Fabriano – Villa Miliani diventerà un albergo, per il sindaco Ghergo “è un’occasione di crescita”

Villa Miliani acquistata da Francesco Merloni per farla diventare un albergo: per la sindaca Ghergo “è un’occasione”. Il giorno dopo il consiglio comunale con l’opposizione che non si è presentata per discutere la variazione al piano regolatore, poi approvata dalla maggioranza, il primo cittadino fa il punto della situazione. In una città da alcuni anni senza hotel, a testimonianza di quanto la crisi abbia corroso il sistema produttivo locale, è arrivata l’occasione per riaprire questa storica dimora. “Senza ricettività non c’è crescita turistica. Ben vengano gli imprenditori che decidono di investire qui creando anche posti di lavoro. Per noi sono i benvenuti” le parole del sindaco che respinge le critiche della minoranza, dopo l’affondo iniziale di Lorenzo Armezzani, Fabriano Progressista.

“Lo stabile – dice il primo cittadino – è un edificio di proprietà delle ex Cartiere Miliani (ora gruppo Fedrigoni, ndr), situato vicino al parco ed è in stato di abbandono. Dopo l’acquisto da parte di un noto imprenditore c’è stato il progetto di variante al Piano Regolatore del 1990 per la ristrutturazione e la riqualificazione dell’area circostante”. Il palazzo, infatti, dovrebbe diventare un hotel. “Sarà un’operazione a “impatto” e consumo zero per quanto riguarda il suolo. Il progetto è già passato al vaglio, favorevole, degli appositi uffici provinciali – prosegue Ghergo – e porterà la riqualificazione urbanistica, il potenziamento dell’offerta ricettiva della città che è carente e l’incasso, da parte del Comune, di 250mila euro di oneri di urbanizzazione per il sociale”. La sindaca ha ricordato che Fabriano ha dovuto rinunciare, oltre al Festival dell’Acquarello, anche “a manifestazioni sportive, di rilievo, della ginnastica, per la mancanza di un hotel con molte camere”. Nella storica villa Miliani a ridosso del parco comunale Regina Margherita c’era, tra le altre cose, gli uffici dei direttori delle Cartiere. Da molti anni è chiusa, ma tutti, percorrendo la rotatoria, l’hanno sempre ammirata e si sono chiesti perché nessuno ha mai pensato di riaprirla.

Marco Antonini