AMBITO SOCIALE 10: RIPRENDONO LE ATTIVITA’ DEI CENTRI PER FAMIGLIE

Un rinnovato impegno, volto a garantire salute, benessere ed integrazione sociale, quello dei Centri per Famiglie e dello Sportello di Ascolto Educativo che stanno riprendendo le attività a Fabriano ed in diversi comuni dell’Ambito Sociale 10. Abbiamo raggiunto Francesca Rogari, coordinatrice della cooperativa COOSS Marche Onlus, per fornire maggiori dettagli utili alle famiglie dell’Ambito 10 che necessitano di questi spazi di supporto ed ascolto, soprattutto in questo delicato periodo di emergenza sanitaria.

Francesca, parliamo della riapertura del Centro per Famiglie di Fabriano. Siete già operativi, dove si trova e come è possibile contattarvi?

La sede di Fabriano è in Via Petrarca 39, negli spazi dell’ex asilo nido comunale; c’è un grande giardino che in questi due anni di pandemia, durante la bella stagione, è stato la nostra fortuna: quando si poteva, infatti, lo abbiamo sfruttato per tante attività all’aperto, rivolte a genitori e figli. Purtroppo abbiamo subito tanti periodi di chiusura forzata, e ora proveremo a tornare di nuovo operativi, dalle prossime settimane. A febbraio finalmente si riparte. Proporremo all’inizio alcune attività online, visto l’andamento dei contagi, e poi via via torneremo in presenza. Tutti gli aggiornamenti li troverete alla pagina Facebook “Centri per le Famiglie Ambito 10”.

Che tipo di attività e supporto per le famiglie vengono offerti da questo centro?

Si tratta di uno spazio pubblico, a titolarità dell’Ambito Sociale 10 e del Comune di Fabriano, pensato per i bambini e le loro famiglie; per dare il senso di cosa facciamo ci piace dire che il Centro per le Famiglie è “un luogo aperto ai bambini e agli adulti che crescono con loro”. Nella convinzione che il gioco e la creatività possano rappresentare un potente collante socio-relazionale, oltre che un concreto spazio di valorizzazione delle persone, l’idea operativa si è tradotta negli anni nella costruzione partecipata di momenti ludici, ricreativi e di dialogo rivolti a bambini e adulti. Un altro pilastro del nostro servizio è la volontà di offrire un supporto e un orientamento ai genitori rispetto al loro ruolo educativo, sia attraverso i laboratori e gli eventi, sia attraverso delle iniziative specifiche di consulenza e formazione.

E’ previsto un rilancio del Centro per Famiglie di Sassoferrato e una nuova apertura nel Comune di Cerreto D’Esi?

Sì, a febbraio riprenderanno anche a Sassoferrato le attività, inizialmente con alcune proposte online e appena si potrà, speriamo presto, anche in presenza nei locali del Diverticentro, presso la stazione ferroviaria. A Cerreto, insieme all’Amministrazione Comunale, abbiamo in animo di organizzare una serie di eventi dedicati ai bambini e ai genitori, per arrivare nei prossimi mesi ad un’apertura stabile anche qui.

Da chi sono gestiti ed organizzati questi centri e quali professionisti operano all’interno?

Il servizio è gestito dalla cooperativa sociale COOSS Marche, all’interno della quale io mi occupo degli aspetti organizzativi e progettuali, e le nostre educatrici della gestione diretta delle attività; accanto a loro, che sono professioniste con preparazione ed esperienza specifiche nel settore dell’infanzia, cerchiamo di coinvolgere tante organizzazioni e realtà del territorio ma anche singoli volontari pronti a mettere a disposizione della comunità le proprie competenze. Per i singoli progetti, poi, ci avvaliamo di tante professionalità: dallo psicologo al pedagogista, dal musicista alla guida ambientale, a tante altre figure con le quali ideiamo di volta in volta le diverse attività per i bambini e per i loro genitori.

In merito al progetto dello sportello pedagogico di sostegno per le famiglie, presentato lo scorso anno, è ancora operativo e che servizi offre?

