COVID-19, I NUMERI AGGIORNATI DALL’ENTROTERRA. GUARIGIONI A SANTA CATERINA
di Marco Antonini
Fabriano – Sono diverse le notizie di questo lunedì 30 novembre legate all’emergenza coronavirus. Da evidenziare che si sono quasi tutti negativizzati gli utenti della casa di riposo di Santa Caterina di Fabriano. Sono due i nonnini della struttura che attendono ancora il tampone della guarigione. “Due ospiti che sono stati trasferiti in un ospedale covid – dice il presidente, Giampaolo Ballelli – sono stati dimessi. Sono negativi e presto ritorneranno qui. Domani, 1 dicembre, tampone, come ogni 15 giorni, agli utenti della casa di riposo a San Biagio finora sempre tutti negativi”. Nell’Ambito 10, intanto, sono 424 gli attualmente positivi. Nei Comuni di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d’Esi, Genga e Serra San Quirico, rispetto alla settimana scorsa, sono diminuite di 23 unità le persone che hanno contratto il covid-19. I dati sono stati resi noti dal servizio Malattie Infettive di Area Vasta 2 e sono aggiornati a domenica. Complessivamente sono 440 i guariti (+125 casi rispetto a sette giorni prima) dall’inizio della pandemia, 36 i deceduti. I casi accertati da febbraio ad oggi sono 900 (105 in più nell’ultima settimana) in tutto l’Ambito 10. Nel dettaglio i positivi sono 326 a Fabriano, 22 a Sassoferrato, 37 Cerreto d’Esi, 15 a Genga e 24 a Serra San Quirico. In questi mesi si sono avute 326 guarigioni a Fabriano, 63 a Sassoferrato, 18 a Cerreto d’Esi 13 a Genga e 20 a Serra San Quirico. La percentuale di positivi e tamponi fatti è scesa, nella settimana che va dal 21 al 27 novembre, al 18%. Nell’ultima settimana di ottobre era al 32% per poi oscillare, nelle tre successive, tra il 24% e il 27%. Nel mondo dell’istruzione c’è da segnalare che è stata chiusa la mensa della scuola dell’infanzia “Hansel e Gretel” di Cerreto d’Esi. I locali sono stati subito sanificati. A seguito di una positività riscontrata in un operatore di servizio civile utilizzato in ambito scolastico, l’Asur ha disposto la quarantena per i bimbi, per il personale Ata e per i docenti presenti a mensa durante la refezione scolastica nei giorni 25 e 26 novembre, fino al 10 dicembre. Chi non è in quarantena l’orario è solo mattutino. Intanto, sempre a Cerreto d’Esi, i tamponi eseguiti venerdì presso la Residenza Protetta a ospiti e personale, hanno dato esito negativo. Resterà chiusa fino a tutto domani la mensa che fornisce i pasti alle scuole Allegretto e Malfaiera di Fabriano. Da alcuni giorni non ci sono pazienti presso l’area buffer dell’ospedale Profili che, in caso di emergenza, verrà subito riaperta.
Elica
Elica ha avviato una campagna di vaccinazione anti-influenzale gratuita per i suoi dipendenti a cui potranno accedere in via semplificata e rapida a differenza di quanto sta accadendo in generale in tutta Italia. In questi giorni, infatti, è in corso la somministrazione del vaccino attraverso il medico aziendale. L’azienda si era già contraddistinta per l’attivazione in tempo record di un protocollo di sicurezza nel mese di marzo per prevenire e abbassare il rischio di una eventuale diffusione del coronavirus e contemporaneamente aperto un’assicurazione con coperture e servizi dedicati per i propri dipendenti. “In un momento così complesso per il sistema sanitario abbiamo pensato di mettere a disposizione delle persone di Elica uno strumento valido per limitare le complicazioni di salute che anche una semplice influenza oggi può causare. La cura dei nostri dipendenti è una priorità e finché la pandemia non cesserà, la nostra attenzione sul tema rimarrà massima” ha commentato Mauro Sacchetto, Amministratore Delegato di Elica. In questi mesi l’azienda, che ha ripreso la normale attività produttiva e quella negli uffici, sta affrontando la pandemia adeguando continuamente le misure di contenimento del rischio, dalla gestione degli spazi all’uso della mensa, fino alla possibilità di accedere ai tamponi in caso di sospetto contatto con il virus.
