SOSTENIAMO IL CINEMA. A TU PER TU CON GIANLUCA CHIODI, MOVIELAND FABRIANO

Continuano i nostri approfondimenti sulla situazione in cui versa il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, un settore che sta attraversando un momento di profonda e preoccupante crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 ed alle devastanti conseguenze causate dalla stessa. Ne parliamo con Gianluca Chiodi, direttore della Multisala Movieland di Fabriano.

Direttore, in che modo l’emergenza sanitaria da Coronavirus ha impattato nel settore della gestione delle sale cinematografiche?

L’emergenza sanitaria da Coranavirus ha avuto un impatto devastante nel nostro settore. Premetto che la filiera, già nel biennio 2017 e 2018, aveva attraversato uno dei momenti più critici della sua storia con una fortissima contrazione delle presenze per diverse congiunture (streaming, successo delle serie tv, calcio ogni giorno della settimana, centri commerciali sempre aperti). Ne uscivamo con le ossa rotte. Laddove le proposte cinematografiche non fossero state sostenute da produzioni internazionali ad alto budget, ricche di effetti speciali e cast stellari (cosiddetti “blockbuster”) e quindi necessariamente fruibili attraverso il grande schermo per catturarne la spettacolarità, avevamo notato una scarsa partecipazione di pubblico, se non in rare occasioni. Le produzioni italiane, in particolare del genere “commedia”, passavano da una media incasso nazionale degli anni 2010/2013 (a partire da Benvenuti al Sud) di 15/18 milioni di euro, a quella degli anni 2017/2018 di 1,5/2,5 milioni di euro quando andava bene. Una “caduta libera” a tutti gli effetti. Il 2019, a seguito di forti investimenti del comparto e per accordi concreti tra distribuzione e esercizio cinematografico nel garantire uscite di rilievo anche durante tutto il periodo estivo, aveva segnato un anno di forte ripresa che ci aveva consentito di rimetterci in piedi, seppur con le stampelle. L’inizio del 2020, con il film di Checco Zalone e le conferme per un ricco listino eterogeneo e di sostanza, aveva riconsegnato all’intera filiera prospettive incoraggianti e di concreti, forti risultati. Poi il lockdown, il buio, l’agonia. Oggi siamo di nuovo aperti dalla fine di agosto, ancora agonizzanti ma con la testa ben salda sulle spalle per non perdere la necessaria lucidità. Le strategie in questo momento, dove i “blockbuster” sono stati rinviati a data da destinarsi, debbono essere pensate ed attuate per consentire di arrivare alla cura o al vaccino. Non possiamo sbagliare, sarebbe fatale. Sono strategie di sopravvivenza. Chi ce la farà potrà contare, a mio avviso, su un futuro di certa e sostanziale ripresa, con numerose uscite cinematografiche di grande impatto e appeal.

Riguardo la capienza e le normative di sicurezza, imposte dai decreti governativi, come sta rispondendo il Movieland di Fabriano?

Le attuali normative fissano il numero massimo di presenze per sala a 200 con i distanziamenti. Nelle nostre sale più grandi potremmo arrivare al massimo a 100/140 posti in base ai congiunti presenti. La distanza tra una fila e l’altra è di 120 cm circa e, lateralmente, lasciando una poltrona libera, da testa a testa abbiamo 115 cm circa. I distanziamenti previsti dalla legge sono pertanto rispettati. Tuttavia, in questo particolare momento di scarse presenze, ci possiamo permettere di ampliare notevolmente le distanze minime, lasciando più spazio tra gli spettatori. Le ampie cubature delle sale Movieland Fabriano, l’efficienza degli impianti elettronici di aerazione, sia per l’estrazione dell’aria interna, sia per l’immissione di area esterna e la sanificazione delle sedute e dei vani “porta bicchiere” con prodotti a base di perossido di idrogeno, completano le misure per permettere a tutti di godere della visione del film in assoluta tranquillità e sicurezza. Ricordiamo, infine, che, secondo quanto disposto con il nuovo D.P.C.M, le mascherine sono ora obbligatorie, oltre che in tutta l’area del cinema, anche da seduti in sala. Possono essere tolte per consumare cibi e/o bevande.

