Fabriano nei giorni di Carta è Cultura

La città di Fabriano ha vissuto una quattro giorni intensa tra eventi, convegni, incontri, spettacoli, con la partecipazione di Città Creative Unesco, riportando quell’aria di vivacità culturale e di movimento che sembrava persa da un po’ d’anni, a tal proposito ci ritornano in mente i grandi eventi, quanto a me tutti vissuti in prima linea, dalla Mostra del Gentile a Poiesis, ai forum e agli eventi Unesco. Il centro storico, quello di Fabriano così suggestivo e ricco di siti d’arte, ha fatto da contorno e da prestigioso contenitore delle varie iniziative. Beppe Severgnini con verve arguta, intelligente, nella lectio introduttiva ha dato risalto alla carta, carta che ha contraddistinto la storia di Fabriano per secoli, carta di qualità mondiale, carta come libro, libro come invenzione perfetta, semplice, autosufficiente, sostanza. La Carta come sostanza, il libro come oggetto romantico, il libro come oggetto eterno del sapere. Ho guidato Beppe tra le vie del centro storico, lui assaporava la provincia, ricordando la stessa provincia sua della natia Crema, una provincia magari sonnolenta, a volte stretta, ma che poteva rivelare a sorpresa le tante risorse nascoste, la tranquillità della piazza, in uno scenario di alta suggestione come quella di Fabriano. La sera, abbiamo parlato di tutto, cultura, libri, la storia della città, politica, sport, lui interista doc con simpatia ai miei colori granata, ma anche di possibilità ed idee di sviluppo legate alla cultura e alle opportunità che la rete Unesco può dare. Tanti gli aneddoti della sua vita legata alla scrittura e al giornalismo, dei viaggi, delle città conosciute, un personaggio che apprezzai anni fa, prima di una mia esperienza di studi in Canada, quando lessi tutto d’un fiato “un italiano in America”, dove centrò in pieno il mondo America, tra luoghi comuni, vita, slang, sempre con una scrittura brillante, arguta, divertente.

Gli incontri con i delegati delle Città Creative sono stati piacevoli ed interessanti, perché qui nascono confronti, idee, ci si mette in gioco, si apre Fabriano al Mondo, si esce finalmente dai piccoli confini pur giocando in casa. Significativa la testimonianza della città di Angoulême, un antico centro francese di circa 40.000 abitanti non distante da Bordeaux, legato all’industria della carta, ma che ha saputo trasformarsi nel mondo del fumetto e dell’animazione, diventando anche Città Creativa della Letteratura. Con Biella si è parlato non solo della filiera tessile e della voglia della città di rilanciarsi dopo anni di crisi industriale, ma anche di aneddoti legati alla pallacanestro, Biella per anni si è incrociata in serie A con Fabriano in sfide cestistiche, ciò ha accomunato le due realtà cittadine, oltre alla vocazione industriale di entrambe. Bolzano, Milano, Pesaro, Bergamo e le altre Città Creative che sono intervenute hanno portato le loro diverse esperienze e la loro forte intenzione di investire in progetti culturali e di sviluppo in vari settori. Ha fatto piacere conoscere il sindaco di Vico Equense, città candidata ad entrare a far parte del cluster della Gastronomia Unesco, che ha portato una ventata di entusiasmo e di forte passione propria del sud, quell’entusiasmo di farsi conoscere anche in ottica Unesco, di instaurare rapporti, lui primo cittadino di un centro costiero che vanta forte attrazione turistica, vista la sua collocazione nella bellissima costiera sorrentina. La Carta protagonista di un interessante convegno tra tradizione, realtà artigiane, industria, innovazione, ma anche e soprattutto sostenibilità.

Fabriano ha bisogno di recuperare fiducia, di dare linfa vitale al bel centro storico, di farsi conoscere anche per i suoi tesori nascosti, che sono tanti e di valore. Camminando tra le vie potevi scoprire nella Chiesa di San Filippo, la raffinata e bella infiorata che riproduceva i dettagli del grande capolavoro di Gentile da Fabriano, l’Adorazione dei Magi degli Uffizi di Firenze. I cavalli bardati, il viso nobiliare elegante dei magi, l’oro, frutto dell’abilità artistica degli infioratori riprodotti con meticolosità e cura nei dettagli. Incontri anche sul Cinema, il Montini che riapre è una bella cosa. Importante avere un cinema in centro che può essere luogo non solo di proiezione film, ma anche di rassegne ed eventi e incontri con registi e attori. Piacevole la conversazione serale con il regista Alessandro Pondi, che ha presentato il film “una commedia pericolosa” con Enrico Brignano. Regista che ha svelato divertenti aneddoti legati, sia alla regia che alla sceneggiatura e soprattutto ad una idea nuova di proporre la comicità nel cinema di oggi. Tra i vari spettacoli musicali, buona musica con il jazz di Agostinelli e della Concordia, la fisarmonica di Trivellini. Mi ha davvero colpito lo spettacolo al Teatro Gentile di Raiz degli Almanegretta, che ha proposto un’esibizione di alto livello melodico proponendo un sound partenopeo molto intenso, passionale con la riproduzione in chiave moderna di grandi successi del cantautore partenopeo Sergio Bruni. Spettacolo che Raiz ha concluso nella magistrale interpretazione di “Era di Maggio” di Salvatore di Giacomo. San Biagio con quel suo bel colonnato accoglie il concerto d’organo dal suono barocco dello storico e pregiato Callido del 1793 in un’atmosfera sospesa ed entusiasmante.

Fabriano deve ritrovarsi, deve rilanciarsi, in tutti i sensi, deve crederci di più, investendo nei vari settori, cercando di organizzarsi, riaccendendosi e mostrandosi per i tanti, davvero tanti, tesori culturali, artistici che ha, come per esempio il Paper Pavillon nel complesso delle Antiche Cartiere Miliani. Qui c’è davvero la storia della carta, della filigrana, un sito di memoria, un tesoro prezioso sulle acque secolari del fiume Giano. Tesori esiti cittadini che sono stati molto apprezzati e ammirati dai delegati delle Città Creative, rimasti sorpresi da Fabriano in generale. Cultura, Patrimonio culturale artistico, artigianato e industria, non dimentichiamo che la carta e la metalmeccanica hanno reso Fabriano nota a livello industriale in tutto il mondo, sono componenti che devono convivere, essere messi a sistema, riorganizzati, rilanciati per far risorgere un centro che ha davvero tanta storia da raccontare, un presente che deve far ritrovare appeal in una città in difficoltà, in un’ottica futura propositiva e di rilancio.

Francesco Fantini