Cerreto d’Esi – Pedemontana delle Marche, tanti disagi col maltempo. L’affondo di Zamparini

Cerreto d’Esi – Piove non solo lungo le due vecchie carreggiate della SS 76 (foto) che sabato sono state chiuse, tra Serra San Quirico e Genga, dalla mattina a tarda sera. L’acqua dei campi arriva sulla carreggiata crea disagi pure sulla Pedemontana delle Marche, nel tratto aperto recentemente. A segnalare l’accaduto il gruppo consiliare Cerreto d’Esi Bene Comune. Proprio nella zona a confine tra le province di Ancona e Macerata sono emerse criticità nel corso dell’ultima ondata di maltempo. “Quando un territorio collinare viene privato di alberi e rovi, che servono a trattenere la terra, quando l’acqua viene tombata e i fossi e i tombini vengono privati della loro funzione, non ci si può poi meravigliare delle conseguenze” evidenzia Marco Zamparini, consigliere comunale di opposizione. “I segnali si sono mostrati già in fase di costruzione: per anni tutti hanno notato, camminando intorno al lago, il formarsi di moltissimi pantani e le pompe per aspirare l’acqua in continua funzione. L’amministrazione comunale – prosegue Zamparini – ha definito la strada una risorsa, per noi è sempre stata altro. Noi a quell’inaugurazione non avremmo partecipato, perché il nostro territorio è fragile e le nostre risorse autoctone, ovvero vigneti e agricoltura, per noi vanno preservate”. Secondo il gruppo di minoranza, la Pedemontana “costata circa 90 milioni di euro, ha devastato il territorio sia in termini ambientali che economici. Non era necessaria per Cerreto né per Matelica: erano necessarie delle circonvallazioni, ma si è preferito deturpare le campagne in collina per scopi di solo profitto. Cosa ci guadagna il nostro territorio? Un unico svincolo – prosegue il gruppo Cerreto d’Esi Bene Comune – che ancora non vede un’uscita obbligatoria per i camion i quali continuano a transitare sotto la Torre Belisario. La strada è stata realizzata in mezzo a metri e metri di terra disboscata, vicino agli argini del fiume. Non possiamo permetterci di aspettare che arrivi una frana, o che le persone si facciano male: il Comune deve intervenire subito con un esposto a Quadrilatero. Devono essere riaperti nell’immediato gli scoli chiusi, monitorate le pulizie degli stessi e messi in sicurezza campi e abitazioni”. Intanto sabato causa strada allagata tra Serra San Quirico e Genga, la SS 76, è stata chiusa per tutta la giornata. Piene d’acqua del fiume le due carreggiate storiche della Direttrice Ancona-Perugia, come spesso è accaduto in passato. L’entroterra, quindi, è rimasto isolato non solo lato Sassoferrato (SP 16 chiusa fino a primavera), ma anche tramite SS 76. Partorire a Jesi, quindi, o raggiungere un reparto di Pediatria, sabato era impossibile.

Marco Antonini