CHIUDE ‘MUSEO FARMACIA’ DEL CENTRO, DUCOLI (PD) CHIAMA I COMMERCIANTI
Fabriano – Chiude lo storico Museo Farmacia Mazzolini Giuseppucci, in centro storico, nella città della carta, uno scrigno di storia e cultura. Tutti, infatti, a Fabriano, conoscono i famosi arredi lignei di questa struttura. Fra i musei di Fabriano, unico nel suo genere, il “Museo Farmacia Mazzolini Giuseppucci” incanta il visitatore per l’eccezionale arredo ligneo in stile neogotico. Questa antica Farmacia di Fabriano rappresenta da più di un secolo un riferimento imprescindibile per la salute del corpo e una preziosa fonte di nutrimento per lo spirito di tutta la cittadinanza; un luogo di ritrovo per circoli laici ed intellettuali che si riunivano attorno alla poliedrica figura di Ermogaste Mazzolini, attirati dal fascino delle figure intagliate da Adolfo Ricci che ne hanno fatto un piccolo tempio eretto al progresso scientifico. Dopo l’annuncio della chiusura, leggi qui, sono arrivate le prime reazioni politiche.
Il punto di Francesco Ducoli, segretario PD Fabriano
“Serve una strategia vera, efficace, rivitalizzante. L’emergenza sanitaria unita alla già costante e preoccupante desertificazione del Centro Storico vanno affrontate con strumenti straordinari, con idee e un confronto che vengano sia dai cittadini che da chi lavora in questa bellissima e unica parte della nostra Città e della nostra Regione.
È l’ora del realismo. Basta con le frasi vuote ripetute all’infinito (“il cuore pulsante della nostra città”, “il salotto di Fabriano” ecc.), basta pensare di aver risolto il problema con quattro fioriere e due panchine, serve concretezza, servono scelte coraggiose. Dobbiamo agire subito. L’ultimo esempio di come questa situazione abbia raggiunto livelli preoccupanti ce la dà la chiusura del punto vendita “1896 Scienza e Natura – Museo della Farmacia Mazzolini Giuseppucci”. I titolari lamentano lo svuotamento del Centro Storico e la mancanza di una politica credibile per un’inversione di tendenza. Come dargli torto. Ma questa scelta sofferta ci deve allarmare tutti: se muore il Centro, muore Fabriano. Per questo apriremo una fase di confronto con le attività del Centro Storico per raccogliere proposte, suggerimenti, preoccupazioni, per formalizzare un piano d’azione per il domani, che sia in grado di dare una nuova prospettiva di sviluppo, che sia ampio ed esteso a tutta la zona, da Piazzale Matteotti alle Conce, dai Giardini a Piazza Garibaldi, da Via Balbo al Museo della Carta e della Filigrana. Per costruire insieme una nuova visione, improntata allo sviluppo economico e culturale della Città. Le parole d’ordine saranno coraggio, ascolto attivo, lavoro costante ed innovativo. Abbiamo tutte le carte in regola per raggiungere risultati incredibili che ora, dopo tutto quello che abbiamo passato e che stiamo passando, come territorio e come cittadinanza, ci sembrano irraggiungibili ma che con concretezza e competenza sono alla portata della nostra città. Il primo passo è avere fiducia nel futuro, nelle nostre forze come individui e come collettività, credere fermamente che questa sia una Città dove investire, dove poter fare una famiglia, dove poter vivere con soddisfazione. Noi ne siamo convinti, oggi più che mai.”
m.a.