Fabriano-CGIL, CISL, UIL: Intervento unitario al Consiglio comunale sulla Sanità

Pubblichiamo il testo dell’intervento unitario di CGIL, CISL e UIL di Giorgio Andreani (Segretario Generale UIL Marche) al Consiglio comunale sulla Sanità dell’11 aprile 2024

FABRIANO- Riteniamo importante aprire un dibattito pubblico nella città, sul tema dei servizi sanitari e delle criticità che i cittadini fabrianesi e quelli di questo vasto territorio, quotidianamente affrontano per tutelare la propria salute, in contesto generale, tra l’altro, di aumento delle famiglie povere e vulnerabili.
I bisogni sanitari dei cittadini fabrianesi, come di quelli marchigiani, sono legati in primo luogo alle caratteristiche demografiche della cittadinanza. Parliamo di una popolazione che tende sempre più ad invecchiare, dove gli over 65 sono circa il 25% della popolazione, per cui, assistenza domiciliare, non autosufficienza, patologie croniche, diagnostica e riabilitazione saranno i bisogni principali; così come, per le famiglie più giovani, occorre garantire un sistema consultoriale efficiente per gestire le problematiche dell’adolescenza, della maternità, della disabilità, e un dipartimento di salute mentale all’altezza dell’incremento costante di patologie psichiatriche.
Vorremmo infine ricordare che la presenza di insediamenti industriali importanti richiedono un rafforzamento dei servizi di prevenzione relativamente alla sicurezza sul lavoro: i dati sugli infortuni, purtroppo sempre più spesso gravi e mortali, ma anche le malattie professionali sempre più diffuse ci allarmano particolarmente. Fatti questi che, senza la giusta attenzione, oltre ai drammi personali, incidono direttamente e indirettamente sui costi generali e pesano sulla collettività.
Fatta questa premessa, va detto che noi abbiamo iniziato con la direzione dell’AST di Ancona un percorso di confronto e di approfondimento sulla riforma del sistema sanitario regionale dettata dal nuovo piano sociosanitario regionale, dagli interventi del PNRR ed ancora di più dalla L.19 che ha trasformato l’ASUR nelle 5 aziende sanitarie territoriali che conosciamo.
Legge questa che stenta ancora ad essere attuata a distanza ormai di quasi 2 anni dalla sua approvazione, soprattutto per il ritardo sulla emanazione delle linee di indirizzo per la predisposizione dell’Atto Aziendale senza il quale, le aziende, si trovano a navigare un po’ a vista, considerato che l’atto aziendale definisce l’assetto organizzativo degli enti per assicurare l’esercizio unitario dei servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione.
Difficile per l’azienda, in carenza dell’atto aziendale, predisporre il Piano Attuativo (art.16) quale strumento di programmazione che definisce le modalità operative ed organizzative per il perseguimento degli obiettivi previsti, come difficile rimane la stesura del Programma delle attività territoriali (PAT art.17) quale strumento programmatorio del Distretto sanitario in cui sono definiti i bisogni di salute e gli interventi sanitari e sociosanitari per affrontarli.
In parole povere, senza l’atto aziendale non si riesce ad oggi a definire la copertura sanitaria e per il sistema salute per l’ospedale e il distretto di Fabriano.
Sul PNRR anche su questo la direzione dell’AST di Ancona cerca di tenerci aggiornati sulla procedure e sullo stato dei lavori, ma per Fabriano, permangono forti criticità, ad iniziare dalla scelta che la regione ha fatto con la delibera 114/2022 di localizzare su Fabriano una Casa di Comunità SPOKE, che chiaramente ha forti limiti rispetto alla HUB specialmente per quanto riguarda sia la presenza medica (H12 per 6 giorni rispetto ad H24 su 7 giorni) che infermieristica (H12 su 6 giorni anziché su 7 giorni).
La richiesta formale che riteniamo di avanzare come Cgil, Cisl e Uil (nel caso in cui rimanga la tipologia SPOKE) è che nella casa di comunità di Fabriano siano immediatamente previste anche tutti quei servizi che il DM77 prevede come “RACCOMANDATI” e “FACOLTATIVI” (da poter inserire appunto nelle Case Spoke) ad iniziare dai servizi diagnostici di base, dalla continuità assistenziale, dal punto prelievi, dai programmi di screening, e dai servizi per la salute mentale e per lo sport.
Da sottolineare che in tutta l’AST di Ancona, le uniche case SPOKE sono a Filottrano e a Fabriano, con la differenza che Filottrano è una piccola città che gravita comunque su Jesi, Fabriano è un territorio vasto con specificità particolari. Parliamo di scelte, che sono scelte politiche che sinceramente facciamo fatica a capire, anche perché, nonostante le numerose richieste in tal senso avanzate alla regione Marche, ancora non sono noti i criteri con cui si è deciso di allocare sul territorio le diverse tipologie strutturali e quindi i diversi servizi. Così come dubbi li abbiamo sulle tecnologie da allocare e del personale da utilizzare per farle funzionare, e potrei aggiungere anche dubbi sul potenziamento dell’Assistenza Domiciliare Individuale.
