Vertenza Elica, il referendum dei lavoratori

Fabriano – Molto partecipate, nei giorni scorsi, le assemblee sindacali con i lavoratori degli stabilimenti di Elica a seguito dell’ipotesi di accordo sottoscritta il 9 dicembre. Accordo che pone fine a oltre 8 mesi di vertenza, a volte anche aspra, apertasi a seguito dell’annuncio della multinazionale di Fabriano, di un piano strategico con molti esuberi, delocalizzazioni e chiusura dello stabilimento di Cerreto D’Esi. Ora questa ipotesi di accordo sarà votata dalle tute blu nella giornata di domani, martedì 13 dicembre.

La regione Marche

Si passa da 409 esuberi ipotizzati all’inizio a nessun licenziamento, sebbene siano stati comunque individuati 150 esuberi da gestire in questa fase delicata ma solo con il criterio della volontarietà all’uscita. E’ questo l’esito favorevole, salutato con soddisfazione dall’assessore regionale al Lavoro, Stefano Aguzzi, della vertenza Elica e che è emerso nei giorni scorsi al Tavolo delle trattative al Mise a Roma. Tutti hanno condiviso che dopo mesi di trattative anche aspre, alla fine si sia raggiunto un buon accordo che garantisce sia l’occupazione sia la permanenza in Italia e nel distretto fabrianese in particolare di un’azienda che, pur con le sue attuali difficoltà, è leader nel settore cappe e fortemente innovativa ed ha dimostrato con i fatti l’attaccamento alla nostra Regione. E l’assessore Stefano Aguzzi, esprimendo la sua soddisfazione per l’accordo raggiunto tra le parti sindacali e la proprietà del gruppo Elica, ha ricordato che “la Regione Marche, con il mio assessorato, ha seguito fin dall’inizio e non ha mai smesso di tenere alta l’attenzione sulla vertenza Elica, una delle più importanti che si siano delineate nel panorama regionale negli ultimi tempi – spiega Aguzzi -. Abbiamo organizzato tavoli e incontri con i sindacati e con l’azienda per poter favorire un accordo che scongiurasse il licenziamento di centinaia di dipendenti. Abbiamo sempre seguito le trattative che si sono svolte presso il Ministero dello Sviluppo Economico e mi sento di ringraziare tutte le parti coinvolte che non si sono mai risparmiate in un lavoro di mediazione incessante. Di fronte al risultato raggiunto, esprimo la mia soddisfazione e ribadisco che la Regione sarà sempre disponibile a proseguire la collaborazione con le parti per favorire lo sviluppo e la garanzia del lavoro”. Ecco i principali punti dell’accordo che prevede innanzitutto l’attivazione del contratto di solidarietà con mantenimento di tutti i lavoratori. Dal marzo 2022 l’avvio della cassa integrazione a rotazione fino ad un massimo di 36 mesi e incentivi all’esodo volontario. E’ stato stabilito anche un supporto alla ricollocazione dei lavoratori presso i fornitori e l’attivazione di servizi di outplacement, cioè una consulenza specializzata per ricollocare in una nuova attività il personale in esubero di un’azienda. Per quanto riguarda la componente “motori” di Castelfidardo che ha segnato in questi anni buoni risultati, in futuro potrebbe anche riassorbire una parte del personale in eccedenza dagli altri stabilimenti (in particolare Mergo e Cerreto). E’ stata anche ipotizzata la possibilità che qualche lavorazione (di gamma più alta) potrebbe tornare in Italia dalla Polonia con un processo inverso rispetto alla paventata delocalizzazione. Ora per l’operatività dell’accordo non manca che il vaglio del referendum dei lavoratori Elica per la ratifica ufficiale.

Viceministro Alessandra Todde

Dopo mesi di lavoro e dopo diversi tavoli che ho seguito personalmente, è stato sottoscritto al Mise l’accordo sull’azienda Elica che blocca la delocalizzazione e prevede il mantenimento delle produzioni in Italia da parte dell’azienda. Quando lo scorso marzo l’azienda marchigiana annunciò di voler delocalizzare la produzione fuori dall’Italia, convocai subito il tavolo al Mise con tutte le parti. Con l’accordo siglato, e ringrazio le organizzazioni sindacali e l’azienda per aver trovato una sintesi condivisa, annunciamo l’impegno da parte di Elica di un nuovo piano industriale, fermiamo la delocalizzazione e interrompiamo l’esubero di circa 400 lavoratori”, dichiara la Viceministra al Mise Alessandra Todde. “Sono passati quasi 6 mesi da quando, a fine giugno, l’azienda ha sospeso il proprio piano industriale per una revisione auspicata da tutti. Sei mesi nei quali il Mise ha richiesto alla multinazionale di lavorare per permettere il riassorbimento della maggior parte degli esuberi previsti nel settore Cooking. L’Italia è un mercato importante per Elica, soprattutto grazie al valore riconosciuto del “made in Italy”, e proprio per questo non sono mai stata disponibile ad accettare che l’Italia e le Marche uscissero svantaggiate da questa partita”, aggiunge Todde. “Questo territorio è fatto di eccellenze, e dobbiamo tornare a parlare in maniera seria di sviluppo del tessuto industriale marchigiano. Il Mise continuerà il suo ruolo di mediatore, perché il dialogo e la concertazione sono gli unici strumenti per arrivare ad una soluzione condivisa e positiva della vertenza”, conclude Todde.

m.a.