Sì, è di nuovo operativo a partire dal 1 febbraio, perché le richieste ricevute lo scorso anno ci hanno spinto a riattivarlo: il pedagogista Antonio Cuccaro è a disposizione dei genitori del territorio con figli di qualsiasi fascia d’età, per colloqui individuali gratuiti. I colloqui possono essere richiesti da chiunque abbia bisogno di ascolto rispetto a una difficoltà che in questo momento vive come genitore e si attiverà un piccolo percorso di consulenza educativa, in presenza presso il Centro per le Famiglie oppure online. I contatti per richiedere il colloquio sono: 339 4651966 (tel. o msg) e antocuccaro@hotmail.it. Per esperienza abbiamo visto che le difficoltà di un genitore che chiede aiuto possono essere di varia natura, e tutte sono meritevoli di attenzione: dall’ansia di fronte ai comportamenti nuovi di un figlio che cresce, all’incapacità di aiutare il proprio bambino a gestire le emozioni, al problema di non riuscire a farsi ascoltare dai figli adolescenti. Non ci sono ricette uguali per tutti, ma lo Sportello può sicuramente aiutare a leggere le situazioni e trovare le risposte.

In base alla vostra esperienza, quali ripercussioni hanno subito le famiglie, in particolare bambini e ragazzi, a causa dell’emergenza pandemica?

Gli ultimi due anni ci hanno segnato profondamente. Tutti, grandi e piccoli, abbiamo conosciuto la perdita, la mancanza di controllo, l’impotenza, la paura. In tutte le famiglie, a prescindere dal livello socio-economico o culturale, le persone hanno vissuto e stanno vivendo qualche forma di disagio psicologico, il venir meno di spazi e occasioni di socialità (fondamentali per la nostra salute mentale e per la crescita sana dei nostri figli), la difficoltà nel fronteggiare in solitudine tante incombenze e conciliare il lavoro con la cura dei figli; soprattutto gli adolescenti stanno pagando un prezzo molto alto: costretti a tante rinunce e limitazioni, sono stati privati della libertà di vivere appieno le relazioni e di fare tante esperienze necessarie per la loro crescita e la loro emancipazione.

Come intervenite, soprattutto riguardo casi che interessano la salute mentale di bambini e ragazzi? Le famiglie sono in grado da sole di fronteggiare questo problema?

Lo Sportello di Ascolto Educativo è una risposta. Le attività proposte dai Centri per le Famiglie un’altra. COOSS promuove anche diversi progetti in collaborazione con il Dipartimento Prevenzione Dipendenze dell’ASUR, con le scuole, le associazioni sportive e culturali, per l’ampliamento delle opportunità per tutti i bambini e ragazzi di entrare in relazione tra loro, potersi esprimere, essere ascoltati, ricevere stimoli che magari non trovano altrove.

La vostra cooperativa gestisce altri centri nell’Ambito 10, quali sono i settori che secondo voi andrebbero maggiormente attenzionati?

Oltre ai Centri per le Famiglie, per quanto riguarda i minori COOSS gestisce a Fabriano i nidi d’infanzia comunali per la fascia 0-3 anni, un nostro fiore all’occhiello da tanti anni. Nel settore degli anziani, gestiamo la Residenza Protetta comunale di Cerreto D’Esi e il Servizio di Assistenza Domiciliare in tutti i Comuni dell’Ambito (con assistenti familiari e OSS a domicilio che supportano persone anziane o non autosufficienti nell’igiene, la cura personale e il governo della casa). Ci sono poi le Comunità residenziali per disabili adulti “C’era l’H” a Fabriano e “Rosso di sera” a Serra San Quirico. I servizi per anziani e disabili sono quelli che hanno pagato il prezzo più alto in questa pandemia. Gestiamo poi il Centro Diurno Psichiatrico presso il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASUR a Fabriano, anche questo un presidio importantissimo in questo momento, con funzioni terapeutiche, riabilitative ed educative per le persone che presentano disturbi correlati alla salute mentale. In ultimo, perché è il servizio più recente, ci occupiamo dal 2017 di prima accoglienza per stranieri richiedenti protezione internazionale, adulti e famiglie, secondo il modello dell’accoglienza diffusa che prevede la gestione di piccole strutture in rete, attive a Fabriano, Cerreto D’Esi, Sassoferrato e Serra San Quirico. Siamo impegnati su tanti fronti diversi, con l’unico obiettivo di garantire salute, benessere e piena integrazione sociale a tutti, per far fiorire sempre di più la nostra comunità.

Gigliola Marinelli