MCKINNEY, UN REALIZZATORE PER ISRAEL

Stagione 1990-91, Fabriano in un altalenante campionato di A2 dovette fronteggiare al grave infortunio di Stefano Servadio e poi a quello di Israel. In biancorosso esordì James Bailey vecchia gloria Nba dalle ginocchia fragilì, che diede forfait dopo pochissime gare, coach Mangano corse subito ai ripari ingaggiando un altro straniero, il folletto di 1.93 Carlton McKinney, dotato di buon tiro da fuori e di discreta visione di gioco che si fece largo nelle leghe minori americane, la Cba e in qualche sporadica apparizione coi Los Angeles Clippers. Carlton si fece subito notare per la facilità di far canestro, segnando ben 24,5 punti a gara col 55 % da 2 ed il 37,5 % da 3, ricoprendo tre ruoli diversi, da play a guardia ad ala piccola. Veloce, abile nell’uno-contro-uno, attitudine a rimbalzo e al gioco di squadra. Caratterialmente si dimostrò sfrontato facendo dei primi tempi da più di 20 punti, per poi calare nelle riprese o per condizioni fisiche o per carattere. La stagione per la Turboair fu piuttosto difficile, il team navigava in brutte acque e il fondo della classifica era sempre più visibile, Israel garantiva forte presenza a rimbalzo e difesa tosta sui lunghi, con McKinney i cartai risultarono invece molto più leggeri e perimetrali. Carlton riuscì a contribuire anche in regia supportando un Minelli poco lucido, la seconda stagione del pesarese fu piuttosto opaca ben diversa dalla prima con un Talevi a volte poco decisivo ed efficace. Fabriano dopo aver subito una batosta da Trapani in casa, e dopo due sconfitte contro Udine e Livorno fu costretta a richiamare, stavolta a furor di popolo, Israel contro Desio sacrificando proprio McKinney che a dir la verità aveva dimostrato di essere un buonissimo esterno per il campionato, si concluse così l’esperienza fabrianese della guardia statunitense.

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