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GIACOMETTI E MAFFEI AD EXPO – L’intervista di Gigliola Marinelli

Due fabrianesi ad Expo Milano 2015 con un progetto di Samuele Giacometti raccontato dalle immagini di Adriano Maffei intitolato “Dai sapori ai saperi della Carnia”. Abbiamo incontrato i protagonisti per raccontarci questa esperienza professionale.

Come è nato questo ambizioso progetto e con quali obbiettivi?

Il progetto “Dai Sapori ai Saperi della Carnia” trae origine da molto lontano, esattamente nell’estate 2007, quando Samuele inizia a realizzare il suo sogno di vivere in una casa di legno insieme a sua moglie Sarah ed i loro tre figli Diego,Diana e Pablo rispettivamente di 11, 9 e 5 anni. Il sogno é diventato un viaggio che sa di legno ed ha portato nel 2010 alla costruzione della Casa di Legno Ecosostenibile in Val Pesarina (UD) nel cuore delle Dolomiti Friulane. Un’esperienza costruttiva raccontata da Samuele nel libro “Come ho costruito la mia casa di legno” pubblicato nel 2011 dall’aretina Compagnia delle Foreste di cui ho curato la foto di copertina.

Chi sono i partners di questa iniziativa?

L’iniziativa vede fra i principali partners le imprese firmatarie del primo contratto di rete di imprese in Italia sulla filiera foresta-legno “12-to-Many”, frutto di un progetto innovativo cofinanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e messo a punto dall’impresa SaDiLegno di Samuele. Oltre ai nodi della rete, il progetto presentato ad EXPO Milano 2015 ha saputo coinvolgere anche numerosi partner a carattere istituzionale, imprenditoriale, scientifico fino al mondo della musica antica. L’opportunità di presentarsi in questo contesto internazionale ha fatto nascere l’esigenza di raccontare i propri saperi attraverso un progetto fotografico ed ecco quindi svelato il perché di questa collaborazione professionale con il mio amico Samuele con il quale ci conosciamo da quando frequentavamo negli anni ottanta l’ITIS A. Merloni. Ripensando ora alla recente scomparsa dell’allora Preside Duca, mi viene da pensare che in quei tempi quella scuola non “sfornava” solo periti meccanici, chimici e cartai ma, grazie alla sua guida, formava degli uomini capaci di portare avanti i propri progetti fossero anche, come nel mio caso e quello di Samuele, molto lontani dal corso di studi seguito.

Siete approdati ad Expo Milano, in quale padiglione e fino a quando è possibile visionare i vostri lavori?

Il progetto viene ospitato nel padiglione “Territori attraenti per un mondo sostenibile”gestito dalla KIP International School e sarà visionabili fino al 20 settembre2015. Parte delle immagini realizzate hanno trovato però posto nel nuovo libro di Samuele “Vivere una casa di legno e mettere in tasca 662,75 euro al mese”. Pubblicato sempre da Compagnia delle Foreste i libro verrà presentato in anteprima ad EXPO il 19 settembre insieme alla “Slow Lamp”, un sistema composto da tre lampade capace di rappresentare il mondo minerale, vegetale,animale e quello dei saperi della Carnia, disegnata dal giovane designer di Milano Maurizio Prina e realizzata con il legname delle foreste certificate PEFC di Ampezzo, la pietra “Dolomia cariata” e la cera d’api della Carnia. Samuele ha già manifestato l’interesse di venire a presentare sia il libro che la lampada anche Fabriano appena se ne presenterà l’occasione.

Le vostre creatività si sono confrontate per realizzare un progetto così bello:quanto conta saper lavorare in squadra?

Lavorare con Samuele é stato un piacere perché ci conosciamo da tantissimo tempo ed entrambi sappiamo quanto ci piace fare il nostro lavoro. In altre parole se é la passione ad indicare la via della collaborazione allora lavorare in squadra diventa piacevole e proficuo, ed é proprio vero che: “lavorando da soli si fa per mezzo, lavorando in due si fa per quattro…”.

Fabriano Città Creativa Unesco: da addetti ai lavori credete sia possibile puntare sulla creatività per un nuovo sviluppo del nostro territorio?

Non si tratta di credere o non credere, puntare sulla creatività é l’unica strada percorribile se si ambisce a fare qualche cosa di nuovo. Del resto la creatività degli italiani è conosciuta in tutto il mondo, basta pensare alla nostra pasta o alla pizza.

Gigliola Marinelli