San Giovanni Battista, culto, tradizione, arte
La festa cristiana di San Giovanni Battista cade il 24 giugno, sei mesi prima della vigilia della nascita di Gesù, il 24 dicembre. San Giovanni è il Santo Patrono di Fabriano, ma anche di importanti città come Firenze, Torino, Genova, in Sicilia a Ragusa e Marsala e in tanti altri comuni della Penisola. Il 24 giugno ci riporta ad un’antica leggenda legata all’ “erba di San Giovanni “, in botanica l’Hypericum, una pianta utilizzata dai Cavalieri Templari del Santo Sepolcro per curare le ferite. Vi era la credenza che tale erba fosse in grado di scacciare gli spiriti del male e gli influssi malefici e che riuscisse a portare il buon umore. Secondo tradizione, l’erba di San Giovanni insieme ai fiori di ginestra, petali di rose, alloro, tiglio, lavanda ed altre spezie, raccolti la notte della vigilia, una volta infusi, venivano immersi nell’acqua. La mattina seguente nel giorno di festa, vi era l’usanza di cospargersi il corpo con tale acqua. Lo storico scrittore fabrianese Oreste Marcoaldi ce ne parla nella pubblicazione “Le usanze e i pregiudizi del popolo fabrianese”. Tanti i collegamenti della città di Fabriano con il Battista, ad Attidium la pieve paleocristiana era intitolata al Battista, Fabriano aveva nel basso medioevo notevoli rapporti con Firenze, il cui patrono è anche lì il San Giovanni, i Chiavelli e l’Arte dei Lanaioli, avevano alta devozione nel Battista. Ritornando alla figura del Santo Battista, così importante per la nostra religione, dobbiamo anche sottolineare la sua rilevanza in capolavori della storia dell’arte, tanti gli artisti che vennero ispirati a realizzare capolavori con la figura di San Giovanni Battista.
Andrea Verrocchio nella sua bottega fiorentina realizzò dipinti molto famosi tra cui il Battesimo di Cristo, dove fi fu l’intervento anche di Leonardo da Vinci nella raffigurazione di un angelo e probabilmente nel volto di Cristo. Intensi e molto realistici i San Giovanni Battista del Caravaggio, impressionante quello della Galleria Corsini dove le sembianze sono quelle di un giovinetto che sembra preso letteralmente dall’epoca moderna o addirittura contemporanea. Tiziano, Raffaello Sanzio, Bronzino, Andrea del Sarto ne realizzarono altri celebri. Piero della Francesca lo rappresentò in un’elegante figura e nel gesto plastico del battezzare nel Battesimo di Cristo a Sansepolcro, dipinto ora presso la National Gallery. Altro capolavoro è quello di Leonardo Da Vinci, realizzato in età matura e ora a Louvre Parigi.
Qui il giovane San Giovanni emerge da uno sfondo scuro in cui non si riesce a scorgere alcun riferimento spaziale, con la mano destra indica la Croce che tiene in mano, suo tipico attributo, e il cielo, invitando l’osservatore a una meditazione sulla venuta di Cristo. Egli si rivolge direttamente con lo sguardo allo spettatore, con un’espressione languida, ambigua e dolcemente sorridente. La veste è composta da una pelliccia, tipica veste dell’eremita. Ritornando a Fabriano, la Cattedrale di San Venanzio conserva una cappella dedicata al Santo Patrono, con una statua lignea e con un ciclo di affreschi di Giuseppe Bastiani, pittore maceratese del ‘600 che riprende la scuola del Pomarancio, affreschi sulla vita del Battista. Inoltre presso il Museo Diocesano di Fabriano troviamo un significativo trittico trecentesco dell’Allegretto Nuzi, San Giovanni Battista viene raffigurato accanto a San Venanzio. Attualmente sempre al Museo Diocesano, è esposta fino al 30 giugno una significativa tempera su tavola rappresentante San Giovanni Battista appartenente al Museo Diocesano di Firenze.
Francesco Fantini