“RIAPRITE PEDIATRIA PRIMA DEL VOTO”. AL CUP VISITE NON PRENOTABILI
di Marco Antonini
Fabriano – Ancora una battaglia per un diritto giusto: riuscire ad ottenere la riapertura della Pediatria all’ospedale Profili. Il Coordinamento cittadino lancia l’allarme, l’ennesimo che fa capire come non è possibile lasciare l’entroterra senza una Unità Operativa Complessa dedicata ai quasi 8mila in età pediatrica. “E’ di questi giorni la notizia di un bambino arrivato al pronto soccorso del nostro Ospedale Cittadino con una commozione cerebrale che, necessitando di 48 ore di osservazione, è stato trasportato nell’Ospedale “polo di riferimento” di Jesi” denunciano gli attivisti.
“Questo ulteriore caso si aggiunge ad altri casi lamentati da alcune mamme costrette a corse frenetiche e pericolose, vista anche la disastrosa viabilità delle nostre strade di collegamento in direzione Jesi. Bambini con febbre alta, altri con vomito ed episodi gastrointestinali,tutti dirottati a Jesi perchè dal 18 marzo 2019 il reparto Pediatria del nostro Ospedale è ormai chiuso nonostante la presenza sul territorio di ben 7823 bambini. Riteniamo che tale miope decisione rappresenti un colpo gravissimo per il nostro territorio che continua ad essere penalizzato e privato di tutele. Riteniamo – spiegano dal Coordinamento cittadino – che il lento e costante depotenziamento del nostro Ospedale rappresenti un vero sopruso subito dal nostro territorio e che questa scelta attuata dalla Regione non penalizzi soltanto i nostri bambini ma anche le stesse famiglie. Questa discriminazione tra territori, dove secondo una scellerata politica regionale c’è chi deve progredire e chi deve chiudere vada respinta con decisione perchè la salute, e soprattutto quella dei più piccoli, deve essere garantita a tutti i costi”.
Il Coordinamento si rivolge alla politica “che oggi ci chiede il voto chiedendo loro a gran voce di riaprire il reparto Pediatria prima della data stabilita per il voto, perchè i nostri bambini sono uguali a quelli della costa, perchè ben 10 mila cittadini hanno sottoscritto una petizione chiedendo la riapertura immotivata del reparto e perchè il territorio montano non può continuare a subire passivamente scelte scellerate come questa che lede palesemente il diritto dei bambini malati di essere curati nel proprio territorio”.