Il Palio di San Giovanni Battista verso il trentennale, il bilancio della presidente Girolametti

Si è conclusa da poco l’edizione 2023 del Palio di San Giovanni Battista di Fabriano. L’Ente e le quattro Porte procedono speditamente: dietro l’angolo, infatti, c’è da preparare il trentennale. Sandra Girolametti, presidente dell’Ente, partiamo da qui. Cifra tonda per il Palio!

Stiamo già pensando all’edizione numero 30. E’ un grande traguardo. Vogliamo viverlo nel migliore dei modi, coinvolgendo tutta la città, richiamando più turisti e appassionati non solo dall’Italia, ma anche dall’estero.

La città risponde sempre bene al principale evento cittadino?

Si, sono orgogliosa di dire che a Fabriano si respira un grande attaccamento al Palio di San Giovanni Battista. La gente lo aspetta, poi lo vive con entusiasmo, riaccende il senso di appartenenza a una città che può, però, fare di più. L’obiettivo della prossima edizione è quello di coinvolgere ancora di più anche le frazioni e trasformare il centro e non solo in un grande palcoscenico di eventi che richiamino la storia, le tradizioni religiose, lo sport in genere e il buon umore.

Da un mese è terminata l’edizione numero 29. Tracciamo un bilancio?

Si volentieri. Eventi sportivi partecipati da una marea di giovani con l’esordio anche di un torneo di pallacanestro, Hostarie con menù ricchi che hanno attirato numerosi avventori, infiorate semplicemente meravigliose, borghi medievali, convegni storici, celebrazioni liturgiche: una grande chermes di eventi tutti legati al tema della giustizia nella Fabriano medievale ed anche moderna. La partecipazione della popolazione è stata calorosa. Nella sera della Sfida del Maglio avevamo più di 5.000 in piazza più quelli collegati in streaming con circa 11mila visualizzazioni e un’imponente organizzazione di volontari e forze dell’ordine per garantire la massima sicurezza. Lo sforzo compiuto dai miei collaboratori e da tutte le centinaia di persone che hanno sostenuto con il proprio lavoro l’evento ha fatto sì che lo spettacolo fosse sempre al massimo della sua potenza e che ognuno si potesse divertire e tornasse a casa con il desiderio di uscire nuovamente la sera successiva. Ovviamente qualche inciampo e qualche incomprensione, mormorio e contestazione ci sono stati perché è normale che ciò avvenga anche se dobbiamo tendere a migliorare costantemente la performance e la qualità dei servizi. Personalmente quello che mi è piaciuto tantissimo è stato osservare un tappeto di giovani seduti davanti al palco con dietro le persone più grandi, i genitori, i nonni e quindi un riuscito bilanciamento di tutte le età.

Il consigliere comunale di maggioranza, Paladini, chiede più trasparenza sui conti. Facciamo chiarezza.

Ho avuto un colloquio chiarificatore con Paolo Paladini ed anzi lo ho invitato a partecipare ad un tavolo permanente per la promozione e la pianificazione del trentennale. Le criticità che ha segnalato il concittadino Paladini sono diverse: “prezzi delle cene in hostarie tutt’altro che “popolari”, “tassa” di 1,00 euro a coperto a favore dell’Ente palio, schiamazzi notturni per chi abita in centro e possibili danneggiamenti dei monumenti del centro.

Proviamo a rispondere.

Le Hostarie devono sostenere costi sempre più alti non sono per le “derrate” alimentari, ma anche per l’energia elettrica, l’affitto dei tendoni e delle attrezzature per l’attività di cucina e per le sedute degli avventori, costi per la contabilità, per la pulizia, per i materiali a consumo (tovagliette, forchette etc.), senza considerare i costi che ci sono per la realizzazione delle infiorate, per la manutenzione degli addobbi e dei vestiti e per la manutenzione e costruzione di materiale per i borghi medievali.

Spese in aumento?

Si. A ben guardare l’attività è ben più complessa di quello che sembra. L’euro richiesto per l’Ente è stata una mia iniziativa per riuscire a mantenere la gratuità dell’offerta degli spettacoli, degli ingressi e della manifestazione in genere e comunque sostenere i costi di tutta l’organizzazione tipo impianto audio-video, sicurezza e bodyguard, S.I.A.E, premi e lotteria, ospitalità dei gruppi che vengono dalle città limitrofe garantendo loro pasti e bevande, costi degli spettacoli serali, tipografia, manifesti, pubblicità…

Quanto costa fare il Palio di Fabriano?

La manifestazione costa circa 50/60.000 euro all’anno ed i contributi che si riescono a reperire sia dagli enti pubblici che dai privati non riescono a coprire le spese e quindi anche le porte intervengono con un sostegno economico e chiedere un euro a chi partecipa alla cena senza contare i minorenni e chi prende solo da bere mi è sembrato il modo migliore per non appesantire le richieste ai cittadini e allo stesso tempo garantire un minimo di entrate. Per gli schiamazzi notturni e per i possibili danneggiamenti mi appello al senso civico dei fabrianesi e alla loro educazione che dovrebbe essere una costante di vita e non solo legata ai 10 giorni di palio.

Su cosa sta lavorando, presidente, in questi giorni?

Sto serrando le fila con i miei collaboratori per stilare fin da adesso un programma nutrito di eventi e sto cercando di contattare altre associazioni fabrianesi che possano collaborare con l’Ente Palio al fine di ampliare l’offerta di attività non sono per i 10 giorni di giugno, ma anche durante l’anno. Con l’Amministrazione comunale mi sono prefissa di arrivare ad avere sedi efficienti per le Porte e per l’Ente Palio, con contratti di ampio respiro e di aggiornare gli statuti per rendere questa manifestazione e la sua organizzazione inseriti nell’alveo del terzo settore con possibilità di accedere a bandi e finanziamenti pubblici con più facilità.

Marco Antonini