LA GIOCONDA, IL CAPOLAVORO DEI CAPOLAVORI

La Gioconda venne realizzata da Leonardo da Vinci nel 1503. Quante volte l’abbiamo visto, ammirato, magari anche in versione deformata in chiave pop, dada o caricaturale, è il suo successo e fortuna perche’ e’ il dipinto più famoso, meraviglioso. Bellezza, ambiguita’, sguardo che ci segue sempre, forte carnalità tanto da sembrare vera, umana, un volto universale di donna, moglie, sposa, madre, in un paesaggio senza tempo, dove c’è tutto, terra, aria, acqua, fuoco. Il sorriso è una sfida, alta espressività carnale, Leonardo trasforma una figura viva. Non indossa gioielli, né vestiti costosi, le sue fatezze sono ideali e non realistiche in un paesaggio indefinito ed eterno. Molto probabilmente è il ritratto di Lisa Gherardini, sposa del mercante Francesco del Giocondo, da cui il nome, anche se assoluta certezza non c’è. Tanti gli artisti che si rifecero a lei, tra cui in alcuni ritratti anche Raffaello. Leonardo portò il dipinto con sé in Francia, probabilmente venne affidato a Salaì suo allievo che lo vendette al re di Francia, un italiano lo rubò e lo trasportò in Italia dove rimase esposto per due anni dal 1911. La grande popolarità del dipinto è ottocentesca e ha dato lustro al Louvre di Parigi che la espone davanti a milioni di visitatori.

Mona Lisa nel ‘900 è riprodotta da Duchamp coi baffi, è dissacrante in Andy Warhol nelle avanguardie della pop-art, Dalì la tramuta con le sembianze del suo ritratto, baffi e propri occhi, un vero autoritratto dell’artista spagnolo, Botero la ingrassa e Basquiat la riproduce con la tecnica di graffiti writer. Ci sono anche il surrealista Alessandri che a spoglia e la fa diventare protagonista di un peep show, Gino De Dominicis, avanguardia del nostro tempo la pone con un sorriso che viene dal nulla in un’astrazione assoluta, nel concetto che la Gioconda è ognuno di noi e qualcosa di noi. La Gioconda è anche in diversi manifesti e immagini di campagne Onlus. In conclusione, Mona Lisa, rappresenta il capolavoro di ogni epoca, è divina, perché va oltre, fino a diventare un successo figurativo mondiale, il più conosciuto, il più imitato, il più riprodotto.