IL TEATRO DELLA VOCE

Ciao a tutti i lettori di Radio Gold. ROCK & WORDS sono Fabio Bianchi e Massimo “Max” Salari. Insieme raccontano la storia della musica Rock e dintorni, l’evoluzione e come nascono i generi musicali, tutto questo in conferenze supportate da audio e video . Assieme sono nel direttivo dell’associazione Fabriano Pro Musica. FABIO BIANCHI: Musicista, suona batteria e tromba. Ha militato in diverse band fra le quali i Skyline di Fabriano e l’orchestra Concordia. MASSIMO “Max” SALARI: Storico e critico musicale, ha scritto e scrive in riviste musicali di settore e webzine come Rock Hard, Flash Magazine, Andromeda, Rock Impressions, Musica Follia, Flash Forwards ed è gestore del Blog NONSOLO PROGROCK. Per sei anni è stato vicepresidente di PROGAWARDS, premio mondiale per band di settore Rock Progressivo e sperimentale.

PER CONTATTI: rockandwordshistory@gmail.it o salari.massimo@virgilio.it

 

IL TEATRO DELLA VOCE – Di Max Salari

Quando in Italia si parla di sperimentazione vocale, non può che venire alla memoria il grande sforzo artistico del cantante degli Area (band Jazz Prog degli anni ’70) Demertrio Stratos.

La voce la spinge dove nessun altro ha mai osato prima. Famoso il suo fischio glottico a diverse armoniche. “Se una ‘nuova vocalità’ può esistere dev’essere vissuta da tutti e non da uno solo: un tentativo di liberarsi della condizione di ascoltatore e spettatore cui la cultura e la politica ci hanno abituato. Questo lavoro non va assunto come un ascolto da subire passivamente, ‘ma come un gioco in cui si rischia la vita’ ” (dalle note introduttive a “Metrodora”, Collana DIVerso n. 5 di Demetrio Stratos, 1976).

Il grande pubblico lo conosce negli anni ’60 con il gruppo I Ribelli (quelli di “Pugni Chiusi”), ma il suo ricordo sarà sempre associato agli Area.

Nasce in Egitto e si trasferisce in Italia, studia architettura ma il suo vero proposito è lo studio della voce , la sua fonetica ed il volerla liberare dagli stereotipi del modello canzone. Molti vocalizzi orientaleggianti nel suo immenso repertorio e persino armoniche quadrifoniche.

Muore trentaquattrenne in un ospedale Newyorchese il 13 Giugno 1979 a causa di una fulminante leucemia. Molti artisti ed amici organizzeranno un mega concerto nell’Arena civica di Milano nell’intento di racimolare dei soldi per la cura ma il tutto tardivamente.

 L’idea di Stratos nel cercare la voce in quanto strumento, viene a lui ispirata dall’ascolto della lallazione di sua figlia di pochi mesi. L’uso della fonetica di un infante sta a significare il senso di ciò che si vuole, pur senza l’uso della parola. Lo stupore, il proferire vocalizzi nel significare il compiacimento di un buon cibo mangiato o semplicemente il pianto, sono punto d’ ispirazione se accanto a questo si aggiunge il senso di una parola.

Ma la curiosità sulla voce ha una strada ben più articolata, per questo mi sono sentito di creare questo piccolo e modesto post, per farvi ascoltare IL TEATRO DELLA VOCE, da dove provengono certe sperimentazioni, a chi si è ispirato il grande Demetrio Stratos, a mio avviso sempre poco ricordato dai grandi media.

L’arte passa anche attraverso queste espressioni sincere e vanno assolutamente rimarcate. Buon ascolto.

