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“Le comunità raccontano i campanili”, al via il progetto al Museo Diocesano di Fabriano

E’ iniziato un progetto di valorizzazione del patrimonio ecclesiale della diocesi di Fabriano-Matelica dal titolo “Le comunità raccontano i campanili”. E’ stato selezionato tra le tre diocesi italiane meritevoli di portare il proprio progetto all’attenzione nazionale. Il via al Museo Diocesano sito in piazza San Giovanni Paolo II a Fabriano. Coinvolte le associazioni, le frazioni: tutti impegnati per conoscere la storia locale. Laura Barbacci, responsabile Ufficio Beni Culturali ed Edilizia di Culto della diocesi, spiega: «Al Museo diocesano esporremo una sezione di beni culturali, alcuni dei quali restaurati grazie all’8xmille, per sottolineare come l’impegno concreto di chi dona porta beneficio a tutti noi». In tanti hanno preso parte al primo incontro sul trittico di Coldellanoce dipinto da Matteo da Gualdo insieme a Matteo Bebi (curatore del progetto) e Matteo Parrini. Previste conferenze di natura storico-artistica attraverso le opere d’arte e non mancheranno visite nelle frazioni nelle giornate del 7 giugno (Albacina), 27 e 29 giugno (Collamato), 12 luglio (Matelica), 7 settembre (Monticelli), 20 settembre (Melano). «Il 3 ottobre – prosegue Barbacci – l’incontro conclusivo vorrebbe raccogliere le testimonianze di come si attiva una raccolta fondi per accedere all’8xmille che nella nostra diocesi coprono l’80% del totale. Le comunità di Montelago, Albacina e Cabernardi sono degli ottimi esempi. Sarà la comunità a parlare di sé». Sono previsti anche workshop per le scuole dal 22 settembre ed incontri in archivio/biblioteca sui Giubilei. Al progetto collaborano Fabriano Storica e il Gruppo Giovani Guide. L’obiettivo del progetto nazionale Cei è condividere il patrimonio conservato nel Museo diocesano. «Opere d’arte e oggetti sacri sono testimoni delle nostre tradizioni e raccontano la nostra storia. Ci auguriamo che aprendo le porte dei nostri spazi possiamo trasmettere la bellezza del nostro passato per ispirare nuove opere che continuino a illuminare il futuro» fanno sapere dalla Diocesi.

Marco Antonini