LISTE DI ATTESA, 24 MESI PER UN ESAME. CONSIGLIO COMUNALE APERTO
Fabriano – Un consiglio comunale aperto, dedicato alla sanità e nuovo personale al Profili. Su questi due argomenti si stanno muovendo da una parte l’Amministrazione comunale di Fabriano, dall’altra Area Vasta 2. Dopo le tante segnalazioni di liste di attesa troppo lunghe per effettuare una prestazione senza ricorrere al settore privato, maggioranza e opposizione chiedono di approfondire la vicenda. Da tempo il consigliere Andrea Giombi, Fabriano Progressista, sollecita un consiglio comunale aperto sull’argomento per “dare mandato al sindaco di incidere sul nuovo piano sanitario regionale che deve tenere conto della geografia del territorio”. Il presidente del consiglio comunale, Giuseppina Tobaldi, ha già anticipato questa decisione nella conferenza dei capigruppo e ha sollecitato la scrittura di un documento che potesse fungere da bozza sulla quale lavorare. “Ho ritenuto, tuttavia, che prima di fare annunci o anticipazioni – dichiara Tobaldi – fosse corretto seguire l’iter istituzionale: convocazione ufficiale comunicata prima ai consiglieri, al Sindaco, alla Giunta e alla cittadinanza attraverso i canali istituzionali. Per motivi indipendenti dalla mia volontà e non certo per mancanza di interesse nè mio, nè dell’Amministrazione, non mi è stato possibile convocarlo quando avrei voluto e cioè il 12 luglio. A breve verranno comunicati tempi e modalità del Consiglio Comunale aperto, al quale saranno invitati i parlamentari fabrianesi, Sergio Romagnoli, Patrizia Terzoni, Giorgia Latini, i rappresentanti istituzionali della Regione e i Sindaci dei Comuni dell’entroterra”. Bocche cucite dalla Direzione di Area Vasta 2 dove si limitano a ribadire che “l’ospedale Profili gode di buona salute e, nei prossimi mesi, con l’arrivo di nuovo personale, si potranno abbattere le liste d’attesa che mettono in difficoltà gli utenti”.
Dopo la nostra denuncia dei giorni scorsi in cui raccontavamo di un operaio costretto ad arrivare all’ospedale di Orvieto per una risonanza, sono tanti i cittadini che hanno voluto raccontare la loro disavventura. Maria Lena ha atteso 12 mesi per l’ecografia alla tiroide; un’altra donna 24 mesi per la mammografia. Maura, per una gastroscopia, è dovuta andare al Cup due volte. “Non ho mai trovato posto – confida. – Dopo Fabriano abbiamo visto Camerino, ma nulla. Ho trovato un appuntamento in Umbria per l’anno prossimo. Poi improvvisamente si è liberato un posto e nell’arco di un mese sono andata a Torrette di Ancona”. Manuela ha atteso un anno e mezzo per una mammografia. Per un’ecografia ai piedi Patrizia doveva aspettare 11 mesi, poi ha preferito pagare 80 euro e andare privatamente. La visita è arrivata a una settimana dall’appuntamento preso con il Sistema sanitario nazionale. E ancora, altre storie da raccontare.
C’è chi ha atteso 6 mesi per una visita ortottica a una bimba di 4 anni. 12 i mesi attesi da una ragazza per effettuare una ecografia al seno, una donna ha atteso 24 mesi. 10 i mesi attesi da un paziente per effettuare un controllo diabetico all’ospedale Profili. Il servizio ha subìto, come altre prestazioni, notevole ritardo anche per colpa del terremoto che ha reso inagibile 4.500 metri quadrati di ospedale. Tanti i pazienti che, invece di raggiungere un altro ospedale preferiscono restare al Profili e scelgono di andare in regime di libera professione.
La risonanza è in ritardo
“Avevo bisogno di effettuare, su richiesta urgente del medico di famiglia, una risonanza magnetica alla schiena, così ho telefonato al Cup Unico delle Marche per prendere appuntamento. E’ stato l’inizio dell’odissea che mi ha portato fuori regione perchè, per farla all’ospedale Profili, avrei dovuto aspettare settembre 2019, ben 14 mesi”. E’ lo sfogo di un fabrianese di 38 anni, che tra un turno e un altro in fabbrica aveva bisogno di capire perchè aveva quel forte dolore alla schiena. Non pensava di dover percorrere più di 100 chilometri per fare la visita, a pagamento, nell’arco di pochi giorni. Più di un anno di tempo, infatti, prima di andare a visita e così lo sfortunato di turno ha deciso di guardarsi intorno. “Mi hanno proposto un’altra data per accorciare i tempi: gennaio 2019 all’ospedale di Fano. Anche in questo caso – confida – mi è sembrato assurdo dover aspettare sei mesi prima di poter effettuare l’esame”. Chieste altre date, tipo a Jesi e Ancona, ma non pervenute, l’uomo ha deciso di spostarsi per l’esame in Umbria. “Ho telefonato al Cup dell’ospedale di Orvieto e nell’arco di pochi giorni sono riuscito ad avere la prestazione a pagamento saltando tutta la fila”.
Marco Antonini