiungere in un attimo moltissime persone, pubblicizzando non solo i miei prodotti ma tutto il settore, facendo capire a tutti che ancora esistiamo sul territorio e che siamo vivi e vegeti, non ci ho pensato un attimo e ho cominciato. La novità è stata accolta con soddisfazione, sia dai miei clienti in edicola che dai miei amici social, che hanno apprezzato anche lo sforzo giornaliero di girare i video. Non sai che soddisfazione quando entra da me un nuovo cliente che mi chiede i prodotti che ha visto nei miei video! Mi fa capire che questa mia intuizione ha trovato risposta da parte degli “amici naviganti”, come simpaticamente li chiamo ogni mattina nella mia rassegna stampa quotidiana.

Oggi nelle edicole non si vendono più solo giornali. Hai anche tu differenziato gli articoli in vendita? Quali sono i prodotti che vanno per la maggiore?

Come tutti i colleghi del settore, dopo il drastico calo dei lettori della carta stampata, abbiamo dovuto diversificare l’offerta che proponiamo ai nostri clienti. Nel mio caso sono rivendita autorizzata Contram per la vendita dei biglietti e abbonamenti per il trasporto pubblico, ricariche telefoniche, fotocopie, fax, e-mail, stampe da chiavetta e, da qualche mese, sono autorizzato anche alla vendita di caramelle, gomme da masticare e vari snack.

In base alla tua esperienza, registri un ricambio generazionale nei clienti dell’edicola? I bambini ed i giovani frequentano ancora questo spazio?

Questo ricambio generazionale purtroppo non c’è ed è un dato che non ci fa stare tranquilli per quanto riguarda la visione futura delle nostre attività. I giovani non frequentano il mio negozio, se non qualche sporadico caso di lettori dei fumetti Manga e, ultimamente, per l’esplodere del fenomeno delle carte Pokemon. I bambini invece frequentano il mio locale, anche perché l’offerta dedicata a loro è veramente ampia ed a costi accessibili a tutti. Per fortuna esistono i nonni che li accompagnano o che vengono “istruiti” dai nipotini per l’acquisto di qualche piccolo regalo. Lunga vita ai nonni!

Gigliola Marinelli