SERVONO PIU’ GIOVANI NELLE ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO DI FABRIANO
Il volontariato fabrianese ha bisogno della disponibilità di nuovi giovani. E’ il grido della Casa di accoglienza di via Mamiani e dell’Associazione Genitori in crescita che ha chiuso i battenti dopo dieci anni di attività. “Sarebbe necessario aumentare il numero di volontari che allo stato attuale compiono un lavoro enorme, ma in questi tempi, purtroppo, diventa sempre più difficile trovare persone disposte a sacrificare il proprio tempo libero in opere di volontariato. Basterebbero poche persone che donano alcune ore a settimana – spiegano dalla Casa di Accoglienza – per rendere i turni molto più leggeri per la preparazione del vitto. Sarebbe importante che anche i giovani si avvicinassero a questo mondo.” Nel 2014 erogati più di 3.600 pasti. E’ il bilancio effettuato da San Vincenzo de Paoli che gestisce la casa per i più bisognosi del comprensorio. Tante le spese finanziate con l’otto per mille e con le donazioni di privati. Quasi 40mila euro di voci in uscita per fornire pasti a 2.233 cittadini italiani, 101 comunitari e 1.271 extracomunitari. “Riguardo i pernottamenti – spiegano – abbiamo accolto 1.005 persone: 548 italiani, 38 comunitari, 419 extracomunitari. Sono dati importanti che, purtroppo, prevediamo in forte aumento a Fabriano e in tutto il comprensorio.” La carenza di forze nuove ha provocato anche la chiusura dell’associazione Genitori in crescita. “Per proseguire – spiega la dottoressa Maria Rita Carletti – ci vogliono le nuove generazioni che vivono a contatto con i giovani.” La notizia ha riaperto il dibattito educativo in città. Sempre molti a parlarne ma pochi a rimboccarsi le maniche. “Non è detto che l’avventura associativa finisca qui. Altri genitori con sensibilità per il mondo educativo potrebbero farsi avanti – spiega la presidente – prendere in mano le redini e raccogliere il testimone da noi.” Negli ultimi tempi, Genitori in crescita ha portato a termine un’indagine conoscitiva studiando un campione di 1000 soggetti del comprensorio. Tutti i genitori intervistati hanno espresso la volontà di essere loro stessi educatori dei figli con l’aiuto di scuola, associazioni sportive, parrocchia e gruppi vari. “Il dato – conclude – fa riflettere perché nell’indagine è emersa un’esigenza importante: i genitori desiderano maggior compatibilità tra lavoro e famiglia.”
Marco Antonini