Marche
Sono 252 i casi di positività al coronavirus tra le nuove diagnosi nelle Marche nell’ultima giornata. Il Servizio sanità fa sapere che i tamponi eseguiti nelle ultime 24ore sono stati 1.913 (955 nuove diagnosi e 958 nel percorso guariti). Il rapporto positivi/tamponi è stato dunque del 26,3% circa considerando solo le nuove diagnosi e del 13,17% sul totale dei test. Il numero più rilevante di casi si è registrato in provincia di Pesaro Urbino (131); seguono le province di Ancona (80), Macerata (17) Fermo (8), Ascoli Piceno (7); nove casi riguardano persone provenienti da fuori regione. Tra i contagiati vi sono 36 soggetti sintomatici. I casi comprendono anche contatti in setting domestico (56), contatti stretti di casi positivi (65), contatti in setting lavorativo (10), in ambienti di vita/socialità (6), in setting assistenziale (2), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (13), screening percorso sanitario (3). Per altri 61 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche.
Al via già a dicembre nelle Marche uno screening di massa con test antigenici rapidi per coronavirus nelle città con oltre 20mila abitanti. Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini a margine della seduta del Consiglio regionale. “Abbiamo partecipato a una gara insieme alla Regione Piemonte e comprato 2,2 milioni di tamponi (antigenici rapidi, ndr) di cui 400mila da consegnare nei prossimi giorni per fare lo screening a dicembre nelle città con più di 20mila abitanti”. Tutti i dettagli organizzativi verranno esposti dalla Regione in una conferenza stampa giovedì 3 dicembre. “In ogni caso siamo pronti a partire”, aggiunge l’assessore con riferimento all’allargamento della platea di operatori che collaboreranno in questa operazione: “portiamo con noi la Croce Rossa, le cliniche universitarie con gli studenti di medicina ed in scienze infermieristiche, abbiamo i medici pensionati volontari – prosegue – e tutta una serie di persone che siamo riusciti a recuperare e reclutare per fare questa questa azione che è molto ma molto impegnativa”. “Naturalmente ci dovremmo incontrare anche con i Comuni, con i sindaci, – conclude – per verificare la loro cooperazione sia in materia di spazi da mettere a disposizione e anche per l’eventuale coinvolgimento dei livelli di Protezione Civile comunale”. (Ansa)
Tamponi antigenici rapidi
Gli accordi collettivi nazionali sottoscritti il 28 ottobre 2020 con le organizzazioni sindacali della Medicina generale (FIMMG e Intesa Sindacale), di cui all’intesa n. 177/CSR del 30 ottobre 2020, prevedono che i medici convenzionati integrino tra i compiti propri – specificati dall’art. 13-bis del vigente accordo collettivo nazionale – l’esecuzione dei tamponi antigenici mediante accesso su prenotazione e previo triage telefonico. Nella Regione Marche è stato siglato, in dato odierna, l’Accordo integrativo regionale con i soggetti firmatari dell’Accordo nazionale, FIMMG, che prevede come la Medicina Generale regionale, mediante l’organizzazione delle attività nell’ambito delle equipe territoriali, garantirà ai propri assistiti l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi, coordinandosi con i direttori di distretto dell’ASUR. “L’Accordo – dichiara Massimo Magi Segretario Regionale FIMMG Marche – ci vede particolarmente soddisfatti perché conferma la logica che perseguiamo da tempo: costruire un rafforzamento dell’Assistenza territoriale. Questa ulteriore attività che svolgiamo con determinazione nell’interesse dei cittadini della nostra regione, unitamente a quella della diagnostica di primo livello, a breve attivata nei nostri studi, segna un ulteriore passo nella direzione della collaborazione e sviluppo di questo obiettivo della medicina del territorio”. C’è stata “ampia disponibilità di tutti i rappresentanti sindacali e questo è un segno di grande maturità – dichiara l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini – poiché i medici di famiglia sono il vero front- office della Medicina territoriale, pagando un prezzo altissimo anche in vite umane. A tutti i MMG deve essere riconosciuto il merito dell’impegno e della grande professionalità che tutti esprimono, pensando, evidentemente, ad un rafforzamento di tutta la medicina di prevenzione”.