Elezione del nuovo papa: il Conclave nella Sistina
I funerali di Papa Francesco si sono svolti sabato 26 aprile presso la Basilica di San Pietro e sono stati celebrati dal decano del Collegio dei cardinali Giovanni Battista Re. La Tomba di Papa Francesco è collocata nella navata laterale della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, tra la Cappella Paolina, che custodisce l’icona della Salus Populi Romani e la Cappella Sforza, in prossimità dell’altare laterale dedicato a San Francesco d’Assisi. La pavimentazione del sepolcro è stata realizzata in pietra di Finale Ligure, a omaggio delle terre di origine della famiglia del Pontefice. La lapide, sobria e discreta, consiste in una semplice lastra di pietra recante inciso il nome 𝐹𝑅𝐴𝑁𝐶𝐼𝑆𝐶𝑈𝑆.
La Data per l’elezione del nuovo Papa, il 267esimo della Storia della Chiesa, attraverso il Conclave, dal latino “cum clave”, ovvero letteralmente, sottochiave, è stata fissata il 7 maggio. Si svolgerà come di consuetudine presso la Cappella Sistina, avvolta dallo scenario degli affreschi di Botticelli, Perugino e di Michelangelo Buonarroti con l’impressionante e severo Giudizio Universale. Dopo il giuramento che si conclude con “extra omnes”, il Conclave ha inizio , la porta della Cappella Sistina viene chiusa a chiave e i cardinali votano sotto il vincolo di riservatezza. 133 sono i Cardinali provenienti da tutto il Mondo che voteranno, di questi ben 108 sono stati nominati da Papa Bergoglio – Francesco, un collegio cardinalizio grande ed eterogeneo plasmato dal Papa argentino. 19 i cardinali italiani tra cui spiccano Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme e Matteo Maria Zuppi, cardinale e arcivescovo di Bologna e presidente Cei, 20 sono i cardinali dalle Americhe, 20 quelli dall’Asia. I cardinali voteranno due volte il mattino, subito dopo le Lodi, due il pomeriggio, alle 16. Entrano in Conclave per il voto solo i cardinali che hanno meno di 80 anni. E’ necessaria una maggioranza di 2/3 per eleggere un nuovo Papa. Ai cardinali non è consentito lasciare il Conclave, tranne in rari casi.
I cardinali votano in modo segreto, scrivendo il nome del prescelto su una scheda. Dopo ogni voto, le schede elettorali vengono bruciate in una stufa, insieme a un additivo che produce un colore, e il fumo viene rilasciato attraverso un camino che può essere visto da Piazza San Pietro. Se una votazione si conclude senza una maggioranza di due terzi, il fumo è nero, quando si raggiunge una decisione, è bianco. Dopo la 33esima o 34esima votazione si passa direttamente, e obbligatoriamente, al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultimo scrutinio. Anche in questo caso, però, sarà sempre necessaria una maggioranza dei due terzi. La Fumata bianca annuncia il nuovo Papa, L’annuncio dell’elezione vede il cardinale protodiacono affacciarsi dalla loggia centrale della Basilica di San Pietro e pronunciare l’ “Habemus papam” ovvero “Abbiamo il Papa”.
Certamente il peso che Francesco ha dato a livello di nomine cardinalizie, durante il suo pontificato, è stato di accrescere l’influenza del global south, il cosiddetto terzo-mondo tanto che i cardinali provenienti dall’Africa, Asia e America Latina sono oltre il 50 % del totale. Lingue e culture diverse, le periferie del mondo con un ruolo importante quasi a limitare l’eurocentrismo, anche se un uomo di fiducia del papa, tra i seri candidati è stato il maltese Mario Grech, nominato segretario generale del Sinodo, poi c’è Jean Marc Noel Aveline arcivescovo metropolita di Marsiglia, mentre il cardinale Peter Erdo è sostenuto dai conservatori più sensibili ai dogmi e alla dottrina. Si aprono nuovi scenari, l’Asia Continente in grande espansione e crescita potrebbe avere un candidato molto forte nel filippino Luis Antonio Tagle, il continente nero, l’Africa nella figura carismatica di Fridolin Ambongo, arcivescovo di Kinshasa.
Si va verso una Chiesa sempre più aperta al Mondo, un Mondo che sta cambiando in modo molto veloce che vive gravi e disastrosi conflitti, una Chiesa capace di dialogare con differenti credi e religioni. Ci auguriamo un Papa che abbia capacità diplomatiche, conoscenza dei nuovi scenari mondiali, ma anche forte empatia pastorale, un punto di riferimento che possa aprire spiragli di speranza, continuare il sogno di una fede più vicina agli uomini, capace di abbracciare il mondo intero.
Francesco Fantini