ANTONIN ARTAUD         https://www.youtube.com/watch?v=DCeAIcwLbkA

HENRY CHOPIN              https://www.youtube.com/watch?v=mg3NrR7_jYk

JOHN CAGE                     https://www.youtube.com/watch?v=z-pnP_-oU_Q

CATHY BERBERIAN         https://www.youtube.com/watch?v=rmOwX1xTAak

JOAN LA BARBARA          http://www.lovely.com/titles/cd3003.html

MEREDITH MONK            https://www.youtube.com/watch?v=7su7d76LhWg

PHIL MINTON                  https://www.youtube.com/watch?v=7i7zdS7MHp8

IN ITALIA

DEMETRIO STRATOS       https://www.youtube.com/watch?v=IZmaIdiS2uc

CLAUDIO MILANO (NICKELODEON) https://www.youtube.com/watch?v=rvYY0bxkIeY

GIANNI VENTURI            https://www.youtube.com/watch?v=z2r-GmlsX40

ROMINA DANIELE            https://www.youtube.com/watch?v=7ab7_EUWpAA

JOHN DE LEO                    https://www.youtube.com/watch?v=WtXq1jwRMLs

RECENSIONE

THE BLACK NOODLE PROJECT – Divided We Fall

Progressive Promotion Records

Distribuzione: G.T.Music Distribution

Genere: Psychedelic/Space Rock

Supporto: cd – 2017

Tornano i francesi The Black Noodle Project con l’ottavo disco da studio dal titolo “Divided We Fall”. Li abbiamo lasciati nel 2013 con “Ghosts & Memories”, un disco dalle ottime canzoni ben accolto da critica e pubblico e ci ritroviamo oggi a tessere nuove lodi sul loro operato odierno. Questo perché oramai il gruppo è rodato, dalla rigida  personalità sagomata nel tempo, se poi si considera che la storia inizia nel lontano 2001 da un idea di Jeremie Grima (chitarra, tastiere, voce), allora si comprende quanto è stato forgiato. La band viene completata da Sebastien Bourdeux (chitarra), Tommy Rizzitelli (batteria) e Mobo (basso).

L’artwork ad opera di Emilio Grima ben rappresenta le atmosfere che vanno a scaturire dalla musica suddivisa in sette tracce. Dell’album esistono anche duecento copie stampate in vinile, questo per i cultori del suono e collezionisti.

Ma a volte bisogna svestire gli abiti della pacatezza professionale e lasciarsi andare a considerazioni personali, scusatemi quindi se in questo caso parlo per me e non per voi, ma la situazione è tale da non poterne fare a meno. Il modo di suonare questo genere che valica fra il Prog, la Psichedelia ed il Rock moderno (chiamatelo come volete, Math, Post…non importa) a me squarcia le viscere, detto in parole povere “sbudella”! Mi entra dentro, mi carpisce vecchi ricordi, come facevano certi Anathema, oppure i primi Porcupine Tree. Malinconia, oscurità, solitudine, tristezza, strappati dalle viscere del suono elettrico straziante delle chitarre che si ripercuotono in un loop che sembra non voler mai decollare e che invece ti ha fregato, perché è decollato sin dall’inizio, lasciandoti in alto e non te ne sei neppure accorto….Troppo in alto per capire che le emozioni sono difficili da domare, oramai è tardi. Vertigini.

Suoni semplici, quasi minimali se si va a considerare, eppure diretti allo stomaco pur passando per la mente. Certamente non tutto va per come deve andare, ci sono molti deja vu, canzoni semplici, normali, spesso anche troppo.  Dunque non grido al miracolo, neppure al capolavoro, ho scritto quest’ultima  parola credo per una decina di dischi in tutta la mia vita ventennale di recensore, figuriamoci. Eppure mi prende, che devo fare? La mia obbiettività è offuscata.

“Divided We Fall” è molto più strumentale che cantato (in inglese ovviamente) ed è  composto da sette canzoni delle quali trovo difficoltà ad estrapolarne una in merito. Forse “Absolom”, ma farei un torto alle altre.

L’album è l’ottavo capitolo in studio, e sono certo che a molti questo lavoro non torcerà un capello, già lo so. Io invece godo e vi dirò di più, la sua “banalità” la voglio ascoltare al meglio, alzo il volume e vi saluto! MS

SUCCEDE A FABRIANO

Sabato 16 Dicembre nella sede di IN ARTE al Museo dell’Acquarello, alle ore 18.00 in Piazza Papa Paolo Giovanni II, avrà luogo l’incontro con il critico/storico musicale MASSIMO “MAX” SALARI che vi parlerà della sua vita, la relazione con l’arte e molto altro riguardante la musica. Max sarà a disposizione anche per le vostre curiosità. Durante l’evento, MARGHERITA TOTORI realizzerà live e vi farà bere un infuso dedicato all’artista. L’evento è gratis.

BRANO CONSIGLIATO DELLA SETTIMANA

Così bene si è parlato dell’album dei francesi BLACK NOODLE PROJECT che ci sembra il caso anche di farveli ascoltare. Magari per alcuni di voi trattasi di una bella scoperta.

THE BLACK NOODLE PROJECT: “Absolom”  https://www.youtube.com/watch?v=Fyy3ezhG_HY