LAC MARCHE: QUEST’ANNO LE “VITTIME” DELLA CACCIA HANNO TOCCATO QUOTA 100!
ANCONA-La stagione venatoria 2023/2024 si è conclusa il 31 Gennaio e come ogni anno l’Università degli Studi di Urbino pubblica uno studio, commissionato dalle associazioni venatorie, sugli incidenti e sulle vittime della caccia, dal quale risulta che gli “incidenti” in ambito venatorio sarebbero stati 55, di cui 5 mortali, con un decremento delle vittime rispetto alle stagioni precedenti. Anche quest’anno, come LAC Marche, contestiamo le cifre riportate nella ricerca effettuata dall’ateneo urbinate. Infatti, in base al censimento effettuato dai nostri attivisti, attraverso la consultazione giornaliera della rassegna stampa dei giornali, la ricerca sui social, i ricoveri ai pronti soccorsi, le denunce da parte dei Carabinieri e delle forze dell’Ordine ecc…, nel periodo che va dal 1 Settembre 2023 al 31 Gennaio 2024, le “vittime” totali in Italia, causate direttamente dalla caccia, sono state 100, di cui 26 morti e 59 feriti tra i cacciatori, mentre 15 sono stati i feriti, di cui 3 minorenni, tra i non cacciatori. Il motivo di questa discrepanza tra i nostri dati e quelli dell’Università di Urbino sta essenzialmente nel fatto che quest’ultima non conteggia le vittime di cadute e/o incidenti, come ad esempio quelli avvenuti sugli appostamenti di caccia, che sono spesso strutture instabili e fatiscenti, alte anche decine di metri, quindi molto pericolose, soprattutto per persone anziane e claudicanti come lo sono ormai la stragrande maggioranza dei cacciatori. Inoltre l’UNIURB non contempla tra le vittime quelle causate da infarti o malori vari, anche questi molto frequenti, sempre a causa dell’età avanzata dei cacciatori, oppure quelli determinati dalla “reazione” difensiva degli animali cacciati, in particolare dei cinghiali, che possono arrecare ferite anche molto gravi e mortali. Per quanto riguarda le Regioni dove si sono registrati il maggior numero di vittime, si conferma in testa la Toscana con 25 vittime tra morti e feriti, seguita dal Veneto (11) e Sardegna (10). Le Marche si collocano a metà classifica con 4 vittime. Come LAC Marche abbiamo conteggiato anche le “vittime” della caccia che ci sono state tra gli animali domestici (cani, gatti ecc…) o di allevamento, che quest’anno sono state 49. Per quanto concerne la tendenza, c’è da registrare un lieve ma costante calo delle vittime totali rispetto alle passate stagioni venatorie, che però a nostro avviso non è da imputare tanto ad una maggiore disciplina o senso di responsabilità da parte dei cacciatori, quanto invece al loro costante ed irreversibile calo numerico.
Infatti, i dati più recenti stimano tra i 350.000 ed i 400.000 il numero dei cacciatori su scala nazionale, di cui il 70% ha un’età superiore ai 65 anni e solo il 5% meno di 35 anni! Per quanto riguarda la fascia di età coinvolta negli “incidenti”, si conferma infatti quella che va dai 60 ai 75 anni, anche perché il 95% dei cacciatori italiani ha un’età superiore ai 50 anni e di questi, come detto, il 70% ha oltre 65 anni! Questo dato è confermato dal fatto che sono aumentati esponenzialmente proprio i morti ed i feriti dovuti a malori, infarti e cadute, derivanti come detto dall’innalzamento dell’età media dei cacciatori. Nelle Marche, attualmente, il numero dei cacciatori dovrebbe aggirarsi attorno alle 15.000 unità (la scorsa stagione venatoria erano 17.740), praticamente dimezzati rispetto a 20 anni fa, quando erano 26.749 (stagione 2011/2012) e ridotti ad 1/3 rispetto a 30 anni fa (stagione 1991/1992) quando erano ben 46.799, con un calo costante di circa 1.000 unità all’anno! In base a questi dati incontrovertibili, tra 15 anni i cacciatori nelle Marche e in Italia saranno pressochè estinti o ridotti a poche migliaia. Nonostante siano quindi ormai un “fenomeno” sempre più marginale della società, essi restano però una categoria estremamente tutelata e privilegiata dai politici ed amministratori, in particolare dai partiti che sostengono il Governo Meloni, spiegabile solo dal fatto che la caccia e la politica in Italia sono fortemente sponsorizzate e quindi condizionate dalla potentissima lobby delle industrie delle armi e delle munizioni!
Danilo Baldini – Delegato LAC per le Marche