A PIEDI IN TUTTA ITALIA PASSANDO PER ALBACINA

di Paola Rotolo

foto di Daniele Ciappelloni

Non sono passati inosservati durante il loro passaggio ad Albacina i due missionari laici Fratello Biagio Conte, 53 anni, di Palermo e fratello Martino, 36, ungherese di Budapest, impegnati nella missione “Speranza e Carità”. Partiti da Palermo circa un anno fa, dove la loro comunità è attiva a sostegno dei più bisognosi, continuano a camminare, croce in spalla, per non meno di 25/30 km al giorno e quando li abbiamo incontrati, pochi giorni fa, ad Albacina erano diretti a Gubbio ed Assisi. “Siamo passati per Roma, fino a San Pietro, dove Papa Francesco ci ha dato la benedizione a Santa Marta” – ci racconta Fratello Biagio. – “Poi abbiamo percorso il resto del Lazio, l’Abruzzo e le Marche, con anche le zone colpite dal terremoto, dove è stato ancora più profondo e sentito portare il nostro sorriso”. “Ed eccoci qua oggi ad Albacina, paese molto generoso ed accogliente, anch’esso colpito dal terremoto, al quale vogliamo infondere speranza e per il quale abbiamo pregato. Ma alla fine siamo noi che dobbiamo dire grazie a questo paese per l’affetto: ci avete sfamato e dato un posto per dormire. – afferma Fratello Biagio. – Ho a cuore ritornare qua ad Albacina, anche per percorrere il cammino dell’Acquarella, noto luogo dell’apparizione della Madonna e dove so che hanno vissuto dei Frati Cappuccini”. Ma il loro pellegrinare per l’Italia non si arresterà una volta raggiunte le terre di San Francesco d’Assisi, anzi proseguirà lungo tutta l’Italia fino al nord:“Sono molto devoto a San Francesco e voglio arrivare nella sua terra, la stessa in cui egli convertì il brigante, per pregare per tutti i briganti di oggi. Perché anche i cattivi, anche chi ha imboccato una strada sbagliata, può convertirsi. Prego anche affinché il terrorismo finisca. Rispondere al male con il bene è l’unica via.” Un’ondata di semplicità propria di altri tempi, e nonostante la stanchezza e la fatica, i loro volti esprimono solo amore e gioia, i loro saluti uniscono e le loro parole non possono che rapire, parole di pace, d’amore e di speranza rivolte a tutti, senza discriminazioni di credo religioso. Fratello Biagio Conte, palermitano d’origine, per anni costretto su una sedia a rotelle a causa dello schiacciamento di alcune vertebre, racconta di come sarebbe stato miracolato a Lourdes. Queste le sue parole: “In un momento in cui sembra mancare la pace e la speranza non possiamo rimanere spettatori. Io volevo darmi da fare in prima persona ed ecco che mi sono messo in cammino”. Al suo collo pende la caratteristica conchiglia di San Giacomo, simbolo del Pellegrinaggio nella città di Santiago de Compostela, indossata dai pellegrini. Biagio è anche stato protagonista è di un film omonimo, di Pasquale Scimeca, che narra della sua vita, di come abbia aiutato tanta gente che soffriva nella sua città per poi ritirarsi a vivere da eremita sulle montagne per ritrovare l’armonia, fino ad iniziare un nuovo cammino fondando appunto la Missione “Speranza e Carità”, cresciuta intorno a lui, portatrice di quell’amore che abbiamo avuto la fortuna di toccare con mano.