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TANTE ATTIVITA’ AL CENTRO CULTURALE ISLAMICO DI FABRIANO

Il centro culturale di via Cavallotti di Fabriano nel pieno delle iniziative. A un mese dall’inaugurazione proseguono le attività “di ascolto, confronto, conoscenza, studio, preghiera e aiuto” come aveva annunciato il presidente nel corso della conferenza stampa. La sala conferenze e riunioni, la sala studio per adulti, ragazzi e bambini, l’ufficio per l’amministrazione, sono stati realizzati non soltanto per garantirne la fruibilità, ma per promuovere corsi in lingua e più in generale favorire l’integrazione con la comunità locale nell’incoraggiare e agevolare iniziative nel campo sociale e culturale, attraverso corsi di alfabetizzazione, promuovendo lo scambio di informazioni ad ogni livello e con ogni mezzo a disposizione, adoperandosi per l’applicazione pratica di migliori sistemi di vita umana, favorendo la diffusione della cultura arabo-islamica che non ha nulla a che fare con gli estremismi tristemente noti. Sono iniziati i corsi, aperti a tutti, di inglese, francese e ovviamente di cultura arabo-islamica con l’insegnante, Anna Biondi (foto), specializzatasi in materia all’università di Napoli. Anche altri professionisti tengono le lezioni gratuitamente per chi frequenta le scuole elementari e medie e già sono più di sessanta i tesserati che hanno iniziato a frequentare i corsi.

Il Centro 

Il presidente dell’associazione, Kadel Mekri, ha ribadito che “La cultura arabo-islamica non ha nulla a che fare con gli estremismi tristemente noti in altre parti del mondo”. Previste, infatti, attività di ogni genere: dal doposcuola, allo sportello di ascolto, ai corsi di lingua. L’obiettivo è quello di integrare la comunità. “Il circolo – ha detto il presidente – si finanzia grazie alle donazioni dei tesserati. Chi frequenta la struttura dovrà rispettare le regole e se così non fosse saremo i primi a intervenire”. “Vogliamo – hanno riferito alcuni soci – che la città conosca le nostre buone intenzioni”. Previsto anche uno sportello di ascolto.

Il vescovo Russo
“La mia presenza all’inaugurazione del centro culturale islamico – aveva spiegato un mese fa Mons. Russo – è nel segno della concordia. Purtroppo, a motivo dello sviluppo di vicende tragiche riconducibili ad uomini che fanno violenza ad altri uomini, usando come paravento la loro appartenenza religiosa, emerge spesso, un atteggiamento di diffidenza nei confronti dell’Islam e degli islamici. La nostra storia ci dice che è possibile una convivenza pacifica e come cristiani non possiamo che farcene promotori. Ciò non può che spingerci a ricercare e coltivare i motivi di unione piuttosto che quelli di divisione. Alla base di tutto deve esserci la volontà di conoscersi e di accogliersi, al di là della propria appartenenza religiosa. In chi sta dando vita a questo centro culturale c’è la volontà dichiarata, di mettersi in dialogo a 360° oltre che con chi è di altre convinzioni, anche con le istituzioni ed il territorio in genere. Siamo chiamati a “vivere” il nostro tempo nell’atteggiamento della responsabilità e del dialogo. Bisogna avere il coraggio di affrontare la fatica che comporta il percorrere questa strada ma sono convinto che ne valga la pena.”

a cura di m.a.