Veniamo ora alla COT (Centrale Operativa Territoriale): la sua funzione è di ruolo di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra i servizi coinvolti nel setting assistenziale compresa la rete dell’emergenza urgenza. Anche per questa struttura sarà necessario organizzare e definire la partecipazione dei Medici di Famiglia e dei Pediatri di libera scelta, la cui funzione e la cui gestione dovrà prima o poi essere rivisitata e diversamente normata dalla Regione per far sì che il loro contributo non rimanga solo un irraggiungibile obiettivo, pena l’impossibilità di funzionamento delle strutture.
Siamo consapevoli delle difficoltà relative alla acquisizione di personale e della carenza dei MMG, ma non vorremmo che questo stato di cose serva soltanto a giustificare l’incremento del ricorso al privato.
Insomma, per essere chiari, la COT ci risulta “strutturalmente” pronta, cioè, terminata il 29 febbraio di quest’anno: E’ già operativa? Il personale necessario dov’è?
Altro tema è quello delle liste d’attesa, uno dei problemi se non il problema principale. Abbiamo preso atto recentemente (e con soddisfazione, visto che da tempo sollecitavamo come Cgil, Cisl e Uil un intervento importante in tal senso) dell’approvazione, da parte della Giunta regionale, della delibera 504 del 3 aprile che stanzia 13,260 milioni di euro a livello regionale, per il recupero delle liste di attesa.
Di tale cifra 1.465.045 milioni sono destinati all’AST di Ancona (euro 944.725 per specialistica ambulatoriale e prestazioni diagnostiche e 520.319 per interventi chirurgici). La delibera ha attribuito le risorse alle aziende sulla base del divario tra le prestazioni richieste e quelle che sono state garantite nell’anno 2023. Sarà utile comprendere un maggior dettaglio magari distretto per distretto, ma di questo sono certo se ne parlerà già dall’incontro previsto in regione per mercoledì 17.
Vale la pena ricordare che dopo un anno di proteste, il 15 luglio dello scorso anno eravamo in piazza a 40 gradi all’ombra con oltre 3000 persone, siamo finalmente riusciti a sottoscrivere con Presidente, assessore e sottosegretario un protocollo di intesa sulle relazioni sindacali, che dovrebbe segnare per quanto ci riguarda un cambio di passo rispetto ad un confronto continuo, trasparente e costruttivo della regione nei nostri confronti: se sarà così bene, altrimenti a noi la piazza non fa paura.
Vado alle conclusioni con qualche domanda specifica: qual è la pianta organica dell’ospedale di Fabriano del distretto? Ad oggi, ancora le OO SS. e la RSU non hanno conoscenza della pianta organica. Quanti sono i
medici a gettone presenti nell’ospedale di Fabriano? Quali servizi sanitari e specialistici presidiano?
Ancora, Quando sarò attivato l’infermiere di comunità nel distretto di Fabriano? Con quali risorse professionali? Saranno recuperate ore da altri servizi infermieristici già attivi oppure saranno inseriti nuovi infermieri per questa importante funzione?
Qual è il numero di prestazioni ambulatoriali \ospedaliere e distrettuali ancora da erogare e in attesa? Qual è il tasso di copertura degli screening previsti dalla normativa vigente? Nel masterplan dell’edilizia ospedaliera, riqualificazione della rete ospedaliera Marchigiana, si afferma che la progettazione esecutiva per la realizzazione di una palazzina funzionale alle emergenze sanitarie da eventi calamitosi presso il presidio di Fabriano possa essere conclusa nella primavera 2022, pag 26 del citato documento. Siamo a primavera 2024. Ci piacerebbe conoscere, tenuto conto che in data 21\12\2021 è stato approvato il progetto definitivo, due questioni fondamentali: conferma dell’importo delle risorse stanziate e avvio dei lavori.
Infine, vorremo sapere se sono previsti risorse aggiuntive per i progetti di adeguamento sismico efficientamento energetico e risanamento strutturale dei restanti plessi di detto ospedale.
Ho parlato di Fabriano, ma ad esempio, ci sono centri vicini che vivono con difficoltà il depotenziamento di alcune strutture; come Serra S. Quirico che non ha più il poliambulatorio e i prelievi vengono fatti a
Fabriano. Ovviamente il problema si riflette in modo particolare sui più deboli, come gli anziani costretti a spostarsi con difficoltà perché magari non si trova chi li possa accompagnare.
Chiediamo che sia aperto un tavolo di monitoraggio cittadino in cui poter valutare tra istituzioni e OOSS il livello e le capacità dell’offerta sanitaria pubblica nella città. La determinazione di organici adeguati sarà il banco di prova per garantire una buona sanità territoriale.
cs