LE SCUOLE E IL TERREMOTO, IL CASO CERRETO D’ESI

di David Grillini, consigliere comunale lista civica CambiaMenti 

Finalmente, dopo tanta melina, (secondo noi generata dalla certezza delle cattive condizioni strutturali e quindi utilizzata per fare in modo di non dover prendere decisioni con l’anno scolastico in corso) rischiando sulla vita dei ragazzi, si è giunti ai famigerati valori della vulnerabilità sismica nelle scuole di Cerreto d’Esi. Non bisognava essere degli scienziati per capire che quelle strutture non fossero sicure. Onestamente un po’ a sorpresa è stato il risultato della scuola elementare, nel senso che l’indice di vulnerabilità di 0,15 è più grave di quanto si potesse prevedere per una struttura costruita all’inizio degli anni ’80, mentre per le scuole medie il dato di 0,23 è in linea con le attese che purtroppo avevamo. E adesso cosa si fa? A dire il vero noi di CambiaMenti avevamo lanciato questo allarme immediatamente dopo il sisma del 30 ottobre, richiedendo a novembre un consiglio straordinario per affrontare l’argomento, consiglio che si fece nel dicembre 2016. Nel frattempo a Cerreto d’Esi si stava costituendo anche un comitato di cittadini per le scuole sicure, questo per dire che eravamo in molti ad essere preoccupati per la situazione degli edifici scolastici, in molti tranne i nostri amministratori. Ricordo in quel consiglio comunale straordinario che il sindaco, trincerato dietro alcuni professionisti, non faceva altro che ripetere la litania “la scuola è agibile quindi sicura”, se non che dopo perseveranti insistenze è stato costretto a conferire l’incarico per la realizzazione degli indici di vulnerabilità sismica che altrimenti secondo noi non sarebbero mai stati prodotti. Ricordo anche l’assemblea pubblica organizzata dal comitato dove il sindaco con un fare quasi maleducato demandava ogni ragionamento a dopo la conoscenza dei valori di vulnerabilità, scandendo a tutta la platea la frase “le scuole sono a-gi-bi-li e sono sicure”, proprio come se non avesse afferrato tutto il discorso fatto fin li.

Ricordo anche gli scontri in consiglio comunale che lo scrivente ha sostenuto col primo cittadino a riguardo, dove mi dannavo per cercare di far capire che dichiarare agibile un edificio da un controllo visivo non è affatto una sicurezza sullo stato sismico del medesimo. Ripresi il sindaco dicendo anche che i soldi utilizzati per abbattere casa Volpini (visto che si parla sempre di casse vuote) provenienti da donazioni private, sarebbero stati più utili per produrre questi benedetti certificati di vulnerabilità perché la priorità secondo noi sono i ragazzi ed una amministrazione dovrebbe porli al di sopra di ogni altro argomento. Perché questa cronistoria? Perché ora andiamo a chiudere la stalla con i buoi che sono scappati. Avere quei numeretti (0,15 e 0,23) 6/7 mesi prima poteva voler dire molte più possibilità per accedere a finanziamenti, per fare incontri in regione con chi di dovere, per inserire anche le scuole di Cerreto nella graduatoria dei comuni che hanno bisogno di erogazioni per nuovi poli. Dico anche che un sindaco che lavora per i suoi cittadini, poteva si sospendere tutto fino alla certezza degli indici di vulnerabilità perché magari poteva pensare che le opposizioni stessero esagerando, però un sindaco capace avrebbe dovuto nel frattempo predisporre un nuovo progetto per la realizzazione del nuovo plesso scolastico e magari anche approvarlo, in modo da non “cadere dal pero” ma avere già qualcosa in mano da discutere con gli enti regionali. La scusa dei soldi non regge neanche in questo caso perché siamo sicuri che, tra i cittadini di Cerreto d’Esi, ci sarebbero stati dei tecnici disposti a studiare anche gratuitamente un progetto, perché siamo sicuri che per situazioni di emergenza come quella della sicurezza delle scuole, non c’è colore politico, non c’è speculazione, c’è solo un obiettivo da raggiungere per il quale tutti devono contribuire. Ma lei caro sindaco, non ha mai aperto alle collaborazioni malgrado le abbia astutamente auspicate nelle occasioni pubbliche e quindi ora si ritrova a rincorrere invece di essere “piazzato”. Sia chiaro che se avesse dato prova di saper fare, alla fine il suo atteggiamento del “faccio tutto io e so tutto io”, sarebbe stato anche facile da digerire, il problema è che noi in questi due anni abbiamo visto in ogni criticità, un atteggiamento inadeguato che non può farci dormire sonni tranquilli per la sicurezza dei nostri ragazzi.

Ci auguriamo che inizi ad alzarsi da quella sedia e che corra in regione per bussare a tutte le porte per avere fondi che possano dare il via alla realizzazione di un plesso nuovo, moderno e antisismico e magari nel frattempo valutare seriamente se esiste la possibilità di organizzare dei moduli o dei luoghi provvisori per la ripresa delle lezioni perché settembre purtroppo arriverà in fretta e non sarà più possibile portare i ragazzi in strutture con un indice di vulnerabilità di 0,15!!! Alcune voci di corridoio, non sappiamo se vere, dicono ad esempio che lei sia sempre presente nelle riunioni riguardanti la strada detta Pedemontana e che stia lavorando per cambiare lo svincolo o meglio alcuni aspetti dello svincolo di Cerreto d’Esi. Ecco……. questa non è per i cittadini una priorità, per favore si occupi di queste scuole, anche se con 8 mesi di ritardo, si occupi di queste scuole, i cittadini lo pretendono!! Da parte nostra, come opposizione non troverà ostruzionismo ma anzi ci rendiamo disponibili a partecipare ad ogni tavolo di trattativa o ragionamento per aiutarla a valutare le scelte migliori per la cittadinanza, le dico questo in assoluta armonia e serenità, perché più teste spesso partoriscono più idee. Con tanto lavoro ed impegno recuperare gli 8 mesi persi è possibile.