Marche – Oltre 5.500 i rifiuti monitorati da Legambiente nell’indagine “Beach Litter 2021

Ancona – Sono 5.578 i rifiuti monitorati dai volontari di Legambiente nel corso dei rilievi che si sono svolti nei mesi scorsi in 5 spiagge della costa marchigiana, su un totale di 16mila metri quadri, secondo il protocollo Marine Litter dell’Agenzia Europea dell’Ambiente. Nelle Marche l’indagine Beach Litter è stata effettuata dai volontari dei circoli di Legambiente nelle spiagge della Riserva Naturale Sentina a San Benedetto del Tronto (AP); la spiaggia di Montemarciano, la spiaggia di Collemarino, la spiaggia di Torrette e la spiaggia di Villanova a Falconara Marittima (AN). La plastica è il materiale più trovato, pari al 92,2% del totale dei rifiuti rinvenuti, seguita da legno (trattato/lavorato) (1,9%), gomma (1,8%), vetro/ceramica (1,1%), carta/cartone (1,1%). Le altre categorie rappresentano in totale il restante 1,9%. Utilizzando le categorie che riguardano le fonti dei rifiuti ritrovati sulle spiagge utilizzate nella Join List sviluppata nell’ambito della Marine Strategy, la principale fonte risulta essere indefinita, cioè frammenti che non possono venire associati ad oggetti o riconosciuti, che è il 51,9%, seguita rifiuti derivanti dal consumo di cibo come stoviglie usa e getta e di vetro/ceramica, cannucce, tappi di sughero e barbecue monouso che rappresentano l’11% e da rifiuti legati ad igiene e cura personale quali assorbenti, cotton fioc, pannolini, salviette umidificate ma anche guanti usa e getta e mascherine che rappresentano l’8,9%.

“È dal 2014 che i volontari di Legambiente, nell’ambito della campagna Spiagge e fondali puliti – Clean Up the Med, effettuano il monitoraggio dei rifiuti sulle spiagge del Mediterraneo – commenta Mariagiulia Lucchetti, ufficio scientifico di Legambiente Marche -. Anno dopo anno i nostri volontari hanno fatto crescere questa indagine, dando vita a una delle più grandi esperienze di scienza partecipata, quindi di ricerca scientifica condotta dai cittadini, a livello italiano e internazionale. Un’esperienza importante che permette di rendere i cittadini protagonisti della lotta all’inquinamento del mare attraverso un’azione concreta e con un metodo riconosciuto dall’Unione Europea nella strategia per la difesa degli oceani”.

“Si è da poco conclusa la tappa marchigiana della Goletta Verde e anche in occasione del suo passaggio vogliamo ribadire l’impegno dell’associazione per la lotta ai rifiuti in mare – dichiara Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche -. Luglio scorso è stato il mese entro cui tutti i Paesi membri si sarebbero dovuti adoperare per applicare la direttiva europea che mette al bando i prodotti in plastica monouso e in questa direzione le Marche hanno avuto la possibilità di anticipare i tempi grazie alla legge regionale che già nel 2019 andava in questa direzione. Accanto ad un’applicazione convinta dei principi previsti dalla legge regionale e dalla direttiva europea, chiediamo a tutti gli enti locali di stimolare politiche attive per la tutela della biodiversità marina e alla Regione Marche di rendere sempre più operativo e aperto a tutte le forze sociali il tavolo tecnico previsto dalla legge regionale”.

L’indagine di Legambiente è stata presentata nei giorni scorsi a Pesaro in occasione dell’ultimo incontro in programma nella tappa marchigiana della Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente in difesa del mare e delle coste. L’iniziativa si è tenuta presso il Sub Tridente alla presenza di Marco Ciarulli, Direttore di Legambiente Marche; Mariagiulia Lucchetti, ufficio scientifico di Legambiente Marche; Rosalia Cipolletti Fabbri, Presidente del circolo Legambiente Pesaro; Barbara Magro, Capitano di Brigata – Comandante Capitaneria di Porto di Pesaro; Heidi Marotti, Assessore alla Sostenibilità del Comune di Pesaro.