IN ARRIVO LA STATUA DI SAN PIETRO MARTIRE, C’E’ LA CONVENZIONE

Approvata ieri, 3 marzo, in Giunta la delibera con la convenzione fra il Comune di Fabriano e il Fondo Edifici di Culto per far tornare ufficialmente la statua lignea del San Pietro Martire, attribuita a Donatello, nella città della carta. Al termine del restauro che è in corso a Firenze, entro qualche mese l’opera tornerà a Fabriano, dopo 4 anni di lontananza. Verrà esposta presso la Pinacoteca civica Molajoli, piazza San Giovanni Paolo II, dove attualmente sono in corso dei lavori di allestimento delle sale. La statua lignea raffigura San Pietro martire a grandezza naturale, vestito da domenicano e con un libro stretto al petto. L’attribuzione, clamorosa, a Donatello, si deve, anni fa, al professor Giancarlo Gentilini, docente di storia dell’arte moderna presso l’Università di Perugia, uno dei massimi esperti di scultura fiorentina rinascimentale, che ha confermato un’intuizione di Fabio Marcelli, storico dell’arte fabrianese, anche lui docente a Perugia. Come datazione gli storici sono convinti di collocarla tra il 1440 e il 1450, subito prima o subito dopo il soggiorno padovano dello scultore, in un momento cruciale del suo percorso artistico. Adesso si attende il ritorno in città dell’opera, che potrebbe diventare occasione di rilancio per comprensorio una volta terminata l’emergenza coronavirus che sta facendo dormire sonni agitati a commercianti che hanno registrato un notevole calo di vendite. E anche molti turisti hanno disdetto le loro prenotazioni in hotel per i prossimi mesi. “Abbiamo approvato – dice l’assessore alla Cultura, Ilaria Venanzoni – la delibera per sottoscrivere la convenzione tra il nostro Comune e l’Ente ministeriale che segue gli edifici di culto, proprietario del San Pietro martire. L’atto di comodato è per cinque anni più altri cinque di rinnovo. Attualmente la statua lignea è a Firenze per il restauro che è quasi ultimato. Al ritorno – spiega – non verrà collocata dove è sempre stata, nella chiesa di San Domenico, in quanto è inagibile dal sisma del 2016, ma in Pinacoteca”.