E’ possibile quantificare il danno subito dalla vostra struttura dal lockdown ad oggi?

Mettendo a confronto il periodo 01/01/2019 – 15/10/2019 con il periodo 01/01/2020 – 15/10/2020 abbiamo avuto un crollo del 60%. Se a gennaio 2020 non ci fosse stato il film di Checco Zalone “Tolo Tolo” saremmo arrivati a circa il 70% in meno di incasso. In linea con il dato nazionale di settore. Un dato decisamente allarmante.

La battuta di arresto, dovuta alla pandemia, ha bloccato anche il sistema delle produzioni cinematografiche. Riguardo la distribuzione, avete un’offerta cinematografica valida da proporre al pubblico nelle vostre sale?

Attualmente tutte le distribuzioni si sono messe sulla difensiva posticipando le maggiori uscite cinematografiche precedentemente programmate (Black Widow, 007-No time to die, Wonder Woman, Assassinio sul Nilo).  Altre (vedi Disney con Mulan) hanno dirottato i film direttamente sulle piattaforme digitali oltrepassando l’uscita in sala. Queste decisioni, comprensibili dal loro punto di vista, hanno però lasciato nell’oblio più totale l’intero esercizio cinematografico che al momento, con le difficoltà note contingenti, può contare su una scarsa offerta, che, pur se di qualità (vedi i film di Venezia 2020), è destinata prevalentemente ad un pubblico di nicchia. Alcune uscite “rischiate” come “Tenet” o “After 2”, hanno avuto un’ottima performance al botteghino, dimostrando che se i film ci sono, anche il pubblico c’è. Pochissime distribuzioni hanno però osato! Le uscite cinematografiche attualmente confermate consentono di coprire con difficoltà i costi fissi, pur avendo attuato rigide manovre di contenimento delle spese.

L’aumento del numero dei contagi che si sta registrando in questi ultimi giorni crede che possa dissuadere il pubblico a tornare a frequentare il cinema? Le sale cinematografiche sono un luogo sicuro?

Il cinema è, a mio avviso, il luogo più sicuro. Più sicuro anche della propria abitazione.  Perché si sta seduti di spalle e di fianco e non di fronte, si sta distanziati anche di più del metro di legge, non ci si muove né ci si gira poiché si guarda lo schermo, si può contare su uno spazio enorme in relazione ai presenti, c’è ricambio costante d’aria e si porta la mascherina. Basta sanificarsi le mani prima di toccare cibo o prima di toccare la mascherina e il rischio è pari a zero. Inoltre, acquistando il biglietto online, non si fa neanche la fila in biglietteria, che poi a trovarne di fila in questo periodo! Detto ciò voglio sperare che il ritorno ad una comunicazione aggressiva e martellante da parte dei mass media per l’incremento dei contagi, non freni il pubblico a frequentare le nostre sale. I tanti buoni motivi e consigli elencati sopra, credo possano invogliare lo spettatore ad andare al Movieland. Ci sono tanti di buoni film in questo periodo, soprattutto italiani. Film che fanno pensare e riflettere, ma anche divertire, passando un paio d’ore rilassanti.  Nessun timore quindi. Il cinema contagia di emozioni, non di Covid.

Ritiene che il Governo abbia adottato tutte le misure necessarie per sostenere il vostro settore o siete stati abbandonati a voi stessi?

Il settore dello spettacolo è un settore abbandonato a se stesso. Nessuno ne parla. Mai. Eppure è il settore più colpito in assoluto da questa pandemia. C’è bisogno urgentemente di un sostegno concreto e impattante per una filiera che ha il suo peso sul pil nazionale ma che sta perdendo ogni risorsa, forse in maniera irreversibile.  Per il cinema ci sarebbe stato bisogno anche e soprattutto di una mediazione con le distribuzioni, affinché fossero stati garantiti titoli e date certe. Oggi non sappiamo cosa potremo fare domani. Anche la comunicazione verso il nostro pubblico è divenuta oramai scarna e a volte imprecisa proprio per assenza di certezza. Ma non perdiamoci d’animo. Essere convinti di farcela a passare questo terribile momento, aiuta a farcela davvero. Viva il cinema, viva lo spettacolo! VI ASPETTIAMO!

Gigliola Marinelli